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32 novembre 2020.
9.30 am.

Juliet

"Quando mi chiedono dove ho la testa rispondo non lo so.
E da qualche parte, con te,
ma non lo so nemmeno io il perché."

Un cero.
Un piccolo lume aggiunto alla camera ardente.
Era tutto pronto, mancavano solo dei mazzi di rose e poi tutti si sarebbero inchinati in segno di preghiera per l'ultimo addio.
Penso che se mi fossi mossa un po' più in fretta al posto di gironzolare per casa di mia sorella e collegare pezzi di un puzzle irrisolvibile magari ora avrei l'unico pezzo ancora in vita, eppure...

La sala stava diventando un grande quiz e le domande dei presenti erano farfugliate in un lungo e indimenticabile polverone di confusione ed io vi ero dentro, avevo le stesse identiche supposizioni e le stesse caratteristiche di una persona che -tanto persona -non sembra più esserlo: non dormivo da giorni e di nutrirmi avevo ancora meno voglia.
Dopo quella giornata con Alex non avevo la minima aspettativa di qualcosa di buono e a provarci sapevo benissimo dell'illusione che stavo creando.

Piangevo, lo facevo come tutti tra l'altro, in fondo non ero una persona speciale non avevo particolarità da condividere con nessuno e nemmeno un'esistenza talmente interessante da appassionare i migliori lettori del mondo.
Ma tutto con Hanna era cambiato e per una volta tanto ho visto la luce e i colori nel mio piccolo mondo, dando spazio a cose che non riguardavano solo il lavoro o il mantenimento di una casa; ammetto che in fondo avere una vita con lei...

Ci penso ancora, ad una vita con lei.

É molto più complicato quando si vuole spiegare, ma credo che questo tipo di discorsi non dovrebbero nemmeno nascere.
Quando si ama lo si fa e basta, senza vie di regola: se l'emozione c'è perché nasconderla, cosa c'è da nascondere in un sentimento puro come quello dell'amore?
Eppure, questo rimarrà un piccolo segreto sulla sua tomba insieme ad una rosa rossa ed un lume sempre acceso quando la notte rimarrà sola al buio, ad aspettare qualcuno che le faccia visita -e chissà se i morti hanno davvero l'opportunità di aspettare qualcuno sulla terra come i vivi aspettano alle fermate degli autobus, in stazione, all'aeroporto...

Aspettare, che il tempo passi e che i prati tornino in fiore, che il giorno lasci spazio alla notte, il tempo di dormire o di pensare, piange o fare l'amore, rimettere tutto a posto  per poi ricominciare; forse è tempo di parlare, farlo per me e per lei, per tutti quelli che vorranno ascoltare e aiutarmi...voglio mettere fine alle mie paranoie.
Sentirmi forte senza paura, lottare con tutte le mie debolezze quando non saranno più le forze a bastarmi e portare avanti quello che lei ha iniziato perché raccontare di un male interiore non è mai tempo sprecato.
É oggi il giorno della rinascita proprio qui su questa lapide che, di marmo, è gelida come il ghiaccio ma che può trasmettere ancora calore solo perché lì sotto c'è una persona di cuore.
Alla fine si sa come sono i fatti: i migliori se ne vanno sempre per primi.

Sotto a chi tocca.

ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora