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Venerdì 25 settembre.
Lettera di Erika prima di morire.

"Mai avrei immaginato di arrivare a questo punto. Ho solo tanto freddo ed è tempo che mi levi di torno. Mi spiace."

🦋

<< Solo questo...>> - Hanna sussurra piano per paura che qualcuno possa sentirla, ma in camera da letto è sola; Andrea è uscito per la spesa con Barry e non torneranno prima dell'una - forse anche più tardi...

Le si stringe il cuore in petto.
Sua sorella aveva progettato tutto dal più singolo dettaglio, aveva convinto tutti a festeggiare con 4 shot ciascuno - no, 5 - non ricorda più quanti ne avesse presi.

<< Mia sorella è stata così convincente...non posso crederci>> - dalle sue labbra uscì una risata smorzata come quando si sente un groppo in gola.

Non può piangere ma ne sente il bisogno, e s' incastra in questo limbo dal sapore amarognolo, e forse forse una punta di dolce riesce a sentirla. Magari sarà stata la torta al cioccolato e arancia di stamattina che lei e Andy hanno preso col caffè.
Rigorosamente americano, proprio come piace a lui.
Lei non obietta; non lo fa mai su nulla, ma il giovane lo percepisce - è fiducioso che la sua coinquilina possa cambiare gusti in fatto di torte (...e sulla gente): tutto ciò per giustificare un' intolleranza alle fragole.

🦋

Barry era lì quella notte.
Si era accucciato vicino le enormi vetrate che aspettava Hanna sperando gli portasse qualche stuzzichino avanzato dal buffet.
È rimasto sdraiato sì e no tre quarti d'ora sul pavimento in Marmo Portoro; giocava con gli occhi a rincorrere le venature color oro di quel posto quando, ad un tratto, decise di sbarrare gli occhi.

Con la sonnolenza lì alle porte la notte sarebbe passata in un battito d'ore, tra un brindisi e l'altro.

O magari no...

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