Ricordi

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Per non so quale motivo quel arrogante primario ha creato una miriade di pensieri nella mia testa,e nonostante i miei ripetuti e continui sforzi sono ancora qui a pensare a lui..
Per fortuna oggi ho molto da fare e questo mi terrà occupata.

Ho deciso di uscire di nuovo, questa volta farò un giro più lungo, che mi porterà un paio di ore fuori dalla clinica.

Mamma mi ha chiesto alcune cose che sono rimaste a casa,so che non ne ha bisogno,ma capisco il suo desiderio di vedermi andare via,da queste mura, che ormai da mesi sono diventate una gabbia.

Come é semplice passare dall'essere liberi al costruirsi con le proprie mani una prigione dove ritieni sia giusto essere rinchiusi.

Ma questo mal sano pensiero,oggi andrà via con il taxy che mi riporterà fuori di qui.

Dopo essermi assicurata per l'ennesima volta che mamma stesse bene, e che non avesse bisogno di nulla,mi avvio all'ascensore.
Questa volta mi accingo ad aspettare con nessuna fretta l'arrivo di quest'ultima perché il mio inconscio probabilmente vuole tenermi li ancorata alle mie paure.

Ma come se la vita volesse regalarmi un opportunità l'ascensore arriva immediatamente,portandomi all'uscita della mia prigione.

Il mio taxy è già pronto e questo mi aiuta a non aver tempo per ripensarci,
inoltre sono grata che scendendo non ho incontrato persone che mi avrebbero messa di cattivo umore.

L'uomo del taxy è molto gentile e mi chiede se ho valigie con me, purtroppo lui non può sapere che tra meno di due ore sarò di nuovo in quel luogo.

Comunque mi accomodo in macchina e gli dico l'indirizzo di casa.
Nei venti minuti di tragitto non parliamo molto,se non di qualche preoccupazione legata al suo lavoro,come al solito mi ritrovo a dover incoraggiare anche un perfetto sconosciuto.

Mentre cerco le parole giuste per tirarlo su di morale,sento la sua voce che mi dice
"Signorina siamo arrivati".

Ero cosi assorta che la mia testa non aveva fatto caso ad un panorama che conoscevo molto bene,ma ora ritrovarmi li,sprigionava dentro di me un emozione fortissima,al punto che le mie gambe per un attimo non hanno avuto la forza di scendere dalla macchina.

Anche l'autista del taxy deve essersi accorto di qualcosa nel mio viso, perché dallo specchio retrovisore mi continuava a fissare con una faccia preoccupata.

Prima di dovergli dare spiegazioni pago e scendo per avviarmi a casa.

"Casa dolce casa"
Quante volte avrò sentito questa frase,ma pronunciate da me oggi mi riempiono il cuore di emozione,in questo luogo ho conosciuto la vera felicità,ma anche il dolore quello vero, ed essere di nuovo qui non può lasciarmi indifferente.

La mia casa è situata a Posillipo, e per molti potrebbe essere considerata una vera fortuna,ma la nostra storia e la nostra vita è molto umile, abbiamo ereditato dai nonni questa villetta che in passato non era altro che un antica casa rustica di caccia per gli uccelli migratori.

La mia casa è situata a Posillipo, e per molti potrebbe essere considerata una vera fortuna,ma la nostra storia e la nostra vita è molto umile, abbiamo ereditato dai nonni questa villetta che in passato non era altro che un antica casa rustica di ...

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Entrando in casa ho come la sensazione che il mondo si fosse fermato a 5 mesi fa,quando la lasciammo per fare dei controlli più approfonditi a mamma.

Tutto sembra uguale,l'unica cosa che mi fa percepire lo scorrere del tempo,e il giardino che ormai è diventata una foresta,senza la cura attenta di mia madre .

Dopo aver visionato per bene tutte le stanze per accertarmi che non ci fossero sorprese,vado al secondo piano,nella mia stanza.

Forse sono di parte, ma credo che la mia camera sia la più bella della casa ,fu mio padre che penso di fare li, il mio rifugio,mi diceva che da quella camera si vedevano le 4 cose più belle di Napoli,infatti la particolarità della camera e che ha 5 finestre, le tre frontali si affacciano sul Castel dell'Ovo, il Vesuvio e l'isola di Capri.

Poi papà guardava me e mi diceva:

"Alessandra non dimenticare mai, che la quarta bellezza di questa stanza, sei tu e la tua anima piccola mia,non permettere a nessuno di dire il contrario."

Se chiudo gli occhi ancora sento le sue parole,ma quanto sono diversa da quella Alessandra,forse ora non penserebbe queste cose di me.

Ma non voglio rattristarmi, quindi vado in terrazza e faccio una video chiamata a mamma,sarà felice di vedere casa sua.

"Alessandra cosa succede ?"

"Mamma tranquilla volevo solo farti vedere le tue piante,guarda come sono cresciute."

Mentre finisco la frase vedo con la coda dell'occhio una figura maschile,ma non essendo inquadrato nel cellulare,non riesco a capire di chi si tratta.

"Mamma vedo qualcuno, chi ti è venuto a trovare ?"

Le dico incuriosita.

"Tesoro è Filippo il tuo amico primario,era venuto a salutarti e abbiamo scambiato due chiacchiere,stavamo parlando proprio di te, e immediatamente senza nessun preavviso gira il telefono nella sua direzione.

"Ciao Alessandra "

La sua voce mi toglie l'aria,e di sicuro non è per un motivo positivo,ha convinto mia madre che siamo amici e poi si permette di parlare di me.

Ma ancora una volta devo usare la mia razionalità, quindi mi armo di pazienza e gli rispondo gentilmente,ma mantenendo sempre un certo distacco.

"Salve professore,sono contenta che si occupa cosi tanto dei suoi pazienti e di mia madre,le sono davvero grata di poter contare sulla sua professionalità."

"Dai Alessandra eravamo rimasti che ci davamo del tu, abbiamo più o meno la stessa età,e da quello che mi ha detto tua mamma facciamo anche lo stesso lavoro.
Anzi invece di farmi ripetere queste cose,fammi vedere un pò il meraviglioso panorama che vedo alle tue spalle?"

Non ci posso credere quante cose conosce di me,e tutto perchè mi sono assentata qualche ora,sapevo che non era una buona idea,ma ora non posso farci più nulla.

Per non dimostrargli il mio volto molto arrabbiato faccio esattamente ciò che mi cerca, e giro la telecamera verso l'orizzonte.

"C'è una vista mozzafiato da casa tua,non avevo mai visto 4 cose meravigliose in un solo posto,il Vesuvio, Capri, Castel dell'Ovo e la tua faccia imbronciata."

Se prima non avevo aria nei polmoni dalla rabbia ora anche la mia anima si era fermata nell'attimo esatto che ha pronunciato quelle parole a me tanto care.
il mio cuore ha perso un battito che forse non avrei più ritrovato.

Non riuscivo a dire nulla,e per la prima volta nella mia vita attaccai il telefono senza preoccuparmi che lui stava continuando a parlare.

Succede all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora