Io, Dylan e Alison stiamo andando a casa mia a prendere il pigiama e tutte le altre cose che mi servono per la notte a casa di Alison e intanto stiamo parlando della festa.
"Comunque non ho ancora chiesto il permesso ai miei genitori e voi lo sapete quanto rompe mia padre per queste cose" gli dico
"Si lo sappiamo, infatti spero dica di sì." dice Dylan.Arriviamo a casa mia e dopo aver salutato i miei che sono in cucina andiamo in camera mia. Prendo uno zaino dove metto il pigiama, lo spazzolino e il cambio per domani e un altro con il libro e il quaderno di matematica per sabato e sono pronta. "Aspettate qui, vado a dire ai miei che dormo da te. Non fate cose zozze sul mio letto grazie" li avverto. Scendo le scale e vado in cucina dove mia madre sta lavando i piatti e mio padre sta a telefono.
"Vado da Alison a dormire. Domani mattina sono da un mio compagno di classe per fargli ripetizioni di matematica quindi mangio da lui" Dico anche se me ne andrò prima di pranzo e non mangerò nulla. Papà attacca un attimo il telefono per parlare con me
"Ti ho dato il permesso?" mi chiede. Io sento la voglia di alzare gli occhi al cielo, ma non lo faccio perché lo farei solo arrabbiare.
"Ho chiesto a mamma ieri, tu eri a lavoro" Gli rispondo
"Quindi? Non puoi prendere e andare dove ti pare quando vuoi. Devi chiedere prima il permesso a me"
Intanto se fossi stato George non avresti detto nulla avrei voluto dire ma non lo faccio."La prossima volta, adesso lasciala andare sennò fa tardi." interviene mamma.
Io non lo sopporto, soprattutto quando fa così. A volte voglio andare via di casa, andare via da qui pur di non vederlo ma poi non saprei dove andare e lascerei i miei fratelli da soli con lui e poi mi mancherebbero. Torno in camera e vedo Alison e Dylan baciarsi e tossisco.
"Mi dispiace interrompere il vostro momento romantico, ma dobbiamo andare" dico prendendo lo zaino.
"Tutto bene? Sembri arrabbiata" dice Dylan
"Sto bene, sono solo arrabbiata con mio padre per il suo solito discorso. Non vedo l'ora di finire il liceo per non averlo più tra i piedi" mi sfogo
"Sempre il solito devi chiedermi il permesso eh.. " commenta Alison e io annuisco sconsolata perché ormai è una battaglia persa con lui.Salutiamo e poi ci avviamo verso casa di Alison. Una volta arrivati sua mamma ci saluta tutta sorridente e allegra. Io ho sempre adorato sua madre, è allegra, molto saggia e divertente. Alison le racconta tutto di solito perché hanno un buon rapporto e lei le dà sempre degli ottimi consigli. Samantha, la madre di Alison, è anche un'ottima cuoca infatti ogni volta che vengo prepara qualcosa e oggi ci ha preparato una torta con le mele. Ci sediamo al tavolo dopo esserci lavate le mani. Ci chiede come è andata a scuola e cosa abbiamo fatto. Quello che mi piace di lei è che non è invadente, dice la sua opinione ma non si intromette mai nelle nostre conversazioni.
Una volta finito di mangiare andiamo in camera e io cerco di non sentirmi in colpa per aver mangiato la torta. Quando sono da lei mangio sempre e tanto e mentre Alison è contenta perché mangio, la mia contentezza se ne va molto velocemente. Il problema è che quando mangi poco o niente, quando mangi qualcosa di più corposo ti abbuffi ed è quello che succede a me. E poi il giorno dopo sto a digiuno perché mi sento in colpa.
"Domani sera a che ora è la festa?" chiede Alison a Dylan
"Alle otto" le risponde lui " tu che intenzioni hai?" chiede poi a me"Vengo se i miei mi danno l'okay. Anzi, chiedo ora per messaggio, di solito funziona"
Mamma: *Va bene, ma non tornare tardi* mi risponde mia madre. Informo della novità Dylan e Alison che esultano. Io ancora non capisco che cosa ci guadagnano nel farmi andare ma non fa niente. Ho un'altra scusa per non mangiare.
***
La sveglia suona e io apro gli occhi svogliatamente. Dormire è una delle cose che amo fare, soprattutto il sabato mattina ma questo sabato non è uno di quelli. Spengo la sveglia e mi metto seduta. Considerando che abbiamo passato la notte a parlare di Dylan, di Nathan e altre cose, posso dire di aver dormito due ore. Siamo andate a letto alle sette e ora sono le nove e io ho un gran sonno, ma il dovere chiama. Controvoglia mi alzo dal letto e la stessa cosa fa la mia amica. Sbadiglio e vado in bagno mentre Alison va in cucina. Mi vesto e mi lavo i denti e poi la raggiungo in cucina. L'orologio alla parete segna le nove e un quarto e quindi ho il tempo di fare colazione con lei. Samantha entra in cucina e ci dà il buongiorno.
"Come mai già sveglie? Di solito vi svegliate sempre a ora di pranzo" ci domanda stranita dato che è strano il fatto che siamo già in piedi.
"Devo andare da un mio compagno di classe perché devo fargli delle ripetizioni di matematica" spiego.
"Ti ci vedo a fare ripetizioni. Come si chiama il fortunato?" chiede"Nathan, è uno dei ragazzi più sbruffoni e casinisti della classe, ma la professoressa crede in me e quindi mi ha chiesto di fargli qualche lezione prima del compito. Spero non sia una perdita di tempo. "
"Considerando che è Nathan ci sta che sia una perdita di tempo, ma questo è da scoprire. Ah e ovviamente voglio sapere come è andata" mi dice Alison.
"Si, ti farò il resoconto finale poi. Intanto augurami buona fortuna perché me ne serve davvero tanta"Una volta che mi ha augurato buona fortuna l'ho salutata e ho ringraziato anche sua madre per l'ospitalità e poi mi sono avviata verso casa di Nathan con la speranza che vada tutto bene.
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Ricomincio da te
Romance[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...