Trovare se stessi

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"Lascia il tuo cuore
scoppiare finalmente,
cedi, gemma, cedi.
Lo spirito della fioritura
s'è abbattuto su di te.
Puoi rimanere
ancora bocciolo?"

Una mano mi ha delicatamente svegliata,mentre facevo un sogno stranissimo,ero intenta a leggere una poesia di Rabindranath Tagore e sentivo la consapevolezza che quelle parole volessero dirmi qualcosa. Ma purtroppo il tempo di svegliarmi è arrivato,rimango per qualche secondo interdetta quando vedo Gianni cosi vicino,ma mi rendo conto che ero stata proprio io a chiedergli di svegliarmi,e probabilmente se lo avesse fatto solo chiamandomi non mi sarei mai alzata.

Come un gentleman mi sfiora il braccio sussurrando il mio nome, ma subito mi rassicura che va tutto bene e che era solo passato per la promessa che gli avevo fatto fare di essere svegliata prima che andasse via.

Con gli occhi e la faccia ancora assonnata lo ringrazio di nuovo per avermi fatto riprovare la sensazione di dormire in un letto.

Mi sorride e aggiunge solo che da oggi quella camera sarebbe stata mia, aveva già parlato con il suo amico manager e non c'erano problemi.

"Sei un angelo "
Gli dico senza rendermene conto.

Inappropriato per il mio modo di essere, eppure con Gianni tutto è messo in discussione parlo e agisco come se non fossi io.

E una situazione cosi imbarazzante, sento che la mia faccia cambia tonalità, probabilmente sta passando dal bianco cadaverico che di solito è il mio colore ad un rosso porpora,ma allo stesso tempo percepisco che lui vede in me proprio questo tipo di persona che può imbarazzarsi ed essere riconoscente anche per una piccola dimostrazione d'affetto.

Anche se io non mi vedo così avvicinabile e aperta a questo nuovo tipo di rapporto, proprio non riesco a capire perchè mi vede come una ragazza dolce e sensibile, che ha bisogno di aiuto.
Certo non dico di non essere in difficoltà ma faccio di tutto per tenerlo nascosto ben trincerato nel mio cuore eppure Giovanni è riuscito a scorgere nelle fessure della mia anima.

So che come il Vaso di Pandora se dovessi scoprire questa parte di me, rischierei di travolgere e distruggere tutto quello che ho cercato di costruire,verrebbero fuori mostri del passato che ho tenuto lontano dalla mia vita.

So che come il Vaso di Pandora se dovessi scoprire questa parte di me, rischierei di travolgere e distruggere tutto quello che ho cercato di costruire,verrebbero fuori mostri del passato che ho tenuto lontano dalla mia vita

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Ma ora non ho il tempo di pensare, devo iniziare la mia giornata,quindi mi alzo indossando il mio più bel sorriso,e vado da mamma.

La giornata ha i suoi ritmi e dopo aver reso ancora più bella la donna che amo,vado allo spaccio per il mio rifornimento serale,tra l'altro penso con un certo dispiacere che questa sera non ci sarà Gianni a farmi compagnia.
Quindi sarò sola soletta per ripensare gli eventi di questi ultimi giorni, ma mi consolerò sapendo di avere almeno un letto su cui dormire,e assoluta tranquillità per poter scrivere.

Aspetto ormai da venti minuti, il mio turno per ordinare al bar, c'è tanta gente.
Stamattina ci sono i ricoveri e tutti dopo aver fatto il prelievo di sangue si sono catapultati al bar.
Come fosse l'unica oasi nel deserto,si accavallano tra di loro,per paura di rimanere senza un cornetto e un cappuccino.

E come se avessero la certezza che questo sia l'ultimo giorno che nella loro vita potessero gustarsi qualcosa di buono.
Mi viene subito in mente che 4 mesi fa,stavo facendo la stessa identica cosa,appena mamma finí di farsi le analisi del sangue mi catapultai al bar per prenderle qualcosa da mangiare.

"Forse è un rituale scaramantico, prendere qualcosa al bar fa sperare in una normalità che di lì a poco scomparirà visto che sono tutti per essere ricoverati."

Spesso la mia testa arriva a dei concetti strani, e come al solito vengo distratta da quello che mi circonda.

Vengo riportata alla realtà solo perché sento una signora urlare.

La vedo e sento molto bene ciò che dice,capendo che è davvero disperata, deve avere avuto da poco qualche notizia sconvolgente e vorrebbe parlare con il professore della struttura.
Ma due uomini le impediscono di entrare.
Probabilmente quell'uomo che si fa negare deve essere l'amico di Gianni,
ma non capisco come lo abbia potuto definire una persona umile è disponibile.
Se non si prende nemmeno il tempo di consolare o di dare del tempo a questa povera signora.

Se un giorno diventassi il manager di un grosso ospedale darei spazio, sempre e comunque ai ricoverati e alle loro famiglie, perché so esattamente lo sconforto e il dolore che si prova quando apprendi la notizia che una persona a te cara che sia un tuo compagno di vita, un figlio che hai generato,una nonna che ti ha cresciuto,o un fratello con cui hai condiviso la vita,ma soprattutto qualcuno che tu ami fra poco verrà portato via da una malattia.

Questa notizia è devastante per il cuore ma soprattutto per la mente perché ti senti inerme davanti a tutto questo.

La vita può diventare all'improvviso un inferno e senza che c'è ne rendiamo conto la parte peggiore di noi esce allo scoperto, facendoci dimenticare l'educazione il rispetto e il buon senso.

Forse è proprio quello che è successo a quella signora,ma non ho il tempo di accertarmene perchè il barista mi urla di fare presto a scegliere cosa voglio.

Lo guardo arrabbiata,sono qui da oltre mezzora, e lui ora non può aspettare un attimo per assicurarsi che tutto non si riduca solo al puro interesse di dare e avere.

"So esattamente che il tuo tempo e denaro , ma dammi un secondo per vedere cosa hai disponibile"

Volevo farlo sentire inadeguato con quelle parole, ma la sua ignoranza ne fa da padrona infatti risponde:

"Si faccia anche con calma tanto non c'è nessuno dietro lei"

Capisco che vuole provocarmi ma non mi lascerò portare nei meandri della sua sgarbatezza,quindi scelgo ciò che volevo, e ne approfitto per prendere una boccata d'aria nei giardini.

I caldi raggi del sole mi ricordano che la primavera è ormai alle porte,ma un pensiero triste mi viene in mente.

In questo periodo dell'anno c'erano i master che avrei dovuto seguire per la specialistica,ma il mio corpo e la mia mente sono letteralmente bloccati in questo ospedale.

Rifarei la scelta di occuparmi di mia madre altre mille volte, ma non posso impedire alla mia mente di sognare come sarebbe il mio futuro al di fuori di questo cancello.

Mentre penso a quello che poteva essere,una voce a me familiare mi fa sobbalzare.

"Ciao Angelo,mi piace come mi hai chiamato stamattina ma credo che sia più appropriato a te"

"Che ci fai qui Gianni"

Dico super imbarazzata per quel soprannome a cui io ho dato origine.

"Non era il tuo giorno libero ?
hai fatto la notte"

"Sei dispiaciuta di vedermi ?"

Ora l'imbarazzo era salito ad uno stadio superiore fino ad arrivare quasi ad un disagio.

Ma evidentemente Gianni lo percepisce e mi risponde:
"Filippo mi ha chiamato per un urgenza c'è una paziente che chiede di me"

Mi viene subito in mente le urla di quella signora fuori dal suo studio, e spero che non abbia nulla a che vedere con il mio nuovo amico.

Lo saluto come al solito con un slancio emotivo esagerato per il mio modo di fare,ma ormai ho imparato che con Gianni non devo avere di queste preoccupazioni è solo attento alle persone che soffrono,ed io devo essere nella sua lista principale.

Gli dico prima che va via, di tenermi aggiornata se ci sono problemi,e con un accenno di sorriso, come se già sapesse di cosa doveva discutere con il suo amico,mi dice che passera a salutarmi.




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