Passano dei giorni e io e Nathan continuiamo a fare matematica insieme, io cerco di attenuare quello che sento ma è davvero difficile, soprattutto perché non ha accennato al quasi bacio e anche se so che è una cosa insignificante per lui, per me non è stato così. Il fine settimana arriva in fretta e io sabato pomeriggio dopo aver fatto i compiti per lunedì, preparo la roba per dormire da Alison. Valerie per tutta la settimana ha continuato a dirmi insulti come se non ci fosse un domani e io ho incassato i colpi stando male. Con Alison e Dylan non ho parlato di quello che è successo e non voglio farlo. Spero che passi presto in realtà, ma le ripetizioni non aiutano. Vederlo concentrato sui libri lo rende davvero attraente, mi piace il suo modo di tenere il tappo della bocca tra i denti quando non sa come andare avanti in un passaggio, mi piace sentire il suo respiro quando siamo più vicini... Merda! Ma che mi sta succedendo? Perché sento la sua mancanza a volte? Perché mi piace quando mi chiama per nome?
"Pronta per la festa?" esclama Alison dopo aver finito di cenare.
"Prontissima, non vedevo l'ora guarda" dico ironica mentre lei va verso camera sua
"Eddai, non fare così. Vedrai che ci divertiremo" mi dice "hai portato qualche vestito vero?"
"Certo che no. Ho preso solo un leggins e un top" le rispondo e lei mi guarda male e dice che ci penserà lei al mio outfit. Io alzo gli occhi al cielo preparandomi al peggio. Inizia a cercare qualcosa nel suo armadio che secondo me è troppo pieno di vestiti da discoteca. A un certo punto esclama un trovato e io, seduta sul letto, mi rassegno. Tira fuori un vestito nero che secondo me ha una scollatura troppo esagerata, nonostante io non sia molto prosperosa. Mi costringe a indossarlo e quando mi guardo allo specchio noto che è troppo corto, ma Alison non è della mia stessa opinione.
Dylan ci viene a prendere alle nove precise e noi saliamo sulla sua macchina. Dopo aver salutato Alison con bacio mette in moto e parte.
"Sei pronta per la festa? " mi chiede Dylan
"Non vedo l'ora" gli rispondo lasciandomi andare sul sedile
"La tua ironia non si esaurisce mai vero?"
"A quanto pare... Comunque vi avverto subito: non vi azzardate a farmi ballare."
"Mi dispiace amica ma è la seconda cosa che faremo" mi dice Alison e io la guardo confusa chiedendomi quale sia la prima.
"E la prima quale sarebbe scusa?" le chiedo
"Che domande fai... Andare al bancone e prendere da bere" dice e io vorrei tanto tornare indietro
"Io non bevo. Non mi costringerete a farlo spero, perché un conto è ballare, un conto è..."
"Rebeca, lo sai che non lo faremo mai e poi mai" interviene Dylan e io tiro un sospiro di sollievo.
"Con voi due non si sa mai... " dico e loro ridono dandomi ragione.
Una volta arrivati, Dylan parcheggia e dopo scendiamo. Vedo un sacco di gente fuori dal locale e le luci da fuori. Cerco di reprimere la voglia di restare in macchina anche perché i miei due amici mi hanno praticamente trascinata fuori. Sistemo il vestito e cerco di non sentirmi a disagio per come sono vestita, ci sono ragazze che si vestono peggio di me. Entriamo e subito andiamo al bar per prendere da bere. Io non prendo nulla, anche perché direi acqua e il barista mi guarderebbe male. Dylan prende qualcosa di leggero perché deve guidare dopo, Alison prende un sex on the beach. Mentre loro parlano di non so cosa io mi guardo intorno e vedo decisamente ragazza vestite, per modo di dire, peggio di me. Guardo tutte queste persone che si divertono e che si sentono a proprio agio, mentre io mi sento un pesce fuor d'acqua in mezzo a loro. Dylan e Alison hanno finito di bere la loro bibita e decidono di andare a ballare trascinandomi contro la mia volontà in mezzo alla folla. Cercano di farmi muovere e farmi ballare ma io sono un palo. Poi con quel vestito stretto e scollato... Decido quindi, nonostante i loro sguardi minacciosi, di andare al bancone.
Si, lo so, sono uscita per starmene da parte da sola ma non è colpa mia. Non sono proprio adatta a queste cose.
"Una birra " dice una voce accanto a me.
"Ehi bellissima, ti va se ci appartiamo un po'?" sento che dice a me dopo essersi avvicinato. Io alzo lo sguardo e resto sorpresa nel vedere Nathan. Lui appena vede che sono io spalanca gli occhi e mi guarda dall'alto al basso. Ecco, ora si che mi sento in imbarazzo.
"Rebeca! Non ti avevo riconosciuta con quel vestito... Sei..." dice lui continuando a guardarmi. Io cerco di coprirmi con le mani la scollatura che lui sta continuando a fissare.
"Smettila di fissarmi in quel modo" lo rimprovero
"Scusa è che... Sei stupenda... Lo nascondevi bene quel fisico eh..." se non fosse buio molto probabilmente vedrebbe le mie guance più rosse di un pomodoro.
"Smettila Nathan, sul serio. Piuttosto, è così che le ragazze cadono ai tuoi piedi?" cerco di cambiare l'argomento
"Di solito si, e funziona sempre. Ma con te no, ma l'ho sempre saputo che eri diversa e che sarebbe stato difficile conquistarti." dice bevendo un sorso.
"Ti ho sempre detto che non mi faccio trattare come un oggetto usa e getta"
"Lo so, e sono d'accordo con te. Meriti di meglio" dice e una parte di me vorrebbe dirgli che quello che vorrebbe è proprio lui. Quanti problemi potrò mai avere...
"Come mai sei qui? Non ti credevo una ragazza da discoteca"
"Infatti non lo sono. Dylan e Alison mi hanno costretta" confesso
"In questo caso, non posso lasciare che tu stia qui da sola senza divertirti. Ti invito perciò a ballare con me" dice dopo aver finito la birra.
"Grazie per l'invito ma devo rifiutare, non so ballare" dico
"Io non credo e comunque non accetto un no. Non questa volta. Non ti ho chiesto di venire a letto con me, ma di ballare"
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Ricomincio da te
Romance[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...
