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15 settembre 2015.
--:-- am/pm.

Alex

Avrei anche potuto immaginare che quella tanto meritata " ricompensa" avrebbe cambiato completamente la mia vita e - tra l'altro- non ebbi nemmeno il tempo di farmi mangiare dall'ansia che la realtà dei fatti mi prese in fronte come una pallonata nei giorni freddi di dicembre in campetto.

Finiti gli studi passai l'estate tra Grecia e Italia con i miei parenti più stretti, mentre Ester era via per cercare lavoro in Inghilterra e quelle poche volte che potevamo vederci eravamo sempre in vena di fare l'amore; ed ogni giorno era sempre il primo giorno.
Sembra di aver vissuto il sesso - bello ed inaspettato- come quando si è ancora inesperti ed impacciati con le mani; interessati alla novità, sapere che ora si è grandi e che tante cose è meglio non dirle a mamma e papà.

Amore o meno, sono rimasto un bastardo; ma non uno di quelli che se li rifiuti ti fanno male. Peggio.
Conoscevo ogni sua mossa: dove andava, cosa comprava, quando mangiava, chi incontrava e quando se ne sarebbe andata dall'Ohio per sbarcare a Londra con tutte le prevenzioni possibili e immaginabili.

Come sapevo tutto ciò? Ero in contatto con Andrea ad ogni ora del giorno, lo consultavo per ogni cosa e staccavo con lui quando era ora di chiamare lei, modellando la voce il più naturale possibile, come se nulla fosse.

Era fiduciosa, come lo è sempre stata da quando l'ho conosciuta ed io non potevo far altro che tenerla tutta per me, dedicarle tutto il mio mondo ed anche più; non avrei avuto altro tempo che per Ester e tutto ciò non faceva altro che accrescere il motivo per il quale ero disposto ad alzarmi tutte le mattine per andare a lavoro.
Per quanto potessi stressarmi con la clientela del ristorante troppo esigente con la cottura delle carni, la qualità del vino rosso, i dolci troppo costosi nel conto o i contorni troppo insipidi o conditi- tutto e tutti quegli inceppi non erano assolutamente alla mia portata sapendo che sarei tornato dal mio gioiello nel tardo pomeriggio.

Poi il turno delle nove di mattina diventò quello delle nove di sera e la ragazza che ho sempre supportato diventò ancora più sottile, sempre più fine; continuava ad ammettere di sentirsi gonfia e di avere continui disturbi allo stomaco.
Iniziò a vestirsi sempre più largo ed il nostro rapporto si affievolí fino a che non accettai la condizione che per lei "essere magra e ben accetta" fosse più importante di me, che avrei potuto darle tutto l'amore di questo mondo illudendomi sul fatto che noi due bastassimo per completarci.

Le ore iniziarono a farsi sempre più piccole al locale e sperimentai l'adrenalina delle droghe mista all'alcool e il sesso.
Non mi importava più chi fosse il corpo con il quale consumare intere notti dopo il servizio da barman: alle 23.00 toglievo il gilet e mi recavo negli spogliatoi dove ad aspettarmi avevo un" gruppo di amici", tutti colleghi e clienti abituali del club.
Il mio preferito rimase uno: Andrea era presente al mio dolore, conosceva ogni mio particolare e bramava d'astuzia più di chiunque altro uomo sulla terra aprendomi le porte di un nuovo mondo, uno che non avrei mai pensato di sfiorare.

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Più i giorni trascorsero velocemente più il rapporto "clandestino" che avevo instaurato con lui diventò importante dimenticandomi che Ester era sola a casa ad aspettarmi nel cuore della notte; e non posso smentire come tutto ciò si fece pesare, specialmente dopo aver saputo che era incinta.

Alla notizia ero al settimo cielo: finalmente avremmo potuto coronare il sogno d'una vita ed il progetto di una famiglia era alle porte...se solo non l'avessi tradita con l'amico "in comune" che adesso avrei dovuto avvertire del bambino e di tutti gli altri " impicci" che dei genitori avrebbero dovuto portare avanti, tra i quali anche un matrimonio fuori programma.

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Quando la sera del 17 settembre ebbi il coraggio di raccontare tutto ad Andrea, le mie preoccupazioni affiorono nel timore che il ragazzo a me di fronte potesse stare male vedendo finire una storia d'amore poco meno che iniziata.
Certo, nemmeno io potevo considerarmi felice di questo ma per non so quale ragione la " scappatella" al night club era per me non più di un gioco che una vera relazione: il tempo per non rimanere solo come un cane.

Aspettavo qualsiasi reazione violenta da lui, la meritavo e potevo immaginare quanto soffrisse per ciò; eppure non successe nulla di quello che immaginai, solo un singolo, quasi trasparente <<va bene>>, ed effettivamente mi chiedo cosa avrei mai potuto chiedergli; cosa mi aspettassi da lui se in fin dei conti non era altro che una pedina nella storia.

Ed anche qui inciampai nel momento esatto in cui mi sorrise dicendomi <<..ma potremmo anche tacere e tu potrai venire da me ogni qualvolta lo voglia e nessuno potrà rimanerci male.
Tu avrai il tuo bambino e tua moglie al calduccio davanti il camino di dicembre e noi due potremmo ancora amarci - che ne pensi - ti piace come idea?>>

È vero. Non ci avevo proprio pensato.
Tenere le relazioni unite: sposarmi e creare una famiglia con Ester e continuare a divertirmi con Andrea.
Lei non ne verrà mai a conoscenza perché scendemmo a patti.
Vivere per due sacrificandone uno - sacrificando me.
Infondo cosa ci avrei guadagnato rovinando i sogni di mia moglie; se ne sarebbe andata ed io ne avrei sofferto, annoiando così anche André che a sua volta avrebbe tagliato la corda.
Non avrei potuto immaginare di perdere tutto in un colpo solo - così scelsi di tacere.

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Dopo un anno ci sposammo a Verona - lasciai a lei la scelta del posto come quella del buffet nel mentre in dolce attesa partorì, il 13 luglio 2016, il nostro primogenito Mike.
Tutte le somiglianze di sua madre, mentre di me non vidi nemmeno l'ombra nei suoi occhi.

ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora