La casa è piena di gente, ce n'è più di prima e io ho sete oltre che fame. Vado a cercare la cucina e quando entro in casa il cambio di temperatura si fa sentire. Riesco a arrivare in cucina ma con mio grande disappunto l'unica cosa che vedo sul tavolo sono bevande alcoliche e io non bevo. Inoltre la stanchezza inizia a farsi sentire e io mi appoggio al tavolo sperando di stare meglio.
"Hai intenzione di mangiare o vuoi finire all'ospedale? " sento dire da dietro. Mi giro e vedo Dylan.
"Io mangio" gli dico
"A me le stronzate non le dici. Ai tuoi genitori puoi anche farlo, ma a me non le racconti. Da quanto non mangi?" mi chiede guardandomi male e avvicinandosi. Io abbasso la testa e sospiro.
"Non sono affari tuoi Dylan. Dovresti andare da Alison" gli ricordo.
"Alison sta bene, sta ballando con le sue amiche. Ti stava cercando ma tu eri come sparita. E si, sono affari miei dato che sei la mia migliore amica. Seriamente, non voglio vederti svenuta per terra"
"Dylan sto bene, ora vado a prendere un po' di aria se permetti, tu vai dalla tua ragazza" gli dico andando verso la porta ma poi sento la sua mano intorno al mio polso"Stai cercando di evitare la conversazione perché sai che ho ragione." io mi giro sentendo la solita sensazione di blocco nel petto. Sento un groppo in gola all'improvviso e la voglia di scoppiare a piangere è tanta.
"Dylan... Per favore non insistere..." gli dico pregandolo con gli occhi. D'un tratto mi attira a lui e mi abbraccia. Gli circondo il busto con le braccia e appoggio la testa al suo petto. Lui mi stringe cercando di confortarmi e io mi mordo il labbro per non piangere. Mi stacco e mi allontano correndo scontrandomi con un ragazzo ma al quale non do importanza e vado fuori. Non voglio piangere, non voglio. Non qui. Non voglio essere debole, ma lo sono dannatamente tanto. Mi appoggio a un albero nel giardino in un posto isolato e appoggio la fronte sul tronco. Provo una rabbia verso me stessa perché non riesco a superarlo, provo tristezza perché mi sento vuota e insicura. Perché devo stare così? Cosa ho fatto di male?"Ehi, hai intenzione di fare sesso con un albero? No perché io sarei un ottimo sostituto" dice Nathan da dietro. Cerco di mantenere la calma e di non piangere e mi giro. Gli lancio un'occhiata in modo da fargli capire che non è il momento. Ma lui, non so come, nota che ho qualcosa che non va.
"Cosa hai? Qualcuno ti ha dato fastidio? " domanda subito. Io non dico nulla e scuoto la testa. E lui mi guarda domandandomi con gli occhi cosa ho. E io rispondo con un nulla secco e faccio per allontanarmi ma ho un giramento di testa e perdo l'equilibrio. Mi ritrovo per la seconda volta tra le braccia di Nathan e non posso ignorare le cose che sento. Nathan mi regge dalla vita cercando un contatto con i miei occhi.
"Qualcuno ha bevuto un po' troppo oggi" cerca di scherzare lui.
"Io non bevo" dico alzando la testa " e adesso lasciami" dico cercando di rimettermi in piedi ma cado di nuovo per via dei lacci delle scarpe che si sono sciolti.
"Allora dillo che sei attratta da me" scherza di nuovo. Io mi arrendo e mi lascio reggere dalle sue braccia forti e non rispondo. Nathan mi alza la testa e mi guarda negli occhi. Devo dire che ha davvero degli occhi stupendi... Okay, non mangiare mi fa davvero delirare.
"Stai bene?" mi chiede serio "ho dedotto che non bevi quindi cosa c'è che non va?" mi chiede di nuovo. Io non dico nulla, semplicemente scuoto la testa e lui capisce che non ne voglio parlarne. Improvvisamente tutto quello che sentivo prima, il nodo in gola, il blocco allo stomaco... Non c'è più. E io mi chiedo perché.Nathan mi guarda negli occhi cercando di capire cosa abbia, e a me la cosa mette a disagio ma allo stesso tempo mi piace. Il problema è che lui è Nathan e non si preoccupa di nessuno se non per sé stesso. Ma adesso, mentre ci guardiamo negli occhi, non sto pensando a questo, ma a quanto sono belli i suoi occhi ed è da pazzi. Lo vedo mordersi le labbra e di conseguenza il mio sguardo si sposta lì.
Il nostro momento è interrotto da Alison e Dylan che arrivano e noi ci stacchiamo di scatto come colti in fragrante. Io abbasso lo sguardo e Nathan fa finta di nulla, come se nulla fosse successo, e nei fatti, non è successo nulla per davvero. Mi dice un ci vediamo a scuola e se ne va lasciandomi imbarazzata, con i miei due migliori amici che mi guardano confusi e straniti. Prima che possa dire qualcosa Alison inizia con l'interrogatorio.
"Cosa è successo? Vi siete baciati? Ti piace? Gli piaci?" spara a raffica tutte queste domande"Non è successo nulla, no, no e... no" L'ultimo no lo dico quasi con delusione e non mi spiego il motivo.
"Che facevate attaccati allora?" mi chiede Dylan
"Sono solo caduta e lui mi ha retta, tutto qua... Che volevate dirmi?" dico per cambiare discorso. "Volevamo sapere come stavi. Dylan mi ha detto che sei praticamente scappata"
"Si... Ti chiedo scusa, ma avevo bisogno di uscire un po' "
"Ho notato di quanta aria avevi bisogno" ironizza Alison riferendosi a Nathan."Te l'ho detto, è stato solo un caso. Si è avvicinato, ho avuto un giramento di testa e stavo cadendo e lui mi ha presa" racconto
"Il giramento è dovuto al fatto che non mangi" ripete Dylan e Alison concorda con lui. Io dico per la centesima volta che mangio, anche se lo sanno anche loro che non è così. E infatti mi guardano come per dire non dire stupidaggini e io sospiro. Non posso mentire a me stessa e neanche a loro, ma è quello che sto facendo e da un po' di tempo.
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Ricomincio da te
Romance[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...