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Ho ceduto di nuovo, ho inserito la mia vecchia scheda del cellulare per vedere se Filippo mi aveva cercato.
So che non ha senso quello che sto facendo, alla fine che serve farsi altro male se ho deciso io che questa storia doveva finire.
Mi sono convinta che non ci avrebbe portato a nulla continuare a stare insieme, io rimanevo la ragazza che non riusciva a rassegnarsi al dolore, e lui Il meraviglioso uomo che continuava a prendersi cura di me, rinunciando alla felicità per inseguire e lenire i miei tormenti.
Quando sono salita a Codogno ho iniziato di nuovo a vedere il mio psicologo quello che mi seguiva anche prima che la mia vita si travolgesse in questo modo.
Purtroppo chi si è trovato come me ad affrontare un lutto così grave come la morte di un papà ,quando sei ancora così piccola e desiderosa del suo affetto ci si rende conto che la vita ti stravolge, non solo il presente che di colpo cambia radicalmente, ma soprattutto le aspettative del futuro vengono immediatamente rivolte a coloro che rimangono e per non farli soffrire sacrifichi la tua vita per loro.
Quindi il mio futuro di colpo è diventato compiacere mia madre e per il resto della mia vita ho continuato a farlo.
La cosa che mi ripetevo ogni giorno, era se avevo fatto tutto il necessario per averla resa fiera di me, se gli avevo lasciato un sorriso, se l'avevo fatta dimenticare che mio padre non c'era più.
Ma ora queste domande rimanevano in sospeso perché anche lei era andata via.
Paolo Il mio psicologo continuava a ripetermi che dovevo liberarmi da questo peso, che la mia mente si era imposto per farmi del male.
Per lui ero legata al bisogno di appartenenza cioè per me mamma era diventato una figura di riferimento per cui perderla mi aveva indotto a perdere il controllo della mia vita.
Con la sua dipartita, avevo ridotto o per meglio dire annullato la mia voglia di vivere, di fidarmi degli altri e questo Probabilmente avrà influito anche sulla mia relazione con Filippo.
I minuti che aspetto mentre il cellulare si riaccende mi hanno permesso di fare un piccolo riassunto della mia vita anche se mi rendo conto che non serve riconoscere di avere i disturbi psicologici se poi nella realtà non riesci a guarire.
I 200 suoni di notifiche che in contemporanea  trillano e vibrano nelle mie mani mi danno la certezza che qualcuno mi ha cercato.
Il Cuore freme nello sperare che almeno qualcuno di quei messaggi sia da  parte di Filippo.

"Alessandra rispondimi"

"Alessandra dove sei?"

"Sono giorni che ti cerco dimmi dove sei?"

"Rispondimi dobbiamo parlare"

"Dannazione Alessandra rispondi a questo telefono"

Tutti questi messaggi e tanti altri riempiono la memoria del mio telefono, ma quello su cui soffermo la mia attenzione è l'ultimo messaggio inviato circa due mesi fa che dice:
"Ho creduto in noi ma mi sbagliavo, Sei solo una ragazzina immatura ed egoista, che non ha mai creduto nel nostro amore.
Ho perso fin troppo tempo con te, adesso la mia vita ricomincerà esattamente da quel giorno prima che ti incontrassi in quel maledetto parcheggio.
La mia testa ci metterà un po' a dimenticare i ricordi passati insieme ma so che ci riuscirà mentre il mio cuore ha già provveduto a sostituirti.
Addio"

Insieme ai messaggio audio detto con tanta amarezza mi ha inviato i documenti per il divorzio quindi le sue intenzioni sono davvero determinate.
Finalmente ha capito che con me ci andava solo a perdere e ha preso la decisione più giusta per entrambi.
Invio documenti sulle email in modo da poterli stampare appena il mio cuore riesce ad accettare il tutto.
Per fortuna oggi ho un impegno inderogabile quindi questo mi impedisce di piangere ancora una volta.
Mi sto dirigendo da Giacomo il primario che operò mia madre è amico intimo di Filippo purtroppo qualche giorno fa ci siamo incontrati per caso mentre andavo in reparto da Paolo.
Mi Ha fatto promettere di andarlo a trovare minaciandomi di dire tutto a Filippo.
Quindi non mi posso redimere dal farlo.
L'accoglienza che mi riserva Giacomo e come al solito molto affettuosa anche se percepisco subito che qualcosa non va e la mia mente subito Pensa che forse Filippo ha già parlato con lui.
Ma dopo un po' va al sodo svelandomi  particolare che mi rimangono in sospeso tra l'incredulità e lo spavento e che non c'entrano nulla con Filippo.
Mi racconta con precisione cosa stia accadendo in Cina e come questa situazione si pensa possa raggiungere l'Italia.
Mi sembra impossibile che tutto ciò possa arrivare fino a noi Certo mi dispiace tantissimo anche per loro ma alla fine in Italia abbiamo un sistema sanitario stabile è molto forte e se dovessero capitare dei casi di sicuro sapremo cosa fare.
Ma Giacomo insiste dicendo che entro un paio di mesi un'apocalisse di dimensioni spaventose si abbatterà sull'Italia, e che già ora i casi non dichiarati di questa pandemia stavano facendo vittime silenziose in Italia.
Chiedo maggiori dettagli, ma mi dice che non può aggiungere altro perché tutto ciò che sa non è ufficiale, ma è costatato da innumerevoli casi che dal mese di gennaio si sono susseguiti nel suo ospedale portando con sé sintomi simili al covid-19 di Wuhan.
E se fino ad ora avevo mantenuto la calma, ora inizio ad avere un po' paura quindi chiedo senza mezzi termini cosa potevo fare.
Perché aveva pensato proprio a me.
Lui mi risponde con la voce più speranzosa che abbia mai sentito:
"Abbiamo bisogno della tua professionalità Alessandra, hai fatto un giuramento e ora non puoi lasciare morire migliaia di persone senza averci almeno provato."

"Giacomo io non lavoro più ormai da mesi"

"Alessandra in questa storia non esiste io o tu ma cosa bisogna fare per etica e umanità pensaci il dolore per tua mamma non può impedirti di salvare altre vite"
Ha centrato perfettamente il mio problema, ho smesso di lavorare pensando che la mia professione fosse inutile, visto che non ero riuscita a salvare l'unica persona che io volevo davvero al mio fianco.
Ed ora rimettermi in gioco era davvero dura dovevo dimostrare prima a me stessa che credevo in me e in ciò che sapevo fare.. ma non so se avrei trovato la forza di poterlo fare quindi lo saluto senza dare una risposta ma gli prometto che ci penserò.

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