.11

10 1 0
                                    

3 ottobre.
18.00 pm

Per le sette Hanna doveva trovarsi nella sala congressi dove la sfilata avrebbe avuto inizio.
Era la sua prima cerimonia dopo la scomparsa di Erika e molto probabilmente sarà anche una delle ultime data la lentezza di Andrea nel vestirsi.

✨Hanna

Non lo avevo mai visto così in procinto di scegliere l'abito più bello che avesse mai trovato: molto probabilmente una delle sue idee era di sfigurare l'intero staff del vestiario dietro le quinte...

<<Davvero niente male André, guarda che roba!>> - glielo dissi a bocca aperta. Quel ragazzo stava davvero facendo i salti mortali per accaparrarsi il miglior abito da sera mai esistito!

Scelse un completo totalmente blu mare, in tessuto, con qualche ricambio tra i gemelli d'oro zecchino e il colletto. Niente cravatta questa volta, ma un papillon scuro come lo smoking e camicia bianca, classica, "per smorzare le tonalità" - a detta sua.
Mi balenò in testa che potesse sembrare un pacco regalo e la cosa iniziò a farmi ridere mentre lui era ancora in camera a farsi quale foto per annunciarlo ai suoi "colleghi di studio".

"...la situazione stava davvero prendendo una brutta piega."

Io scelsi qualcosa di molto semplice: un abito molto più lungo dei miei soliti, stile impero, color beige.
Niente merletti né gioielli, nessun fiocco. Stasera non voglio apparire - semplicemente - voglio godermi la serata. Senza rovinare nulla. Questo è l'ultimo dei miei impegni.

So che anche Juliet sarebbe venuta con sua sorella maggiore, eppure non le ho chiesto in quale ala della sala si sarebbe seduta.

"...ma la dovrei smettere con queste scemenze, non sono più al liceo!"

<<Finito il book fotografico?>> - dissi come uscì dalla stanza.
<<Ho bisogno di un paio di occhiali. Neri.>>
<<A che ti servono le lenti da sole quando è ser..>>
<<Muoviti, dammeli e basta!>>
<<Madonna calma, tò sono qui nel mobile.>> - erano di Saint Laurent. Me li diede mamma prima di salutarmi all'aeroporto ma non li ho mai messi. Ci tengo, per carità, ma non troppo...non sono così affezionata agli oggetti - nemmeno se di valore.

<<E quindi, come mi stanno?>>
<<Benissim..okay adesso andiamo che è tardi dai!>> - lo presi sotto braccio mentre afferravo le chiavi dell'auto, chiusi la porta alle spalle e poi...

<<Fanculo sta mascherina!>>

🦋

<<Merda ma è enorme!>> - il ragazzo ne rimase stupito. <<Mi sembra di essere entrato per sbaglio al matrimonio di qualcuno...>>
<<Effettivamente non hai tutti i torti..>>

Era vero. Ogni cosa di quel palazzo era decorata come se ci dovesse essere un matrimonio da un momento ad un altro.
Quadri di paesaggi e fiori erano appesi ovunque, sulle sedie vi erano ghirlande di carta pesta di vari colori, solo lanterne accese, messuna luce elettrica...non riuscivo a capire quale fosse il tema: "Addio all'estate" magari?

Non mi ci volle molto a capire che effettivamente avevo azzeccato visto che una gran bella parte di modelle era dietro le tende a sbirciare scommettendo su quanta gente ci fosse in sala - e credetemi se dico che la sala non era piccola...

🦋


V

erso le 19.30/ 20.00 la maggioranza degli invitati era presente, per non parlare di giornalisti e fotografi che quasi erano sul punto di azzuffarsi per un posticino più avanti al palco.

Per fortuna riuscimmo a trovare dei posti dove la prospettiva era favorevole, quindi lasciai cadere la conversazione che il Signor Cerimonia al mio fianco stava intraprendendo - rigorosamente da solo, dato il mio interessamento agli invitati - e mi fermai ad osservare la mia piccola (ma grande Ester) con un abito tutto tulle stretto in vita, nero pece: lasciava risaltare la pelle bianca come la luna. Nemmeno lei portava gioielli.

Le nostre tradizioni erano ancora vive.

Poco prima che la sfilata ebbe inizio e che l'orchestra attaccasse nota, Juliet mi mise una mano sulla spalla per salutarmi, prese posto alla mia destra.

<<Si, non guardarmi come se avessi ucciso qualcuno, sono solo in ritardo, non trovavo la giacca.>>
<<Meno male che vi ho tenuto il posto>>
<<Ed io ti ringrazio..>>

🦋

Passammo una trentina di minuti così, io con l'impazienza di vedere Ester sfilare in passerella ed il resto a selezionare quale fosse l'abito più bello tra tutti.

Comunque Andrea era un tipo molto riluttante in fatto di abbigliamento o accessori moderni, era davvero spaesato - differentemente dalla mia collega che ammirava perfino le movenze delle indossatrici.

Nel periodo antecedente al Covid, questo palazzo era usato per cerimonie di enorme calibro monetario dove - spesso e volentieri - molte persone d'importanza socio artistica ed economica si radunavano per un brindisi al nuovo Mondo, dove tutto era prospero e nulla violato dalla negatività dell'ignoranza sociale.
Ovviamente, queste piccole festicciole erano tutte allestite all'aperto su tavoli da giardino e la radura del palazzo non facevano altro che risaltare la maestosità di quell'Impero - se così posso definirlo.

Ma ora no. Dopo la prima mezz'ora di visione c'è stata una piccola pausa di dieci minuti: il giusto tempo per il cambio d'abito.

Siamo rimasti noi quattro a chiacchierare del più e del meno sull'evento fino al momento che forse avrei dovuto aspettarmi più di tutti..

<<Ma Ester non sfila stasera?>>

"..July, sappi che ti amo sorella"

Per un momento ho visto Andrea immobilizzarsi sulla sedia, sembrava di marmo, non pronunciò nemmeno una sillaba sull'argomento - e questo fece accrescere i miei sospetti su di lui. Volevo sapere la sua reazione. Dovevo togliermi questo nodo allo stomaco.
E poi <<... magari avrà scelto di non sfilare, forse sta male>>
<<Ma se l'ho appena vista dietro la tenda>> - indicai con la mano per marcare quella che era la mia verità. Sapevo che mia sorella non si sarebbe mai tirata indietro, quella era la sua sera.

Eppure non si presentò, non accennò nemmeno a sbirciare dalla nostra parte, niente di niente, ed io non ebbi la mia opportunità ne di vederla ne di "smascherare" André.

🦋

Quando tornai a casa ero sicura che dovesse essere successo qualcosa nei camerini.
Alzai la cornetta e chiamai al cellulare, magari mi avrebbe risposto.
<<Ester va tutto bene?>>
<<Hanna sono Alex...è con me, siamo al pronto soccorso>>
<<Cos?!>>
<<Non posso parlare, scusami, ti richiamo fra un po'>>
<<No ma..>> - Chiamata terminata.

"Avrei dovuto immaginarlo, eppure non sono riuscita a vederlo!
Come avrei fatto, lei non mostra mai il dolore.. è una modella"

... è una modella - mi ripeto - è una modella.
Si soffre per non mangiare.

ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora