"Vuoi qualcosa da bere o da mangiare prima di metterci a studiare?" gli domando appena entrati in casa. Lui scuote la testa e si guarda intorno.
"Bella casa" dice e io lo ringrazio. Gli faccio fare il giro della casa e per ultimo lascio la mia camera dove ci mettiamo a studiare. Dopo un'ora di funzioni esponenziali decido di fare una pausa, soprattutto per lui. Chiudo i libri chiedendogli se vuole qualcosa e dopo aver fatto una delle sue solite battute risponde dicendo che gli va bene un po' d'acqua. Quando torno in camera vedo che ha in mano una foto, quella che era sulla scrivania. Ritrae me e i miei fratelli. A quei tempi ero ancora serena, poi sono iniziati i problemi, sia riguardo l'autostima, che alimentari."Neanche nelle foto di famiglia sorridi" nota lui
"Non mi piace il mio sorriso" dico. Lui posa la foto dov'era e poi si avvicina.
"Sbagli a pensarla in questo modo. Hai un bellissimo sorriso e dovresti sfruttarlo. Sai quanti ragazzi faresti cadere ai tuoi piedi?" dice mentre io gli passo il bicchiere d'acqua.
"Non tanti come credi tu" gli rispondo mentre lui appoggia il bicchiere sulla scrivania."Io non la penso come te"
"Tu lo dici solo perché speri di portarmi a letto"
"Io lo penso perché è quello che vedo e non è vero che vado con chiunque, ma solo con chi mi attrae"
"Quindi tutte le ragazze"
"No. Stai giudicando senza conoscere i fatti"
"I fatti me li dai ogni giorno Nathan" gli dico avvicinandomi al letto per prendere il telefono"Sei gelosa per caso?" dice avvicinandosi
"No perché basta chiedere" continua a pochi centimetri da me e io non posso neanche spostarmi. Devo smetterla di bloccarmi da sola.
"Non sono gelosa e tu sei troppo vicino" dico mentre sento il mio cuore iniziare a battere più forte. Che mi sta succedendo?
"Ti dispiace?" chiede mentre la distanza tra i nostri corpi diminuisce sempre di più."Io... " abbasso lo sguardo quando il suo viso è vicinissimo al mio. Non mi sta toccando, non ha alzato un dito, eppure sento tante cose tutte insieme. "Nathan, dovremo studiare" gli dico mentre lui mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare
"Vuoi studiare?" mi chiede sussurrando mentre io quasi cado nel cercare di spostarmi. Nathan mi prende in tempo e mi ritrovo le sue mani sui miei fianchi. Non riesco a rispondere perché mi sento come ipnotizzata dai suoi occhi che in questo momento sono sulle mie labbra che sto mordendo perché, per la seconda volta, sento la voglia di baciarlo. Non mi sono mai sentita così, sono tutte emozioni nuove per me e non riesco a descriverle. Sento le sue mani stringermi dolcemente i fianchi mentre con le labbra quasi sfiora le mie. Sento il suo respiro sulle mie labbra che rilasciano un sospiro.
"Non sai quanto ti vorrei baciare o cosa ti farei. Sembri così innocente..." sussurra
No. Non va bene. Quello che sento è sbagliato, questa vicinanza è sbagliata, io sono sbagliata. Il mio cervello sembra non ragionare quando lui è così vicino.
"Nathan, non dovremmo..."
"Lo so" e mentre le sue labbra stanno per toccare le mie veniamo interrotti dal suo telefono che squilla. Si allontana e risponde"Pronto? Sì. No, sto studiando. Okay, arrivo subito" e dicendo questo attacca. Mi guarda e io intuisco che deve andare. Infatti due minuti dopo mi dice che era il padre e che proprio lui ha bisogno del suo aiuto. Io lo accompagno alla porta e dopo, quando la chiudo mi siedo con le la schiena appoggiata al muro ancora sconvolta da quello che non è successo e che stava per succedere in camera mia. Che cosa mi è preso non lo so, ma so solo che volevo che mi baciasse. Mi tocco le labbra con le dita e mi chiedo come sarebbe stato baciarlo davvero, ma scuoto la testa cercando di non pensarci più.
La serata la passo in camera e con la scusa o meglio, bugia, che ho mangiato prima non ceno. In realtà ho pranzato solo con un pacchetto di crackers e poi non ho più mangiato nulla, ma questo loro non lo sanno. Ascolto la musica e guardo qualche episodio di The Flash e dopo vado a letto. Oggi non ho visto praticamente nessuno della mia famiglia se non per dirgli che non mangiavo, ma meglio così. Ho già troppe cose per la testa, tipo il quasi bacio di Nathan.
La mattina dopo mi sveglio prima della sveglia e allora decido di farmi una doccia con calma. Mi vesto e mi lavo i denti e dopo mi faccio lo zaino perché il giorno prima non l'ho fatto e poi scendo. In cucina trovo mio padre che sta facendo colazione. Gli do il buongiorno in modo freddo e prendo un po' d'acqua. Lui fa la stessa cosa e torna mangiare. Io decido di andare verso scuola anche se è presto, ma preferisco arrivare prima a scuola piuttosto che stare qui con lui. Arrivo a scuola alle sette e quaranta ma non fa nulla. Mi appoggio al muretto e ascolto la musica. A un certo punto gli auricolari mi vengono tolti dalle orecchie e quando vedo chi è gli sorrido.
"Buongiorno. Oggi siamo in anticipo" mi dice Dylan
"Si, a casa c'era solo papà e non volevo stare con lui."
"Perché non provi a... Non mi guardare male. E va bene, come non detto" cerca di convincermi a parlare con lui ma non ho intenzione di farlo, non ora almeno.
"A me non darebbe mai ascolto, non sono la figlia che voleva d'altronde. Sono sicura che se avesse saputo come sarei diventata mi avrebbe dato in adozione subito"
"Quando smetterai con questi pensieri negativi?" mi domanda. Io apro bocca per rispondergli ma nello stesso momento vedo Nathan scendere dalla macchina e non riesco a non guardarlo. Sentendosi osservato mi scopre e io distolgo lo sguardo colpevole ma prima vedo un suo sorriso ironico che ormai ho decifrato come so che sono attraente e che non puoi fare a meno di guardarmi .
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Ricomincio da te
Romance[COMPLETA] Rebeca è la classica ragazza di 17 anni, timida, molto insicura di sé che si trova in un periodo della sua vita molto difficile dal quale non riesce a uscire. Nathan invece è il classico ragazzo che va con tutte e non vuole relazioni seri...