Se mi chiedete con quale coraggio io abbia mandato un messaggio a Nathan con scritto *Le ripetizioni sono finite qui* non me lo chiedete, perché non lo so neanche io. So che per messaggio è brutto, ma meglio non vedere la sua faccia, sennò avrei voglia di baciarlo e non riuscirei a riflettere con il suo sguardo addosso. Per questa ragione appena sono arrivata a casa ho deciso di mandargli questo messaggio. I miei due migliori amici mi hanno supportato nella mia decisione e mi hanno appoggiata, credendo anche loro che la mia scelta era la migliore che potessi fare, ma io non ne sono molto convinta. Quando se ne vanno, dopo un pomeriggio passato insieme come i vecchi tempi, io mi chiudo in camera per non sentire le lamentele di mia sorella che urla contro il suo ragazzo e per non sentire le urla di mio padre quando è a telefono. Mi metto le mie fantastiche cuffie e mi stendo sul letto dopo aver collegato il telefono. Chiudo gli occhi e mi lascio andare alla musica, faccio si che le parole mi entrino dentro e mi trasportino in un mondo che solo la musica può avere. La musica ha un effetto calmante su di me, a volte quando mi capita di piangere mi metto ad ascoltarla e le lacrime spariscono, o aumentano per via delle parole della canzone. Mentre la canzone di Harry Styles si riproduce il mio telefono mi avvisa di una notifica: messaggio da Nathan. Il mio cuore si ferma per un secondo e smetto di respirare. Non voglio aprire quel messaggio. Non voglio sapere cosa c'è scritto. Mi levo le cuffie e stacco internet e metto il telefono in silenzioso. Lo giro con lo schermo rivolto verso il letto e mi alzo. Prendo il computer e scorro le serie tv su Netflix ma decido alla fine di guardare The Flash. Quando mio fratello mi chiama per la cena mi alzo e vado a cena.
"Finalmente ti sei ricordata di avere una famiglia" dice mio padre sarcastico e io cerco di controllare la voglia che ho di alzare gli occhi al cielo e dirgli che per lui io neanche ne faccio parte. Non rispondo e continuo a mangiare lentamente la mia insalata che non finisco perché mi è passata la fame. Mia madre insiste ma io rifiuto e dico che non ho fame perché ho un po' di mal di pancia. Mia sorella fa una delle sue solite battute e Josh le dice di smetterla. Assurdo il fatto che sia mio fratello a difendermi invece che mio padre, ma ormai ci ho perso le speranza. Quando la cena finisce loro si mettono a vedere la televisione tutti insieme mentre io mi rifugio in camera mia. Prendo il telefono e vedo delle chiamate perse da Alison e Dylan. Decido di mandargli un messaggio dicendogli che sto bene e che avevo il silenzioso perché stavo studiando e poi mi metto a fare un po' di esercizi di matematica.
"Ehi sorellina" sento dire da Josh che è appoggiato alla porta. Io gli sorrido debolmente e lo faccio entrare. Chiudo il libro e il quaderno e mi metto seduta sul letto.
"Il film è già finito?" chiedo
"No, ma mi stavo annoiando, soprattutto per Valerie che discuteva con mamma""Il solito insomma"
"Senti... Io lo so che è difficile per te sopportare tutto quello che ti dice Valerie, ma non devi ascoltarla, okay? Tu non sei affatto come dice lei. Sei bella e intelligente e troverai il ragazzo giusto per te, ma prima dovrà passare il mio test"
"Tranquillo Josh, sto bene. Ci sono abituata"
"Eppure lo vedo che ci rimani male ogni volta" dice sedendosi sul letto "ma tu devi dimostrarle di essere forte, perché lo sei"
"Grazie" gli dico sorridendo e abbracciandolo.Il giorno dopo a scuola evito Nathan come la peste. In classe mi sono seduta accanto a un'altra ragazza, a mensa non l'ho guardato minimamente e a ricreazione sono andata da Alison e Dylan. Il problema è che all'ultima ora la professoressa è assente e Nathan approfitta del fatto che la mia compagna di banco sia uscita prima e si siede accanto a me. Io continuo a disegnare. Sento la sua presenza accanto a me, sento il calore del suo corpo e questo mi fa sentire protetta ma allo stesso tempo triste. Vorrei poterlo abbracciare e lasciarmi andare tra le sue braccia ma non posso.
"Adesso mi dici perché vuoi smettere, di nuovo, le ripetizioni" dice duro e io lotto contro la voglia di girarmi e guardarlo negli occhi.
"Sei abbastanza bravo da continuare da solo"
"Non mi bevo questa scusa ridicola" dice e dopo mi prende il braccio e mi trascina fuori con la scusa che mi sento male. Io tento di liberarmi e alla fine mi ritrovo sul retro della scuola bloccata al muro. Merda.
"Adesso dimmi cosa hai o non ti muoverai da qui" dice vicinissimo a me e io sento il cuore cominciare a battere forte e il respiro a aumentare... Perché mi fa questo effetto?"Te l'ho detto. Sei abbastanza bravo e puoi andare avanti da solo" dico balbettando con la testa bassa. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Lo sai che è una stronzata. E guardami negli occhi quando mi parli per favore" Alzo la testa e vengo attirata dai suoi occhi.
"Dimmi la verità. Hai paura di quello che senti vero?" chiede avvicinando il suo corpo al mio facendomi sentire le solite sensazioni nello stomaco. Io scuoto la testa
"Io non sento nulla" nego
"Ne sei sicura?" e io annuisco " quindi se ti baciassi adesso non sentiresti nulla" dice e io faccio no con la testa ma so che sto dicendo una bugia e lo sa anche lui. Mi sposta i capelli dal viso con una mano che poi mette sul mio fianco. Cerco di controllare le mie emozioni ma non ci riesco. Non posso dire di non volerlo baciare perché mentirei e non posso neanche dire che sono indifferente alla sua vicinanza.
STAI LEGGENDO
Ricomincio da te
Storie d'amore[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...