Il semplice atto di prendersi cura è un atto eroico. Edward Albert

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Ritorno in clinica, ancora frastornata da quei due tipi assurdi, ma qualcosa cattura la mia attenzione, mentre mi accingo ad aprire la stanza di mamma la sento ridere.

Sono settimane che ormai non ride così spensierata, ma non riconosco la voce dell'uomo con cui sta parlando.
Sento solo che gli dice che sicuramente troverà più interessante corteggiare me, che una vecchia signora come lei.

Entro incuriosita e trovo davanti a me un uomo affascinante con il camice d'infermiere, è davvero molto prestante e se non fosse in questa situazione ne sarei molto lusingata.
Il ragazzo è molto alto ed è la tipica bellezza mediterranea ha un colorito pazzesco e ha degli occhi allegri e bellissimi che mettono di buon umore il cuore solo guardandoli.

Il ragazzo è molto alto ed è la tipica bellezza mediterranea ha un colorito pazzesco e ha degli occhi allegri e bellissimi che mettono di buon umore il cuore solo guardandoli

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Mi saluta con un sorriso sincero, e voltandosi verso mia mamma, con sguardo complice e voce sensuale dice: "Se è lei sua figlia allora le chiedo immediatamente la mano"

Entrambi scoppiano a ridere, ma io sono troppo tesa per farlo.
Notando il mio imbarazzo l'infermiere si presenta: "Scusami sto chiedendo la mano a tua madre, e non mi sono ancora presentato, mi chiamo Gianni e sono il nuovo infermiere.

Con tua mamma stavamo parlando di quanto sei intelligente, e a vederti aggiungerei che sei anche molto bella."

"Ti ringrazio ma non ascoltare mia madre che a volte dice cose senza senso"

Mentre stiamo parlando suona un allarme nel corridoio, il classico colpo di fortuna che gira al contrario e cosi Gianni va via per vedere quale paziente lo ha chiamato.

Guardo mamma con occhi di disapprovazione e gli ricordo che non deve accasarmi o trovarmi il principe azzurro, perché io resterò per sempre con lei.

Ma lei mi spiazza con una risposta che faccio fatica ad ascoltare.

" Tesoro mio sappiamo entrambe, anche se tu non me ne parli che non ho molto tempo, vorrei solo avere la certezza che quando io non ci sarò più, qualcuno possa abbracciarti e amarti, almeno la metà di quanto ti amo io."

Mi vengono le lacrime agli occhi, perché fondamentalmente ha ragione, quando lei andrà via, io rimarrò da sola.
Ma non posso permettere al mio dolore di distruggere le sue speranze, quindi mi faccio coraggio e con sarcasmo gli dico che sta esagerando.

Le testuali parole le ricordo benissimo perché quel giorno le impressi nel mio cuore, per evitare di farle del male, ne feci tanto a me.

"Come sei plateale, è vero non stai bene ma non stai morendo sei melodrammatica, fra qualche mese usciremo da qui e tu avrai una vita lunga e spensierata"

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