Piccola.
Mi ha chiamata piccola ed è la prima volta che un ragazzo mi chiama così, la prima volte che Nathan mi chiama così. Sono certa che in questo momento sono rossa come un pomodoro, ma allo stesso tempo sto sorridendo. Mi chiedo davvero come faccia a farmi questo effetto a volte, perché non riesco a controllarlo.
"Anche se trovo difficile che a un ragazzo come te io piaccia, voglio rischiare. Ma azzardati a farmi del male anche solo una volta e non mi vedrai mai più" lo minaccio
"Sei sexy quando provi a fare la dura. Lo sai anche tu che non puoi resistere al mio fascino" si vanta e io alzo gli occhi al cielo.
"Sempre il solito egocentrico" gli dico ridendo e lui ride con me. La sua risata è così bella che la ascolterei per ore.
"Ti piaccio per questo" dice convinto. Io lo lascio nel suo mondo e inizio a andare in classe ma lui mi prende un braccio e mi attira a sé. Mi ritrovo le sue labbra sulle mie ed è una cosa che non mi aspettavo facesse. Mi lascio andare e ricambio il bacio sentendo la felicità arrivare alle stelle.A mensa lui va dai suoi amici come è giusto che sia, mentre io vado da Dylan e Alison. Appena mi vedono con il sorriso deducono che abbia visto Nathan e gli racconto quello che mi ha detto. Loro sono contenti per me anche se mi avvisano di stare attenta e io li rassicuro. So bene quello che sto rischiando, sto giocando con il fuoco ma preferisco buttarmi piuttosto che stare male e vederlo con altre. "Comunque questo fine settimana vi ho prenotato una casa in montagna dove potete fare quello che volete. Avete la piscina e la sala idromassaggio. Volevo ringraziarvi per l'aiuto e il supporto che mi date ogni giorno" gli dico tirando fuori le chiavi della casa e l'indirizzo.
"Rebe, non dovevi" inizia a dire Dylan ma Alison gli dà un pugno sul braccio e lo interrompe"Si che doveva dopo lo spavento che ci ha fatto prendere" dice e io sono d'accordo con lei.
"Ha ragione. Vi serve una pausa da me e dai miei problemi per rilassarvi e passare un po' di tempo da soli" gli dico e loro mi sorridono. Mentre Alison inizia già a pensare a cosa mettere in valigia e Dylan a guardarmi esasperato perché sa che quando inizia non finisce più io rido. Mi guarda ancora più male e io gli faccio la linguaccia. Sembriamo tornati bambini, a quando loro due si piacevano già e io me n'ero accorta. Mi ricordo che giocavamo sempre insieme e nessuno ci poteva separare. I nostri genitori per farci andare via a momenti ci trascinavano perché non volevamo separarci. Alison continua a elencare le cose da mettere in valigia e a fare i vari programmi, io li guardo mentre mangio un panino e stranamente sono serena. Non sento nessun senso di colpa in arrivo e questo è un sollievo. A interrompere il nostro momento è Lauren che si piazza davanti a me con le mani sui fianchi. Sul volto ha un'espressione furiosa e io la guardo dal basso sapendo che inizierà a offendermi e a insultarmi per via di Nathan che ha voluto rompere con lei.
"Ascolta stupida sfigata che non sei altro. Non so come tu abbia fatto a rubarmi Nathan, ma sappi che me lo riprenderò, hai capito bene?"
"Innanzitutto non sono una sfigata e tantomeno stupida. Poi non ti ho rubato proprio nessuno quindi non vedo dove sta il problema" replico calma, ma soddisfatta della sua rabbia. Si, a volte mi diverto male anche io. Lauren si arrabbia ancora di più e comincia a darmi della stupida secchiona che ruba i fidanzati ma io non la sto a sentire perché l'unica cosa che vedo sono gli occhi di Nathan che mi guarda. Dice una cosa a Noah e poi vedo che si dirige verso di noi. Lauren continua a parlare finché non sente la sua voce.
"Prima di tutto io non sono mai stato tuo, punto numero due, Rebeca non è nessuna di quelle cose che hai detto e terzo, smettila di dire a giro che stiamo insieme. Perché non è, e mai sarà, vero" dice lui duro. Io lo guardo un po' stupita, perché non mi aspettavo un suo intervento, mentre Lauren cerca di dire qualcosa ma il suo sguardo minaccioso la fa tacere. Se ne va sculettando e arrabbiata seguita dalle sue tre amiche che tra poco le stendono il tappeto rosso."Stai bene?" mi chiede poi Nathan mettendomi una mano sulla spalla
"Si, sto bene. Grazie per l'intervento. Anche se me la sarei cavata da sola"
"Lo so, ma sono venuto lo stesso." mi dice. I miei amici commentano su quanto sia stupida Lauren e io non posso che essere d'accordo. Nathan mi saluta e torna al suo tavolo dove sento Noah dire "Hai davvero difeso quella?" e lui risponde dicendo "Quella ha un nome Noah" e io non posso che esserne felice.Suonata la campanella mi avvio in classe, ma un braccio mi trascina in bagno e quando alzo lo sguardo vedo Noah. Mi libero dalla sua presa e lo guardo male.
"Si può sapere che vuoi? Anzi, che volete tutti" domando arrabbiata e stanca di tutte queste offese e Noah sorride sempre a presa in giro.
"Stai lontano da Nathan. E da Lauren" mi dice lui "smettila di cercare di cambiare Nathan, non ci riuscirai. Sei solo la sua nuova preda che molto presto, non appena avrete fatto sesso, lascerà" dice e io sospiro. Ormai è la centesima volta che sento dire questa frase e sono davvero stanca."Noah, Nathan non è come dimostra. Lui è intelligente e buono, lo so perché l'ho visto. Ho visto come è fatto realmente e magari mi sbaglio e soffrirò, ma non mi importa. Ormai quello che penso è questo e nessuno mi farà cambiare idea" dico e esco dal bagno senza dargli il tempo di rispondere. Mi chiedo come faccia Nathan a sopportare Noah, ha un pessimo carattere e dice sempre cose orribili alle persone. La mia domanda però è un'altra. Pensa davvero di aiutare il suo migliore amico facendo così? Dove è il suo appoggio? Davvero Noah pensa di poter supportare Nathan in questo modo?
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Ricomincio da te
Romance[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...