pranzo

382 9 10
                                    

Si è fatta l’ora di pranzo. Ma nessuno dei due ha fame . Sono troppo presi dai ricordi , continuano a guardare foto , sfogliare riviste e misurare abiti.
Non si rendono nemmeno conto del tempo che passa.
R: cos’è questa ?
A: sai che non mi ricordo cosa c’è in questa scatola .
R: nemmeno io ..
A: dai apri .
R: strano ... perché c’è scritto il tuo nome sopra .
A: non mi dice niente a me . Dai aprila così ci togliamo la curiosità .
R: strano ..
A: cosa?
R: sono due biglietti per il cinema , un po’ sbiaditi , non si legge il titolo del film ma solo la data si riesce a leggere .
A: cioè ?
R: Parigi 1976 .
A: Parigi ?
R: si così c’è scritto.
A: non mi ricordo giuro .
R: vabbè , mettila da parte ... ci pensiamo dopo .
A: mah ... qui dentro chissá cosa c’è .
R: roba mia quella .
A: cioè?
R: ci stanno dei regalini...
A: regalini ?
R: si, ho conservato tutti i regalini tuoi ... sopratutto quelli dell’inizio della nostra storia .
A: umh ... fammi vedere .
R: vabbè niente di che ...
A: saranno solo fiori secchi, in quel periodo ti regalavo solo rose rosse .
R: non solo rose rosse ... ci stanno anche bigliettini, e altre cose carine .
A: questa è una pietra .
R: si ... una pietra presa in Grecia nel 1970.
A: azz... che memoria .
R: questa non potrò mai dimenticarla... è la pietra che avevi in mano con la quale giocavi , mentre Detto Mariano ci consigliava di sposarci ... ricordo la scena come fosse ora, la giravi , la stringevi ... quasi la stavi per stritolare dal nervoso .
A: (ride) e tu hai pensato bene di portarla dietro... strano, è la prima volta che la vedo io .
R: vabbè era una cosa mia .
A: ci dovrebbe essere una scatola marrone , dentro dovrebbero esserci i miei primi occhiali da visita.
R: Noo ... dobbiamo assolutamente trovarla . Voglio vedere come ti stanno ora dopo 50 anni .
A: magari 50 ... ne sono passati 60 se non di più.
R: è questa ?
A: no. Questa puoi pure buttarla .
R: perché ?
A: lascia perdere , anzi mettila da parte che dopo la brucio .
R: cosa c’è dentro ?sempre se posso chiedere .
A: ci stanno articoli di giornale. Roba vecchia .
R: posso vedere ?
A: vuoi rovinarti la giornata ?
R: sono articoli usciti quando....
A: si , ci stanno pure quelli , ma non solo .
R: posso chiederti perché sono conservati qua ?
A: perché ho sempre conservato tutto ... anzi , in realtà non lo so perché ... so solo che lì dentro non c’è un briciolo di verità ... c’è solo tutta la merda che i cosiddetti giornalisti ci hanno buttato addosso per anni. C’è stato un periodo dove anche mia madre conservava qualsiasi cosa , separava le cose belle da quelle brutte , però conservava tutto .
R: non te la senti di aprire ?
A: no.
R: ok ... rispetto la tua volontà.
A: se vuoi apri , però ti avviso , io non voglio leggere quelle puttanate.
R: io apro ... tanto va tutto bene ora.
A: mah ... speriamo continui così.
R: pensi che queste cose possano cambiare il mio umore ?
A: si ... il mio lo cambiano sicuro.
R: in che senso ?
A: nel senso che mi fanno schifo gli articoli .
R:noi sappiamo la verità. Siamo forti , ne abbiamo passate tante .
A: si lo so .. ma fa male pure ora.
R: la sola cosa vera in questa specie di articolo è la parola divorzio .
A: purtroppo quella è vera.
R: era vera .
A: senti io vado giù a prendere qualcosa da bere , che ti porto ?
R: nooo aspetta . Ok , messaggio ricevuto , smetto di guardare ste cose .
A: non è quello . È solo che io ci sto male .
R: anch’io ci sto male , però è più forte di me , voglio leggere , per vedere fino a che punto sono arrivati . 
A: ma non hai mai letto ste cose tu?
R: forse agli inizi qualcosa ho letto. Poi io sono partita ...ho chiuso con tutto e tutti .
A: io invece sono rimasto qua ...
Lei con gli articoli in mano si avvicina dolcemente a lui , si siede sulla panca , china il capo sulla sua spalla e dice: questa cosa qua ad esempio non è vera .
A: cosa ?
Lui non riesce proprio a prenderli in mano ... però incuriosito si gira e legge il titolo.
A: questa è una vera e propria cazzata.
R: infatti ... roba da matti , nessuno di noi ha mai dichiarato una cosa del genere .
A: la cosa che mi fa più schifo oltre al titolo è il fatto che la gente all’epoca ha creduto a tutto questo .
R: la gente ha sempre saputo la verità , lo dimostra il fatto che ancora oggi ci vogliono vedere insieme .
A: si però in quel periodo non la pensavano così ... ne hanno dette di tutti i colori . Tutti a giudicare , tutti sapevano tutto . Ognuno diceva la sua .
R: ancora oggi è così purtroppo .
A: oggi è diverso ... almeno per me .
R: in che senso ?
A: ora tu sei qui con me ... vedi anche tu quello che succede ... all’epoca io qui stavo da solo , dopo tutto quello che era successo tra di noi , mi preoccupavo più che altro di te .
R: come di me?
A: si, perché tu stavi in America , chissà cosa pensavi di me , non dirmi che non ti è mai passato per la testa il fatto che potevo essere io a dire queste cose  sulla fine del nostro matrimonio alla stampa .
R: no, questo non mi e mai passato per la testa . Io so chi sei , lo sapevo anche prima ... non sei cambiato . E poi potevano scrivere di tutto su di noi , anzi hanno scritto di tutto . Però nessuno ha mai messo in dubbio seriamente i sentimenti . Se ci fai caso nessuno si è mai azzardato a dire o scrivere : non si amano più ecc ...
A: mah ... in un certo senso è vero, ma c’è stato anche chi lo ha scritto . Anche se nessuno si è mai soffermato su questo punto , perché nonostante tutto si è capito che non è stata una questione di sentimenti la nostra separazione ... non è finita perché non ci amavamo più, anzi forse per il troppo amore ed il troppo orgoglio siamo finiti in quella bolgia .
R: dici che si è capito che i sentimenti erano e sono forti ?
A: ne sono certo .
Si gira e la bacia sulla fronte come fa sempre quando vuole rassicurarla .
Lei si accoccola un po’ ... chiude la scatola e la butta nello scatolone di fianco a lei .
R: andiamo giù , Prendiamo qualcosa da bere e risaliamo se ti va ... che dici ?
A: si dai ... facciamo una pausa .
R: sei triste ?
A: no ...
R: invece si .
A: sono stanco,anzi ... vai tu a prendere qualcosa da bere , io ti aspetto qui .
R: ok ...
Mentre lei scende giù... lui corre verso la giacca appesa alla porta e prende la famosa lettera ...
La apre con tanta cura per paura di strapparla... si siede ed inizia a leggerla . 
Senza rendersi conto legge ad alta voce ... lei lo sente , non ricorda cosa c’è scritto precisamente , ma non sale ... lo lascia da solo.. Continua

Continuo romanzo Albano e Romina 20 anni dopo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora