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12 novembre 2020.
10.00 am.

Dott. Smiths

Quando anch'io studiavo all'università, avevamo -anche se per poco tempo- due orette scarse di filosofia al giorno, proprio per integrare il tutto in un'unica bolla di studi.
Ricordo di non essere mai stato portato per le materie letterarie per questo scelsi le scienze biometriche; però poi cambiai punto di vista quando optai per la psicologia e a vent'anni mi feci spostare di corso -lí( filosofia )faceva da padrona e provai a farmela piacere. Di una sola cosa mi ricordo in una lezione di compresenza con la professoressa di psicoanalisi: una frase di Italo Calvino...

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;
se ce n'è uno, e quello che già è qui,
l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'Inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi o cosa, in mezzo all'inferno non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

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Il 10 novembre 2020 Hanna viene ritrovata stesa sul tappeto della casa di Joyo Sanchez dalla coinquilina Aurora Martinez alle ore 22 di sera, proprio quando la ragazza era scesa al piano terra per cenare ritrovandosi il corpo inerte della donna poco distante dallo scrittoio in soggiorno, con le braccia conserte in petto aveva conservato una posizione fetale.
Verso le 23:30, dopo che il corpo è stato esaminato dai medici dell'ospedale St. Patrick è stato possibile dedurre come la morte sia stata dovuta ad un infarto cardiaco per lo stress accumulato; conoscendo poi il suo passato sono stati avvertiti i familiari e gli amici accorsi nella nottata in auto.
Tra questi c'ero anch'io, che sono stato il suo psichiatra e il più grande fallimento di questa famiglia fino ad ora.

Non appena la padrona di casa ebbe finito di lavorare si ritrovò i carabinieri fuori il suo domicilio. Mi ha confessato che un presagio nel genere se lo sarebbe aspettato come non dejavù, eppure i suoi occhi dicevano tutt'altro mentre si riempivano di lacrime.
Teneva stretta forte al petto la ragazza che soprannominava Aury e un rosario di perle blu nella mano sinistra stretto in pugno.
Nessuno quella sera provò a chiudere occhio nemmeno per le prime ore del mattino -ed in fondo come mai avrei potuto biasimare ognuno di loro se io per primo non sono riuscito a sedermi, anche se distrutto dal sonno, sul marciapiede del viottolo.
Anche le famiglie del posto erano uscite fuori casa o stavano spiando da dietro le tende per trarre qualche notizia anche se la polizia è stata molto ferma nel divulgare informazioni private, eppure già stavano iniziando a spifferare voci su un presunto serial killer, altri avevano il sospetto che fosse entrato un ladro in casa facendo venire un infarto a quella povera ragazza -ma nulla di tutto ciò fu confermato ed il caso si chiuse nella stessa mattinata in silenzio; tutti avevano chinato il capo in segno di preghiera e tutto ciò che potevano sentire era il cinguettio degli uccelli.
I funerali ci sarebbero stati tra una settimana o poco meno.
La famiglia aveva deciso per il luogo di sepoltura ed era meglio lasciar tutto nel punto dell' accaduto: Hanna non aveva lasciato ancora nessun testamento ne desideri dopo la morte -ma in fondo aveva 23 anni, era ancora giovane, non si poteva ancora parlare di morte, c'era tutto mondo pronto ad aspettarla...ma chi avrebbe mai immaginato che il tempo sarebbe stato così meschino con lei, nemmeno averla soccorsa prima avrebbe cambiato le carte in tavola; ormai quello che era successo è successo e questa volta a vincere è stato proprio il fato.

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É strano, signori miei, come il mondo alcune volte non possa rendersi conto della mancanza di una persona cara -oppure fa solo finta di non accorgersene perché di gente importante ne muore troppa ogni giorno.
Ed è qui che, attenzione, malvolentieri si scopre come le persone fragili non possono abitare l'inferno, perché non vi assomigliano ne hanno modo di mimetizzarsi tra quelle persone che tagliano o bruciano la strada di fronte ai loro occhi.

É davvero l'inferno dei viventi quello che ora stiamo vivendo tutti e posso confermare come questa sia una fredda e desolata terra sul quale piangere e scalciare.
Niente di più niente di meno.
Hanna è finalmente morta- e dico finalmente perché alcune volte è meglio mettere fine a questo tipo di sofferenze il posto che continuare a viverle ogni secondo.
Ripeto -lei non era inferno -ed era innocente.

Una sola persona non era stata messa al corrente e a pensarci bene era meglio così.
Ester Leroy Miriam de Cièrre non aveva ricevuto notizie da quando l'amica è andata a farle visita e il Centro ricoveri non poteva far altro che ricevere chiamate dall'esterno- solo che, da questa parte, era in discussione l'idea di informarla del decesso. Avremmo comunque dovuto dirglielo un giorno perché rimanere all'oscuro di tutto avrebbe portato solo sospetti più gravi.

Decisi quindi di andare io stesso da lei per parlarle con calma il lunedì dopo questa settimana.

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