«C'è un motivo se non possiamo parlare con tuo padre, Dylan.» Pronunciai a un certo punto, interrompendo il silenzio.
Eravamo nel letto, ci davamo le spalle e riuscivamo a sentire il gelo che si era instaurato tra noi. La litigata che avevamo avuto quella mattina non l'avevamo ancora chiarita, pertanto, ci eravamo limitati a rimanere distanti, ognuno perso nei propri pensieri.
«Illuminami, allora.» Il suo tono fu burbero e io alzai gli occhi al cielo, scontenta da quel modo di fare.
Non era facile per me affrontare quell'argomento, poiché, rivelando al russo quella faccenda, avrei tradito la fiducia di Katherine, però, per correttezza, trovai giusto raccontargli quello che, per mesi interi, gli avevamo nascosto.
«Riguarda Kate e, per questo, devi promettere di evitare mosse impulsive e di ascoltare tutto quello che ho da dirti.» Lo avvisai e, contemporaneamente, mi voltai verso di lui, poi, attesi che facesse lo stesso, cosicché potessimo guardarci negli occhi.
«D'accordo.» Si pose di fronte a me e accarezzò la mia gota, spostandomi una ciocca scura dietro l'orecchio.
«Katherine non ti ha mai parlato del giorno in cui l'abbiamo portata in salvo, giusto?» Gli domandai, anche se sapevo la risposta.
«No, non ne vuole parlare, dice di non essere pronta ad affrontare il discorso con me.» Aggrottò le sopracciglia. «Ma cosa c'entra questo?» Mi domandò, tuttavia fui costretta a ignorare le sue parole per procedere con ordine.
«Papà ci aveva incaricati di verificare i movimenti sospetti di Walter Young, penso tu lo conosca.» Lui mosse il capo in segno d'assenso. «Avremmo dovuto ficcanasare nei suoi affari e in quelli di Moreau, lo stesso giorno in cui ti avevo proposto di sfidarci in una corsa clandestina. Inizialmente la missione era prevista quando c'è stato il nostro primo incontro in discoteca, ma l'inglese decise di apportare dei cambiamenti, probabilmente, credendo che così sarebbe stato al sicuro.» Spiegai.
«Quell'uomo mi è sempre sembrato losco e spregevole.» Serrò la mascella e io annuii, in accordo con le sue parole. «Quindi non ti sei presentata alla gara a causa dell'incarico?»
«In realtà la mia assenza è dovuta a un fattore fisico, ma te lo spiegherò meglio dopo.» Dissi e lui annuì. «Dunque, i miei fratelli, i miei uomini e io ci siamo diretti al magazzino abbandonato vicino al porto, luogo in cui si era concordato lo scambio, e dove ci eravamo nascosti; alcuni si erano posizionati sul tetto di edifici vicini, altri perlustravano la zona ed altri ancora si trovavano in prima linea, cioè dentro l'edificio.» Spiegai.
«Immagino che in quest'ultima categoria ci fossi anche tu.» Commentò e io feci un sorrisetto.
«Un buon capitano non lascia mai i suoi uomini soli.» Affermai e ridacchiò. «Comunque, quando Young e Moreau arrivarono, si scambiarono i soldi, eppure la quota eccessiva ci fece capire che c'era qualcosa che non andava. Rimasi appostata per ancora qualche minuto, poi, con il fiato intrappolato nella gola, vidi gli sportelli del camion, che avevano portato, aprirsi e con essi fecero la loro comparsa le donne che avevano intenzione di vendere come se fossero animali.» Strinsi la mascella, con ancora la rabbia a infiammare i miei sentimenti. «Non dimenticherò mai le loro espressioni vuote e terrorizzate, e i singhiozzi silenziati da quei bavagli sulle loro bocche.» Chiusi gli occhi, brividi mi accarezzarono quando rividi quelle scene nella mia testa.
Sentii Dylan incrociare le dita delle nostre mani e, solo grazie a quel gesto, riuscii a trovare la forza per placare i miei tormenti interiori.
«Non potevo restare a guardare, dovevamo intervenire. Ho dato vita a una sparatoria e, quando credevo che fossero tutti morti, sono uscita allo scoperto, ma uno di loro ha impugnato la pistola e mi ha colpita; come potrai immaginare, questa è stata la causa della mia assenza.» Spiegai, osservando attentamente i suoi occhi scuri, in quel momento illeggibili.
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Con te non ho paura
ChickLit{Completa} Alexandra Morrison è acida, testarda e diffidente nei confronti del mondo esterno. Figlia del boss mafioso più potente d'America, con un passato difficile alle spalle, colma di sensi di colpa che, pian piano, la stanno facendo affogare. ...