Capitolo 2

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La campanella suona e tutti gli studenti si avviano verso l'uscita. Io, Alison e Dylan ci facciamo strada tra la folla di studenti e finalmente usciamo.

Ci incamminiamo verso casa e intanto parliamo dei nostri programmi pomeridiani e soprattutto per il fine settimana.

La cosa bella dei miei amici è che nonostante stiano insieme non mi mettono mai da parte e non si danno molte effusioni di fronte a me. Il loro tempo per stare da soli ce l'hanno però trovano anche quello per stare con me ed è per questo che sono i migliori.

"Non ho voglia di studiare filosofia" si lamenta Dylan sbuffando.
"Ti tocca amico mio" lo prendo in giro io, anche se lo capisco:  la filosofia è bella ma è pesante e a volte noiosa.
Dylan mi guarda male e mi dà un pugno sul braccio e io faccio finta di essermi fatta male.
"Ehi! Niente violenza con me vicino" dice Alison dandogli uno schiaffo dietro la testa e ridendo. 
Continuiamo a scherzare tra di noi fino a che non arriviamo a un incrocio. Loro due vanno a destra mentre io proseguo dritta dopo esserci salutati. 

Appena arrivata a casa, apro la porta e subito sento un buon profumo che proviene dalla cucina. Entro e vedo mia madre che sta tirando fuori dal forno una bella teglia di lasagne e a me viene l'acquolina in bocca appena la vedo. La saluto dalla porta perché non voglio che si bruci e subito dopo corro in camera mia dove butto lo zaino sul letto. Vado in bagno e mi lavo le mani e poi scendo le scale e raggiungo la cucina. Sento la porta di casa aprirsi e mio fratello George entra in cucina lanciando lo zaino dove capita. Io e la mamma lo guardiamo male e lui alza gli occhi al cielo. 

"Dopo lo porto in camera, ora ho fame" si giustifica. 

Io odio quando le persone mettono in disordine, soprattutto quando non rimettono loro. Avete presente quando vi date da fare per mantenere l'ordine in casa ma poi arriva quella persona che se ne frega e mette in disordine? Ecco, è quello che fanno ogni volta  miei fratelli e io li odio quando fanno così. Non sono una maniaca dell'ordine, però mi piace vedere tutto al posto suo. Ma la cosa che mi irrita di più è mio padre che non se la prende mai con nessuno dei due, ma se per sbaglio mia sorella lascia qualcosa fuori posto va fuori di testa, come se poi lui fosse ordinato. Mio padre è il classico incoerente che ti dice quello che non devi fare, ma che lui puntualmente fa. Ad esempio il fumo: lui fuma e beve ma dice a noi di non farlo. 

George si lava le mani nel lavandino poi si siede accanto a me. Mamma fa i piatti e dopo si siede con noi e ci domanda come è andata a scuola, che abbiamo fatto... E noi ovviamente rispondiamo con il solito "niente". 

Papà è a lavoro, lui fa l'avvocato e sta più in ufficio che a casa e, anche se è brutto da dire, preferisco sia così. Preferisco non vederlo a volte, perché mi sento più libera e non giudicata. 

Io e il cibo abbiamo avuto un rapporto molto particolare. Sin da bambina mangiavo tanto e mi piaceva tutto, poi però dal nulla ho iniziato a farmi mille paranoie sul mio corpo nonostante fossi magra e stessi bene fisicamente. Ho iniziato a mangiare pochissimo, evitavo la pasta, il pane, i dolci e tutti i carboidrati. Mi inventavo scuse, non mangiavo per un giorno intero e premeditavo il giorno in cui non avrei dovuto mangiare e le scuse da dire. Mi sentivo spesso in colpa se mangiavo qualcosa di troppo, contavo le calorie e facevo troppa attività fisica. Sapevo che quello che facevo era sbagliato, ma era più forte di me e non riuscivo a uscirne. A ogni sgarro mi punivo con il digiuno e con lo sport e non dovrebbe essere così. Dylan e Alison mi dicevano che dovevo mangiare di più, ero sempre stanca, di cattivo umore, trattavo male tutti, anche i mei cugini più piccoli che adoravo e adoro tanto. Mi pesavo in continuazione e nonostante sapessi che ero in sottopeso continuavo a fare così. Tutto è iniziato per sbaglio: una volta saltai il pranzo e feci il grandissimo errore di pesarmi. Vedendo che il peso sulla bilancia scendeva sempre di più ho continuato per un po' dicendomi che una volta arrivata a un tot di peso avrei ricominciato normalmente senza esagerare ma non è stato così. Tutta la felicità e la spensieratezza con la quale mangiavo e mi gustavo con il cibo non c'era più, ma al suo posto c'erano i sensi di colpa e tanti. Con il tempo però ho riacquistato peso, grazie ai miei amici, alla mia famiglia che ha insistito nel farmi mangiare, nonostante io non avessi detto niente a loro. Ma sarei un bugiarda nel dire che mi è passata del tutto, sarei una bugiarda nel dire che adesso mangio sempre, lo sarei se dicessi che non mi sento in colpa a volte. Ho sempre pensato che le malattie alimentari fossero brutte e che io non  ci sarei mai caduta ma non so perché l'ho fatto. Non mi sono mai indotta il vomito, mi ha sempre fatto  schifo vomitare e allora usavo la tecnica del digiuno. Alison mi diceva che ero una stupida, che dovevo mangiare e una volta mi disse "una parte di me spera  che una volta ti senta male e che ti spaventi, così inizierai a mangiare". Non me la presi, anzi, aveva ragione e io lo sapevo benissimo ma non ascoltavo né lei né il mio corpo. Ho sempre avuto un metabolismo veloce, mangiavo tanto ma non ingrassavo, stavo bene. Ma poi non so neanche io perché mi sono ritrovata in quel circolo vizioso del "niente carboidrati, niente zuccheri e meno di mille calorie al giorno". Mi manca tutt'ora quella spensieratezza, ma ormai è andata e non so se un giorno ritornerà. Una parte di me forse sperava di avere la pancia piatta come le modelle, ma sapevo che non era possibile e ora purtroppo c'è una parte di me che mi fa ricadere in quel circolo. Quindi non è del tutto vero che mi è passata dato che a volte mi capita tutt'ora di sentirmi in colpa e di non mangiare. 

Tornando alle lasagne che io tanto adoro e a mio fratello che sta mangiando una terza fetta mentre io non vorrei neanche finire la mia prima fetta, devo dire che sono molto buone.

"Stasera papà non torna a casa perché deve lavorare a un affare davvero importante, quindi stavo pensando di prendere la pizza per cena, che ne dite? "

Ed ecco i miei fantastici sensi di colpa tornare...

" Va bene" dice George mentre continua a mangiare. 

E una parte di me vorrebbe davvero avere quel rapporto con il cibo che ha lui in questo momento. 

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