8 novembre 2020.
15.00pm.Hanna prese un'ultima volta quella lettera che scrisse poco prima di lanciarsi giù, scattò la scintilla della Clipper e diede fuoco alle poche righe che l'hanno accompagnata per tutti questi mesi.
Ora poteva ascoltare bene la sua voce dietro l'inchiostro sulla carta...
"Mai avrei immaginato di arrivare a questo punto. Ho solo tanto freddo ed è ora che mi levi di torno. Mi spiace."
Certo, davvero non si sarebbe mai aspettata di arrivare a tale punto -ma no, non era ancora arrivato il momento di andar via; non avrebbe mai potuto abbandonare tutto così su di un filo sospeso nel vuoto, e non avrebbe mai lasciato che Ester rimanga imprigionata in questo groviglio di storie.
Un giorno l'avrebbe portata via con sé e Juliet le avrebbe seguite a ruota.
Ognuna si sentirà il diritto di vivere in un posto totalmente nuovo, di incontrare persone dal loro calibro e di sentirsi amate come non mai fino ad ora -ognuna di loro potrà accettarsi per la persona che è, andando contro a quei pregiudizi di famiglia o dei falsi vissuti solo per conformarsi ad un epoca che -a dirla tutta- le stava strette.Raggiunse il centro dopo l'ora di pranzo, pagò il primo biglietto giusto il tempo che il treno arrivò in stazione.
Destinazione Toledo: ci avrebbe almeno messo tre ore per arrivare.Stavano partendo tutte quelle chiamate dal suo cellulare: sua madre voleva sapere novità, suo padre se avesse bisogno di denaro, July chiedeva un aggiornamento e se ci fossero state novità avrebbe preferito raggiungerla, André non era da meno e finalmente si era degnato di farle un saluto dopo settimane "passate sui libri" - ancora dubitava del suo percorso linguistico...
Una volta uscita dalla zona di comfort tutti ne stavano assaporando la sua mancanza: questo li aveva allarmati così tanto da tenerli sulle spine per l'intera mattinata provando un irresistibile senso di sconforto da parte dei suoi genitori che non sono stati capaci di sollevarla nel momento del bisogno -e dagli amici che non erano stati al suo fianco per tutto questo tempo.
Si stavano tramutando tutti in arpie dove l'unico loro interesse era quello di mangiarsela viva pezzo per pezzo, fino a che di lei non vi sia più alcuna traccia. Brandelli compresi.Da parte sua non era minimamente intenzionata a tornare indietro. Aveva paura dell'Inat ma la sfrontatezza dei suoi gesti lasciava trapelare tutt'altro che una persona insicura.
Di una chiamata non era comunque consapevole, eppure avrebbe dovuto aspettarsela.
Al cellulare vibrò numero sconosciuto...<<Erika? Questo è il tuo numero vero?>>
<<No lei ha sbagliato numero mi spiace.>>
<<No aspetti! Non posso aver sbagliato. Lei sa chi sono, si ricorda di me - della mia voce?>>
<<Mi scusi, forse lei ha davvero sbagliato...cerca qualche sua parente?>>
<<Io non sto sbagliando signorina, e lei quella a voler sbagliare a tutti i costi evitandomi!>>
<<Le sto dicendo che non ho bisogno di aiuto...>>
<<Per carità, non è quello che stavo pensando, mi creda; volevo parlarle del taccuino.>>
<<È con Andrea, so che ce l'ha lui. Gliel'ho visto in camera un paio di volte. Stamattina sono tornata per vedere dove l'avesse nascosto ma non c'era. Poco mi importa adesso.>>
<<Certo che non è più lì>>
<<E dov'è allora secondo lei?>>
<<Ce l'ha Alex adesso>>
<<Mi scusi ma lei come fa a sapere questa cosa, è anche il suo psicologo o lo sta spiando?>>
<<No, è venuto lui da me per restituirmelo, ha capito che eri tu, la persona della biografia>>
<<Non è una biografia>>
<<Se l' analizza bene può considerarla tale>>
<<Potrei metterla all'asta come stanno i fatti>>
<<E perché mai? È sua, l'appartiene>>
<<Perché -come le ho già detto- io non mi chiamo più Erika. Sono Hanna>>
<<Chiunque lei voglia essere ora non è importante. Voglio solo che si ricordi dei drammi che ha vissuto senza credere o far parte di essi ancora una volta, mai>>
<<Eh?>>
<<Senta, lei non ha molti amici, non sa con chi parlare e non vuole aprirsi come questo è sicuro e accetto la sua scelta. Quindi semplicemente pensi di contare solo sulle sue forze.
Se ricorda bene lo scrisse anche: " Capito 4. Devo essere la persona sul quale contare, me e nessun altro... Questa è la colonna portante">>
<<Dove vuole parare con questo?>>
<<Poi lo vedrà lei stessa con i suoi occhi; ma in fondo lo sta già vedendo.>>
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ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹
Ficción General🦋 Premessa 🦋 Ho voluto ricreare il genere narrativo del serial killer come qualcosa di soggettivo. L'assassino è colui che -ogni giorno- uccide un po' di sé con le scelte, gli amici e i conoscenti, i successi ed insuccessi raggiungi: ognuno ha fa...