«Adam, sono passati circa quattro anni e di loro neanche l'ombra, perché dovrebbero presentarsi quella sera? Non accadrà nulla, non devi preoccuparti.» Continuava a dire lei, mantenendo costante il suo tono di voce quieto e pieno di dolcezza.
«Stephanie, non sareste al sicuro, non se ne parla!» Asserì lui, per quella che mi parve la centesima volta.
«È solo per una sera... Alexandra ci tiene tanto, ti prego.»
«Alexandra, Alexandra!»
Qualcuno continuava insistentemente a bussare alla porta, gridando a voce alta il mio dannatissimo nome. Non ero una persona mattiniera, tuttavia il mio lavoro mi costringeva a essere in ufficio a un orario consono. Per questa ragione, quando non avevo impegni, amavo svegliarmi più tardi e Kayla, quel giorno, stava interrompendo il mio sonno.
Mi coprii le orecchie con il cuscino, sperando che, non avendo risposta, decidesse di andare via, tuttavia lei continuò a imprecare e a ripetere il mio nome, quasi come se fosse un disco rotto.
Sbuffai pesantemente e, dopo aver scostato le coperte calde dal mio corpo, mi alzai dal letto per aprire la porta di legno bianco.
«Si può sapere cosa vuoi?» Sbottai maleducatamente, quando le fui davanti.
«Ho bisogno di parlarti.» Entrò come una furia e si accomodò, senza domandarmi nulla, sul letto. Abbandonò a terra le decolté nere e incrociò le gambe, per poi prendere il volto tra le sue mani piccoline, lasciando andare un sospiro.
«Bene, allora parla.» Borbottai acidamente, sistemandomi al suo fianco.
«Ecco... sì, insomma...» Disse colma d'imbarazzo, facendo vagare il suo sguardo lungo le pareti della mia stanza.
«Vai al punto, Kayla.» Asserii, sbadigliando.
«Ho baciato tuo fratello!» Parlò così in fretta, che ebbi difficoltà nel capire le sue parole.
«Quindi?» Sollevai le spalle con disinteresse, stendendomi sul materasso e poggiando un braccio sugli occhi, cosicché potessi coprirmi dalla luce che filtrava dalle tende.
«Stai scherzando, vero?» Domandò sbigottita.
«Devi perdonarmi, Kayla, ma non riesco a capire quale sia il problema.» La guardai in cerca di spiegazioni, mentre lei si passava freneticamente una mano tra i capelli biondi.
«Oh mio Dio!» Esclamai a un tratto. «Hai baciato Ian!? Lo sai che lui è omosessuale, giusto? È innamorato di Luke da anni, anche se quei due non si decidono a mettersi insieme.» Mi grattai la nuca, colta da un improvviso imbarazzo. Non mi dava fastidio che a mio fratello piacessero i ragazzi, anzi, tuttavia mi dispiaceva deludere le aspettative di Kayla.
«Cosa? Certo che no!» Sbraitò scioccata, per poi continuare. «Ho baciato Caleb e lui, dopo aver accompagnato il mio gesto, si è allontanato annunciando un presunto appuntamento con una ragazza; un incontro che si sarebbe svolto nel suo dannato ufficio!» Continuò a strillare, indignata dal comportamento di Caleb. «È incredibile e, allo stesso tempo, inaccettabile! Prima ricambia il mio bacio e poi incontra altre ragazze.» Incrociò le braccia al petto e prese un grosso respiro, per riprendere fiato.
«Quindi... sei gelosa!» Esclamai, abbandonandomi in una risata. A quanto sembrava, quel cazzone di mio fratello aveva fatto colpo sulla mia amica. Sebbene mi dolesse ammetterlo, Caleb era sempre riuscito a conquistare qualsiasi ragazza desiderasse.
«Scherzi? Perché mai dovrei essere gelosa di Caleb? Mi ha infastidito il suo gesto, poiché non trovo corretto baciare una ragazza per poi uscire con un'altra.» Si stese al mio fianco e iniziò a guardare, con aria persa, il soffitto cosparso di stelline, eppure non parve farci troppo caso.
STAI LEGGENDO
Con te non ho paura
ChickLit{Completa} Alexandra Morrison è acida, testarda e diffidente nei confronti del mondo esterno. Figlia del boss mafioso più potente d'America, con un passato difficile alle spalle, colma di sensi di colpa che, pian piano, la stanno facendo affogare. ...