28 settembre
21.00 pmCon un po' di riluttanza, decise di sbrigare la questione da sola.
Anche se il problema non era personale aveva bisogno di spiegazioni da quello che fino qualche giorno fa considerava un amico - di quelli con la A maiuscola però.
Voleva delle prove, non era sicura di ciò che gli avrebbe detto ma sicuramente sarebbe stato meglio affrontarlo faccia a faccia che dietro la cornetta del centralino.Il cuore iniziò a battergli all'impazzata facendo su e giù tra lo stomaco e la gola; era a due passi dal tirarsi indietro ed uno dal prendere a sberle quel coglione di Andrea.
Questa era stata la goccia di troppo..." -Ma tu sei così sicura di questa cosa? Mi... cioè- è.. anormale Ester! Davvero t'ha fatto questo?!
- Non sapevo che fare Hanna, secondo te perché sono sparita per così tanto tempo eh? Ho dovuto sposarmi- per riparare la mia immagine sai!?
Da dove pensi che sia uscito tutto ad un tratto Mike uh?!
Voglio che tu stia attenta Hanna, quella non è la persona che tu credi. Per favore, attenta...
- Perché non lo hai detto prima?
- Io avevo paura! Come facevo a dirlo!"Ogni parola di quella conversazione danzava nella testa della ragazza come tanti piccoli vortici carichi di rancore e distruzione; quella notte sono state dette le cose più impensabili tra le lacrime di Ester e lo sconcerto di Hanna - troppo sbigottita per poter rispondere lucidamente a tutte quelle informazioni.
🦋
Quel pomeriggio decise di prenderselo libero dal lavoro perché una delle sue ultime intenzioni era tornare là dentro col nervoso a fior di pelle e prendersela con il resto del team.
C'era qualcosa che non quadrava in questa faccenda: Andy non poteva aver stuprato una donna, non ne sarebbe stato capace assolutamente!
Di questo non era sicura, anzi; sperava che su due piedi il ragazzo potesse smentire tutto - non voleva crederci, non questo."...dovevo portarmi Ester con me, ma ho deciso di fare tutto da sola - si, sto facendo una cazzata..."
Il problema ora è: come cavolo vai a puntare il dito su qualcuno per poi dirgli " tu hai stuprato mia sorella bastardo!" - avrebbe dovuto agire con cautela.
"..quella che insomma non ho, figo!"
Ester non era al corrente di quello che stava per fare, eppure avrebbe voluto che non lo sapesse mai: in fin dei conti perché immischiarsi in una cosa del genere? Mica era lei quella delle molestie...
Ma era la concezione sbagliata.
Tutti questi "ma a me che frega- non sono affari miei- meglio togliermi di torno" non andavano proprio al passo con lei, non erano pensieri che la riguardavano o che la sfiorassero minimamente.
Spesso si fermava a guardare la città dal suo piccolo balcone d'appartamento pensando d'essere lei quella a sbagliare qualcosa e non il resto del mondo.
"Forse solo un'idiota si preoccuperebbe come mi preoccupo io, dovrei cambiare mentalità; eppure non ci riesco."
Il nodo alla gola si fece sempre più stretto.
Passo dopo passo avrebbe voluto sparire nel nulla - volatilizzarsi per non provare angoscia.🦋
Affrettò il passo come a voler correre perché la pioggia aveva ripreso a battere; aveva "dimenticato" l'ombrello in ufficio quella mattina: in realtà sperava che almeno July si fosse riparata con quello lì tornando a casa, senza patente avrebbe dovuto attraversare l'intera città per arrivare alla metro e sapeva che nessuno le avrebbe dato un passaggio proprio perché era sempre lei ad offrirglielo.
🦋
Arrivò fino ad un enorme piazzale dove poté ripararsi sotto alcuni tendoni spioventi dei ristoranti che avevano aperto da qualche ora, sperando che qualcuno con questa pioggia si facesse avanti per ordinare sul menù.
Da qui poi riprese fiato.
Volle calmarsi.
Non poteva affrontare il coinquilino con quella rabbia, doveva riflettere un contegno e non sembrare impaurita ed abbattuta come in quel momento.Arrivò a casa intorno le 11. 00 di sera.
Stanca bussò al campanello; il rumore del trillo poté sentirsi per tutta la tromba delle scale talmente del silenzio che c'era.<<Ciao Hanna!>> - Andrea gli aprì la porta.
STAI LEGGENDO
ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹
Ficção Geral🦋 Premessa 🦋 Ho voluto ricreare il genere narrativo del serial killer come qualcosa di soggettivo. L'assassino è colui che -ogni giorno- uccide un po' di sé con le scelte, gli amici e i conoscenti, i successi ed insuccessi raggiungi: ognuno ha fa...