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29 settembre
--:-- am/pm

Hanna

Quando ho riaperto gli occhi ero stesa in un campo colmo d'erba su di una collina; non so nemmeno io come ci sia arrivata, non ricordo nemmeno quello che stavo facendo.
Sento la testa leggerissima e mi piace questa sensazione.
Sotto di me si estende un'enorme vallata da dove sbuca un ruscello limpido e cristallino.

Non ho vestiti addosso ma non sento freddo, l'unica mia preoccupazione è che ci sia qualcuno qui con me che possa vedermi in questo stato.
Mi giro in torno cercando gli abiti del quale però non ricordo nemmeno i colori né la forma - non ricordo se fossero jeans o che portassi una gonna...- in tutto ciò provo ad alzarmi da lì sentendo le gambe pesanti, quasi come se avessi camminato per un'infinità di tempo tanto da farmi male, ed ora i postumi ci sono tutti a ricordarmi che devo riposare.

Ma non posso dare retta al dolore ora, devo muovermi altrimenti si farà tardi, devo cercare di ricordare ed ho la mente così offuscata...

Ho appena costatato che ci sono fiori d' Ericacee ovunque e ciò mi mette una leggera nostalgia: voglio tornare a casa, voglio tornare a vivere con i miei, rivoglio qui mia sorella.

Ho nostalgia della mia vecchia vita.

~~~

Immaginavo di non essere sola in questo posto data la sua immensa grandezza.
Da ogni parte della vallata iniziarono ad uscire milioni e milioni di gatti, tutti neri - nessuno diverso.
Non era un nero solito da capire: alcuni a striature blu, altri viola. L'intera "colonia" s'affettò a venirmi incontro, poi mi sorpassò. Non era me che stavano cercando.
Andavano dritti verso il ruscello e vi si gettarono dentro con un gesto più che innaturale, quasi come se quei felini scendessero le scale di una piscina, cosa effettivamente che non stava accadendo.

Poi sparirono, tutti giù, ad annegare in un rigagnolo poco meno due dita più alto delle loro teste, ricoprendolo interamente di in manto nero.

Da quel momento iniziò a far freddo, non troppo ma abbastanza da mettermi i brividi, ed in tutto ciò ero ancora nuda.

~~~

Tornai alla mia ricerca quando l'acqua cambiò totalmente colore - un letto simile al petrolio- ed iniziai ad avere paura.

Spostai gli occhi dietro di me.
Una bambina che non ho nemmeno sentito arrivare era al mio fianco con dei vestiti stretti al petto, me li porse, ma non feci in tempo a guardarla che mi bloccai ad osservare il taccuino sugli abiti.

Dalle sue labra solo una frase: <<Scusa, se te l'ho rubato.>>

... pensavo fosse lei.

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