Dylan mi parla ma la mia testa adesso è tornata al non bacio del giorno prima il quale Nathan sembra non ricordare. Vedo una mano davanti agli occhi ed è Alison che cerca di attirare la mia attenzione.
"Ci sei? Terra chiama Rebeca?!" dice Alison. Io sbatto gli occhi e la guardo facendole segno che ci sono.
"Ci sono, che dicevate?"
"Che ti prende? Che ha fatto stavolta?" dice Alison riferendosi a Nathan e io al pensiero di ieri arrossisco ma cerco do nasconderlo con i capelli."Non ha fatto nulla, abbiamo solo studiato... Voi invece? Come è andato l'appuntamento?"
"Bene, ci siamo divertiti. Il ristorante era bellissimo, dovremo tornarci una volta, anche con te" dice Dylan
"Concordo. Ci divertiremo un mondo tutti e tre. A proposito, vi va di andare in discoteca questo sabato?" chiede Alison
"A me va bene. Tu Rebe? Vieni?"
"Quante volte devo dirvi che odio andare in discoteca?" gli dico alzando gli occhi al cielo"Dai Rebe, ci sei venuta solo due volte e non hai neanche ballato. Stavolta vieni e provi a divertirti davvero. Per favore. Dopo vieni da me a dormire se il problema sono i tuoi" cerca di convincermi Alison
"Voi volete la mia morte vero? La discoteca è troppo affollata e soprattutto non so ballare, sono un palo"
"Devi solo lasciarti andare. Per favoreee, poi domenica stiamo a casa e non facciamo nulla" cerca di fare un compromesso Dylan e alla fine accetto a costo di non sentirli più parlare.Quando arrivo in classe vedo Nathan e Lauren al mio banco. Lui è al suo posto con il braccio sulla sedia sulla quale è seduta lei e stanno parlando. Mentirei se dicessi che non ci rimango male, ma d'altra parte è Nathan e io non sono di certo alla sua altezza. Mi chiedo perché tutt'un tratto mi ritrovo a pensare a lui, anche senza volerlo. Non vorrei avvicinarmi ma devo sedermi, anche perché sta per suonare. Quando sono vicino al mio banco cerco di ignorare la sensazione nel petto e le tocco la spalla chiedendole se può spostarsi, ovviamente per favore e con gentilezza, ma lei, percependolo in un altro modo si gira con il busto e mi guarda male. Mi guarda dall'alto al basso come per giudicarmi, facendomi sentire così.
"Tu sei...?" dice altezzosa e a me fa irritare questo modo di guardarmi e di parlarmi."Sono la proprietaria del banco e ti ho chiesto se per favore ti sposti e mi fai sedere" ripeto facendole un sorriso falso e tirato.
"Questa è la ragazza che ti fa ripetizioni? In effetti hai l'aspetto di una che non fa altro che studiare" dice "In ogni caso, mi alzo, ma solo perché devo andare. Non per te. Nathan, noi ci vediamo dopo e tu cerca di non provarci con lui... Anche se non avresti neanche una possibilità con lui" sputa acida e dopo aver dato un bacio a lui e lanciato a me un'occhiataccia va via sculettando. Io mi siedo tentando di non pensare alle sue parole, ma in fondo ha ragione. Non ho possibilità ed è meglio così. Nathan cerca di dire qualcosa ma gli dico di lasciare perdere e che non mi importa delle sue parole. Sembra essersi scordato del nostro quasi bacio e una parte di me è delusa, ma l'altra prova sollievo così non devo dare spiegazioni.Per un attimo mi ha ricordato mia sorella che mi dice le stesse cose e mi guarda allo stesso modo, ma cerco di distrarmi stando attenta alla lezione. Nathan è il solito, non segue e sta al telefono e io ogni tanto lo guardo. Lauren, sebbene abbia un pessimo carattere, ha un bel fisico e a Nathan interessa quello alla fine, quindi dovrei essere contenta di non essere una sua preda. Ma non è così e provo ancora più disprezzo per me stessa.
Quando la lezione finisce Nathan fa una delle sue solite battute, ma io sono con la testa da un'altra parte e non lo sto a sentire. All'ora di pranzo invece che andare a mensa vado in cortile e mi siedo su una panchina dove tiro fuori le mie amate cuffie e cerco di non deprimermi anche se ormai il mio umore è a terra. Mi tiro le ginocchia al petto e ci appoggio la testa. Perché le persone guardano solo l'esterno? Esiste anche la parte interna ed è quella che, se ferita, fa più male. I miei problemi prima non esistevano, poi si sono presentati l'insicurezza, il cibo e Nathan. Che cosa posso fare per risolverli? Non so quando è stata l'ultima volta che mi sono detta che stavo bene così guardandomi allo specchio, non so quando ho fatto un pasto decente senza sentirmi in colpa e non so quando ho iniziato a provare qualcosa per Nathan. Mi sento così confusa e stanca, stanca di stare così, ma allo stesso tempo non ho la forza per fare qualcosa. Mentre penso a queste cose sento un movimento vicino a me. Vedo Nathan che non appena vede che lo guardo mi sorride. Io faccio un leggero sorriso come saluto e poi mi tolgo le cuffie.
"Ti stavo cercando... Come mai non sei a mensa? Non mangi?" mi chiede
"Non ho molta fame ora, mangio più tardi. Cosa volevi?"
"Stamattina dopo parole di Lauren ti ho vista turbata, volevo dirti che non devi darle retta. Lei è una bomba a letto, ma caratterialmente non è delle migliori. Non ascoltare quello che ha detto. non è vero. E poi lo sai che nel mio letto c'è sempre un posto per te" dice e mi sento ferita, ma non lo do a vedere."Nathan, ti ho detto mille volte che non sono un oggetto. Se lei vuole farsi trattare così peggio per lei, se è felice buon per lei. Io però non ci tengo e poi lo sappiamo entrambi che non sei tipo da relazioni serie quindi non mi sorprende nulla."
"Per me non sei un oggetto Rebeca" dice lui serio
"Hai ragione, sono quella delle ripetizioni... Ma va bene così. Ora devo andare. Ci vediamo in classe" dico alzandomi e avviandomi in classe.
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Ricomincio da te
Romance[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...