Capitolo 33

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La settimana in fretta e Dylan e Alison sono partiti. Venerdì pomeriggio dopo scuola ci siamo salutati e se ne sono andati. Sono felice per loro, per averli al mio fianco e per non essere da sola. I miei problemi con il cibo stanno sparendo, non salgo spesso sulla bilancia come facevo prima e mangio normalmente. A volte è capitato di mangiare poco, ma dei cali sono normali. Nathan mi è stato accanto e quasi non lo riconosco più. Non è lo stesso ragazzo di prima, cioè le battute a doppio senso le fa, continua a essere se stesso in un certo senso, ma è più dolce e meno arrogante. Mi piace sempre di più, i miei sentimenti crescono ogni giorno di più e quando lo vedo torno a essere una bambina che ha ricevuto quello che voleva per il compleanno. A casa mia sorella è sempre la stessa, ma la sto vedendo sempre meno perché passo il tempo con i miei amici o in camera. Sono stata a casa di Nathan a cena a volte e suo padre si è scusato ancora per la scena alla quale ho assistito qualche sera prima ma io l'ho tranquillizzato. Nathan mi fa stare bene e io sono felice quando sono con lui. I miei genitori non sanno ancora di noi, ma non gliel'ho detto perché in primis non so cosa siamo neanche io. Non ho il coraggio di chiederlo a Nathan perché ho paura di allontanarlo e poi non voglio fargli pressione. I suoi baci dati all'improvviso mi fanno impazzire e quando mi abbraccia è bellissimo. Mi sento protetta tra le sue braccia. Con lui smetto di pensare ai problemi e l'unica cosa che vedo è lui. Mi chiedo se per lui è lo stesso e ho paura di darmi una risposta.

"Bene. E con questo abbiamo finito" gli dico mentre chiudo il libro.
"Sono stato bravo, ammettilo" dice Nathan e io annuisco
"Pensavo che le ripetizioni smettessero ancora prima di cominciare, invece mi hai molto stupito" gli faccio i complimenti io mentre mi alzo per sgranchirmi le gambe. Si alza anche lui e mi guarda sorridendo.
"Io credo di meritarmi un premio..." dice avvicinandosi e io faccio finta di non aver sentito nulla e metto apposto i libri sulla scrivania. Mi circonda la vita con le braccia da dietro e appoggia la testa sulla mia spalla.
"So che mi hai sentito" mi dice poi all'orecchio e io sento tutto il mio corpo accendersi. Da quando passo del tempo con lui sono diventata più forte caratterialmente e a volte non mi importa neanche delle cose che mi dice mia sorella. Quando penso a lui tutto sparisce. Oltre al carattere i miei ormoni sono come impazziti e mi ritrovo a pensare a cose che mai avrei pensato prima. "Non so di cosa parli" dico mentre finisco di mettere apposto ma lui mi fa girare e mi ritrovo schiacciata contro la mia scrivania. Si, siamo a casa mia. Lo porto quando i miei genitori e mia sorella lavorano. I miei fratelli non sono un problema. So i loro impegni e quando tornano.

"Lo sai invece" sussurra sulle mie labbra e io sorrido. Gli metto le mani dietro al collo avvicinando il viso al suo.
"Da quando sei così audace?"
"Da quando ho conosciuto un ragazzo di nome Nathan" gli dico facendo finta di baciarlo e poi allontanandomi. Nathan dopo un po' si stanca e mi bacia. Mi prende in braccio sempre continuando a baciarmi e mi appoggia dolcemente sul letto. Le nostre lingue si rincorrono, le sue mani mi disegnano dei cerchi immaginari sulla pelle facendomi venire i brividi. Sorride vedendo gli effetti che mi fa e poi i suoi baci scendono a baciarmi il collo. Gli accarezzo la schiena e chiudo gli occhi lasciandomi andare alle sensazioni che solo lui riesce a provocarmi. Quando sposto la testa per fargli più spazio lo sento sorridere e poi torna a baciarmi e a soffermarsi su un punto. Deduco che stia facendo un succhiotto e infatti quando si tira su ha un sorriso soddisfatto sul viso. Io scuoto la testa e mi riavvicino per baciarlo. Mi piace baciarlo, non mi stancherei mai di farlo. Sono certa che se continua così diventeranno una dipendenza i suoi baci. Gli tiro leggermente i capelli e lo sento mugolare nel bacio e sorrido vedendo l'effetto che ho su di lui. Non credevo di poter fare questo effetto a un ragazzo, soprattutto perché sento una protuberanza sul mio stomaco e non credo siano i vestiti.
"Piccola... Se continui così..." dice staccandosi e io gli sorrido diabolica. Adoro troppo provocarlo, nonostante il leggero imbarazzo.

"Non sto facendo nulla" gli dico io appoggiandogli le mani sul petto sentendo il suo cuore battere forte come il mio.
"Sei una bugiarda. Lo senti benissimo l'effetto che hai su di me" dice facendo una leggera pressione sul mio stomaco e io mi mordo il labbro per fermare il gemito che mi stava per scappare. Non posso evitare però di arrossire e lui lo nota.
"Stai arrossendo" dice ovvio e io gli faccio la linguaccia ma lui me la morde.

"Mi hai fatto male scemo" e lui inizia a farmi il solletico. Non sono mai stata così bene in vita mia.

"Lo scemo intanto ti piace" dice poi fermandosi e guardandomi. Io non dico nulla, ma l'unica cosa che faccio è avvicinarmi per baciarlo. "Rebeca... Ma che cazzo sta succedendo qui?" sentiamo a un certo punto e allarmata spingo via Nathan che cade per terra. In una situazione normale riderei, ma la faccia infuriata di mio fratello mi dice che non è il momento.
"Josh... Io...Posso spiegare" dico mentre Nathan mi dà della stronza per averlo buttato giù dal letto.
"Spiegare? Voglio proprio sentire la tua spiegazione, ma non qui. Ti aspetto giù insieme a quello che stavi baciando" dice duro e esce. Nathan si rialza e fa per dirmi qualcosa ma io lo fulmino con lo sguardo.
"Non dovevano tornare così presto. Merda" mi tiro i capelli camminando per la stanza. Nathan mi ferma e mi scuote leggermente.
"Non mi sembra il momento di farti prendere dal panico e poi non stavamo facendo nulla di male" cerca di tranquillizzarmi e io sospiro.
"Preparati alla guerra"

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