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6 dicembre 2020.
--:-- am/pm.

Juliet

Ci sono stati episodi della mia infanzia quando mia madre continuava a ripetermi "Sai amore, in questo mondo non puoi fidarti di nessuno perché tutti hanno l'arma pronta" - poi faceva lo stesso discorso per quanto riguardava i ragazzi e le prime cotte- " Ogni volta che lo perdonerai, lui ti vorrà sempre un po'in più; ma tu lo smetterai di volerlo. Quindi il giorno in cui lui più ti ama tu non sentirai più niente per lui."

Era fatta così lei, sempre protettiva, quasi arrabbiata col mondo...e con se stessa; aveva la parola pronta per ogni discorso e guai a chi obiettava.
S faceva rispettare il giusto nascondendo un cuore d'oro.
Non abbiamo mai avuto rapporti tanto stretti, non eravamo amiche ne confidenti, tra noi c'è sempre stato uno strano conflitto che riempiva la cucina durante la mia adolescenza, misto il tutto al sigaro di papà: forse anche lui lo notava tutto questo "veleno" ma preferiva tacere accendendo l'ennesimo -era un suo rituale, qualcosa per << far cambiare aria >> come quando si cerca di coprire il tavolo scheggiato con il mesale -non faceva altro che aggiungere l'inutile.
Mi hanno sempre mostrato un bene diverso da quello che gli altri bambini avevano ricevuto dai genitori e tante mille altre cose che mi facevano sembrare diversa, quasi sbagliata.
Non erano il tipo di genitori che ti portavano al parco, o al cinema, o in vacanza dagli zii -erano più persone comuni diciamo.
Erano persone di città per la spesa, le visite mediche, da lavoro e manutenzione della casa ma non più di questo.
Erano semplici coinquilini di uno stesso posto o di uno stesso letto.
Si parlava una sola volta e lo si faceva piano, in silenzio e come si doveva, si strillava per cose futili e rimanevano le crepe a seccare nel discorso- come anche sul soffitto e negli angoli delle pareti.
Ci si incrociava per il buongiorno e per la buonanotte...ma ognuno mangiava qualcosa di diverso, nessuno lo stesso piatto; ognuno immerso nella propria testa.
Calava il silenzio molto spesso e il rumore assordante dei pensieri faceva capolino con la televisione che trasmetteva il notiziario di mezzogiorno e i lavori di un flex o forse di un trapano in lontananza nel luglio del 2013.
Tutti i giorni uguali se solo non ci fosse stata mia sorella, quella "pestifera e capricciosa" ragazzina dagli occhi verdi che saltava nei pensieri di tutti e lasciava dimenticare le cose brutte...
Raggiungeva il corridoio correndo domandando con la bottiglia di vitamina alla bocca cosa ci fosse stato da mangiare per cena. Aveva fame anche lei all'epoca, ma quella vera di fame, e rimaneva magra come un grossissimo.
Era perfetta- e non era me.
aveva la forza di smuovere gli animi, la pazienza di accettare l'incambiabile e l'intelligenza (soprattutto quella) di saper distinguere ciò che è normale da quel che non lo è mai stato.
La stessa moneta a due diverse facce, anche se nate a minuti di distanza era come convivere con un'amica da appartamento -tipo quando ci si dividono i compiti o i soldi per la retta scolastica.
Con più lucidità e dimestichezza nel commercio ora faceva parte dei 24 imprenditori più importanti del suo paese e - con tanto buon senso e un compagno con il quale condivide vittorie e sconfitte -era in procinto di partire una catena automobilistica tutta sua che avrebbe sfruttato l'energia solare e idroelettrica a seconda della stagione.
Un impegno non da poco in confronto alla sottoscritta alla quale piaceva tanto il giornalismo da bambina e che << per miracolo>> è entrata in un'azienda part time dalle grandi dimensioni.
E non c'è da meravigliarsi se poi la preferita in casa è quella che porta più soldi. O almeno questo è quello che pensavo fino a quando non mi ha invitata a casa sua quel mesetto fa.
Abbiamo parlato parecchio sedute davanti il camino chiarendo particolari che ho sempre dato per scontato... come quella volta che tornando dalle lezioni di violino aveva litigato con mamma e papà proteggendomi dà una possibile ramanzina sui miei brutti voti.

<<Se una materia non ti appassiona è normale perché nessuno ti ha insegnata ad amarla.
Ma per loro era più facile prendersela con te perché sei la prima e dovresti tutelarti da sola -i nostri genitori pensano che le lezioni di vita caschino dal cielo al posto di farti ragionare sugli errori.>>

Era un po' come se stesse alludendo agli errori fatti con i primi figli- non verranno ripetuti con i secondi, per questo non dovevo abbattermi se ero quel che ero. Voleva che mi accettassi, che potessi lasciarmi stare una volta tanto.
E con leggerezza ed un cenno di malinconia mi ha raccontato della sua tristezza, della pausa di non farcela e di fallire miseramente e guarda caso anche se può sembrare strano perfino il timore della normalità percuoteva il suo animo come le girandole appese fuori la veranda.
In quel momento scoppiò la tempesta.

🦋

Chissà in quanti come me stanno provando un senso di solitudine, ma in fondo cos'è -la solitudine? Di certo non è lo stare da soli. Non si è mai soli in compagnia di se stessi, come non è nemmeno il non saper esprimersi, il parlare e dare emozioni perché quelle non si capiscono senza mai averle provate...ma gli argomenti- quanto sono importanti quelli? E se non ci sono, se non combaciano con le passioni degli altri è proprio qui che prende parte la soluzione.

Non mi sono mai sentita così sola per esser mancata al fianco di una gemella rivoluzionaria, di stima e caparbia - che ha sempre bramato la rinascita in tutto dappertutto- perfino nelle misere cose.

ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora