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Prima un'ombra, poi un tonfo. Sordo, fermo nell'autunno appena iniziato.

Qualcuno ha urlato. Chi non si sa e il mondo si è fermato alle 2:00 di quella lunga notte immacolata.

Ogni presente cerca di accaparrarsi il miglior posto per vedere quel che sta succedendo - o meglio - ciò che è appena accaduto.

Lei è lì, immobile sull'asfalto, i lunghi capelli neri a coprirle il viso, le braccia conserte in grembo...e l'abito da sera dei colori della notte ora imbevuto di sangue lascia intravedere il seno piccolo, da bambina...cosa effettivamente ovvia dati i 18 anni di Erika.

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"Tanti auguri amore, è la tua festa, 18 anni di pura bellezza gli auguri più sinceri da noi che t'amiamo più di tutti, mamma e papà."

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<< La sua festa...>> - magnifica e impeccabile.
Dai lampadari ai balconi, dalle tavole imbandite ai servizi igienici ...dalla sala alla veranda - insomma, cosa si può desiderare di più oltre questo?

Magari un po' d'affetto...

L'intero padiglione è rimasto in silenzio ad ascoltare le sirene ferme nel parco della cerimonia.

Troppe domande e nemmeno una risposta.
Hanna si inginocchia tramortita, come se fosse stata lei ad impattare col suolo.
Non riesce a scandire una parola ed è in lacrime, trema come una foglia e spera solo che tutto questo sia un brutto sogno.

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<< Pensavo lo avessi buttato, o bruciato, quel foglio>> - nemmeno il tempo di accorgersi che il simpatico Andrea è tornato a casa che sta togliendo via le scarpe sporche di fango dall'uscio.

<<La giornata sta peggiorando, stasera dovremmo tirar fuori dall'armadio la coperta elettrica che dici?>> - propone il ragazzo sfoggiando uno dei suoi più caldi sorrisi.

Sapeva benissimo che botta è stata quella della perdita di Erika. Anche lui perse due fratelli in un incidente stradale, 3 anni prima: l'impatto è stato talmente forte che i gemelli sono morti sul colpo.
Sono stati anni di disguidi e poi c'è stato il divorzio dei suoi...
Il ragazzo, rimasto solo, venne sballottato tra il padre e la madre senza un minuto che riprendesse fiato.
Per fortuna la nonna (Cira, di origini italiane) era sempre sotto osservazione ed ospitava il nipote ad ogni minimo inconveniente.

" Mamma è al lavoro tutto il giorno?
La nonna è qui a proteggerti.
Papà sparisce senza avvisare?
La nonna ha pronto per te il tuo piatto di pasta preferito."
E così via...

Come se quella donna fosse una benedizione o una qualche forma di anestetizzante al disagio familiare di quel secolo.

Andy non credeva all'amore né al fatto che un giorno - da grande - avrebbe potuto prendersi una cotta per qualcuno... ed ora guarda un po'! Tra qualche annetto lui e la sua adorata dolce metà si sarebbero sposati a Sydney, in Australia.

Solo sua nonna era al corrente che fosse un ragazzo,  grande poco più di lui conosciuto nel suo stesso corso di lingue.

Vorrebbe Hanna come damigella di nozze, ma ora come ora non sognerebbe mai di chiederglielo.
Ora tutto ciò di cui la ragazza aveva bisogno è amore, tanto amore - un sostegno morale e chi meglio di lui sapeva come farla sorridere (?)

Non ricorda nemmeno il giorno di conoscenza con Hanna...forse sarà stato ad una festa, dove in fin dei conti incontri quasi la maggior parte delle persone che si piazzano al liceo. Tutti lì che diventeranno psicologi, avvocati o architetti - mentre loro no, chi barista e chi cameriera: il lavoro più " facile" per guadagnare qualche spicciolo in più e non rompere i coglioni ai propri cari con la paghetta.

<<Hey tu! Scusa! Se devi pisciare fallo almeno nei bagni del retro locale, non nelle piante del parcheggio idiota!!>> - la giovane continuava a sbraitare contro un ragazzino ubriaco che manco l' ascoltava.
Esasperata, torna dentro: ci sono ancora parecchi tavoli da sgomberare.
È qui che il nostro adorato barista dai riccioli biondo ambrato si fa vivo per prendere il posto da Guardia Giuridica delle Piante del Parcheggio, portando con sé dentro il giovanotto ora un po' stonato, ma prima, gli sussurra 2- 3 paroline...

"Magari lo avrà minacciato?" - fu il primo pensiero che balenò nella mente di lei.

🦋

Parecchie ore dopo il locale chiuse i battenti e finirono per rimanere soli con qualche inserviente pronto a cambiarsi gli abiti ed andarsene.

<<Buona notte giovani!>> - urlò Isiha, la donna addetta alla toilette.

<< Notte donna! Mi raccomando quando torni a casa disinfettati che sennò prendi il Covid!!>> - rispose il biondo.
<<..divertente..>> - e con una faccia disgustata andò via lasciandosi la porta antincendio alle spalle.

<< Effettivamente anche noi dovremmo metterci sotto e darci una lavata>> - Hanna avvicinandosi al bancone.
<< Tu sicuramente!>> - scherzò lui.
<< Ah! Perché tu non puzzi d'alcool qua dentro eh? Dimmi un po', quanti bicchieri ti sono caduti tutta la serata?>>
<< Bho? Manco uno?>>
<<5>>
<< E allora se lo sai perché me lo hai chiesto?>>
<< Volevo sapere cosa avresti risposto...>>

<< Sono Hanna comunque>>
<<Andrea, Andy se preferisci>>

... parlarono del più e del meno per quasi tutta la notte, fino a quando il sonno non bussò alla loro porta. Erano le sei del mattino.

ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora