Festa.
Una delle cose che non mi sono mai piaciute. Troppa gente, troppo alcool e fumo, ma soprattutto troppa gente. Per una che ama stare da sola o con i pochi amici che ha, andare a una festa è davvero uno sforzo enorme.
Dopo aver messo una gonna a vita alta e un top molto semplice mi metto le scarpe e mi sciolgo i capelli pettinandoli. Mi guardo allo specchio e mi giro di lato per vedere se sono gonfia o meno. Si, sono fissata sebbene non dovrei. Ho una vita normale e la pancia non proprio piatta e sto bene, ma dirmelo non serve a nulla, almeno fino a ora. Mi paragono a tutte quelle modelle sapendo che non potrò mai essere come loro.
Alle otto precise Dylan mi manda un messaggio per dirmi che è arrivato e io prendo la mia borsa con dentro il portafogli e il telefono e scendo le scale. Saluto mia madre che adesso sta preparando la cena perché tra poco arriverà papà e io sono felice di non averlo visto oggi e saluto i miei fratelli che mi ripetono di stare attenta. Mia madre invece mi dice di non tornare tardi ma in quel caso avrei le chiavi. Esco di casa e poi raggiungo la macchina del mio amico.
"Ciao piccioncini" li saluto entrando in macchina
"Ciao rompiscatole. Come stai?" mi chiede Dylan mentre parte"Considerando che sto per andare a una festa piena di adolescenti ubriachi sto benissimo" dico sarcastica
"Come siamo ironiche stasera. Lo facciamo per te, non puoi sempre stare chiusa in camera." dice Alison
"La mia camera è molto confortante, soprattutto quando ascolto la musica. Comunque voi due come state?"
"Tutto bene, stamattina ho studiato come una matta scienze per il compito di lunedì. Non vedo l'ora di levarmelo dai piedi, è da una settimana che lo rimanda""Allora studi ogni tanto" la prende in giro Dylan guardando sempre la strada.
"Ah ah ah. Sei davvero divertente amore. Molto divertente. Comunque tornando a te, come è andata stamattina con Nathan?"
"Tutto bene, mi aspettavo peggio, invece è stato attento ogni tanto" dico cercando di non pensare alla quasi caduta
"Quindi non è stata una perdita di tempo. Bene. Come ti è sembrato?"
"In che senso?"
"Come si è comportato con te? Spero bene perché non ci metto nulla a andare da lui e...""Stai calma Alison, si è comportato bene. Qualche battuta ma in fondo è Nathan, mi sarei sorpresa se non l'avesse fatto"
"Hai ragione" ribatteArriviamo a casa di Madison e scendiamo dalla macchina. I miei amici mi dicono di non isolarmi e io alzo gli occhi al cielo. Si, ho questo vizio.
"Davvero Rebe, devi staccare un po' dalla scuola e dal tuo isolamento. Lasciati andare ogni tanto, divertiti" Dice Dylan
"Non è facile, non riesco a parlare con la gente. E poi mi piace stare da sola""Non stasera. Ora sei con noi e non ti azzardare a stare da sola."
"Ma non potevate uscire solo voi due? Vi sto sempre tra i piedi e non state mai da soli... Mi sento un peso..." confesso
"Non sei un peso, lo sai che stiamo con te con piacere. Poi il tempo per stare da soli ce l'abbiamo. Quindi tranquilla. Adesso tutto quello che devi fare è entrare là dentro e rilassarti, non pensare a nulla" mi dice Alison. Io le sorriso e sospiro dicendole che ci proverò.La casa è grandissima, circondata da persone e luci. Si sente da fuori la musica alta e vedo in giardino ragazzi ubriachi che barcollano. Eppure sono solo le otto e mezza, la festa non è iniziata da tanto. Ci avviamo all'ingresso e entriamo. Dentro è ancora più affollato di fuori e vedo ragazzi e ragazze ballare al centro della stanza. Ci sono persone sedute sui divanetti sedute con i propri fidanzati o fidanzate, altre che bevono e altre che parlano tra di loro. Dylan prende la mano a Alison e le dice di non allontanarsi da lui e lei sorride annuendo. Sembrano davvero felici... E io mi sento davvero un peso. Decido di lasciarli da soli e con la scusa di andare a cercare il bagno mi allontano. Passo tra i corpi sudati e allegri e raggiungo le scale dove mi siedo. Mi sistemo la gonna e tiro fuori il telefono. Sto cominciando a pentirmi di avere accettato. Apro Instagram e vedo una notifica sulle mie attività: Nathan ha chiesto la tua amicizia. Mi sorprende questa cosa ma senza pensarci due volte accetto la sua richiesta. Vado sul suo profilo e vedo che non pubblica molte foto e la maggior parte sono con i suoi amici. Dal suo profilo sembra un ragazzo pieno di sé e ci sono anche due foto con delle ragazze e io mi chiedo chi siano. Sì, il suo social lo rappresenta in pieno. Lascio stare il telefono e successivamente mi guardo intorno e come chiamato in causa, lo vedo: è appena entrato con i suoi amici e attaccato a lui c'è una ragazza. Lui indossa una maglia bianca e dei jeans, molto semplice ma devo dire che gli sta bene. Scuoto la testa per quello che sto pensando e mi dico di smetterla subito. Però poi mi sento degli occhi addosso e quando lo guardo vedo che mi sta guardando. Accenna un sorriso come per dire non mi aspettavo tu venissi davvero e io ricambio con un alzata di spalle sorridendo leggermente. Distolgo lo sguardo perché quello che inizio a sentire è sbagliato e non so cosa sia e decido di alzarmi per andare a prendere una boccata d'aria. Mi infilo nella folla di ragazzi e poi vado fuori. Sospiro sentendomi fuori posto. Non so cosa sono venuta a fare qui, non so cosa sento quando vedo Nathan. So solo che qualsiasi cosa sia devo farla finire qui perché non finirebbe bene.
A un certo punto sento una sensazione strana che però lascio perdere. Fisicamente non mi sento bene, mi sento debole e il mio stomaco continua a brontolare. Una parte di me mi urla di mangiare, ma l'altra mi dice di non farlo e io non so chi ascoltare.
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Ricomincio da te
Romansa[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...