Foto

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Sono davvero in questo appartamento,e Filippo e qui a prepararmi un caffè, cerco di darmi dei pizzicotti per essere sicura di non trovarmi in uno di quei sogni ricorrenti che faccio da sei mesi a questa parte.

Entrambi siamo molto tesi lo noto dai nostri comportamenti io mi sto stritolando le cuticole delle mie unghia e lui sfugge al mio sguardo come se gli bruciasse troppo leggere quello che i miei occhi gli stanno sussurrando.

Nonostante la mia timidezza rompo il silenzio di frasi non dette e pensieri taciuti, e gli chiedo cosa avesse in mente per festeggiare.

Lo so è una domanda davvero inopportuna, e già so' che me ne pentirò,ma ho bisogno di scontrarmi,di farlo parlare,non sono venuta qui per il caffè ne per rivederlo,anche se so' per certo che il mio cuore ha sobbalzato  quando ho sentito la sua voce pochi minuti fà, fuori alla sua porta.

Mentre aspetto la sua risposta mi scruto intorno,non ci sono evidenti cambiamenti nel suo appartamento, tranne qualcosa che mi salta subito agli occhi le nostre foto non si sono mosse di un solo centimetro da quel muro che in passato ho conosciuto nudo e freddo.

Che senso ha tenerle li appese ?

Certo la cosa fa festeggiare ogni singola particella della mia anima,ma io è lui ci siamo lasciati da sei mesi, e lui conosce benissimo la mia versione menzognera sul fatto che sto con un altro.

Mentre gongolo di gioia per la scoperta,la sua risposta alla domanda precedente mi carica del giusto atteggiamento.


"Avevo pensato di andare a festeggiare con qualche mio amico che hai cercato di portarti a letto,ma prima era giusto ridarti tutto ciò che ancora mi lega a te."


Se voleva colpire slealmente per farmi male ci è riuscito alla grande, probabilmente non fu la scelta più saggia quella di andare da Gianni,ma ero così vuota che credevo che una rivincita mi avrebbe dato sollievo.
Cerco di trovare una giusta risposta,in modo che capisca che non sono più così ingenua e che la sua psicologia inversa non riuscirà a farmi sentire in colpa per un suo errore.

"A quindi tu è Giovanni siete ancora amici per la pelle,chi sa quante altre donne vi siete scommesse, comunque tranquillo tolgo il disturbo cosa volevi darmi di così urgente,non ricordo di aver rimasto qualcosa qui."


Mentre sto ancora parlando, vedo che si avvicina a quella parete che fino a qualche minuto fa era stata fonte di gioia per il mio cuore e inizia a staccare tutte le nostre foto.
Dopo averle accuratamente staccate si rivolge a me con degli occhi che supplicano qualcosa di diverso da ciò che mi sta dicendo.


"Con queste facci ciò che vuoi non voglio più vivere di illusioni e tu non sei stata reale,quindi non ha senso continuare a rimanere in un oblio fatto di speranze vane..tienile buttale bruciale ma portamele lontano."


Le afferro meccanicamente come se volessi proteggerle dalla sua rabbia ma non mi rendo conto che sto tremando come una foglia e che tutta la forza del mio corpo in questo momento sta cedendo sotto il peso delle sue parole.
Cerco di tenere salde le mie lacrime e le mie mani,ma ho una sconfitta doppia perché vengo meno accasciandomi con addosso i mille vetri dei portafoto.


Quello che dovevo proteggere dalla rabbia di Filippo è stato distrutto dalla mia insicurezza.

Dopo non so quanto tempo, mi sono svegliata quasi tra le braccia di Filippo che non smetteva di carezzarmi i capelli

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Dopo non so quanto tempo, mi sono svegliata quasi tra le braccia di Filippo che non smetteva di carezzarmi i capelli.
Un istante prima di aprire gli occhi avevo sognato esattamente questa scena,ma la situazione era totalmente diversa,eravamo sposati e lui accarezzandomi dolcemente i capelli mi svegliava.
Apro gli occhi ma non riesco a capire  questo repentino cambiamento,fino a qualche minuto fa voleva sbarazzarsi anche delle mie foto ed ora non riesce a staccarsi da me.
Cerco di alzarmi perché la pressione è davvero tanta sono a due centimetri da un corpo che ho sognato ogni volta che chiudevo gli occhi.
Ma Filippo non è d'accordo e mi dice di rimanere stesa per un altro po'.


" Tranquillo ora va meglio, sarà stato un calo di pressione ma  sto bene e poi non voglio farti perdere altro tempo con me"


Non è giusto che lo tratto così,ne sono consapevole, sembro una ragazzina senza maturità che rinuncia a ciò che vuole solo per paura.
Ma è proprio la paura che mi spinge a dire stupidità pur di carpire cosa ha nella mente e nel cuore.


"Alessandra ti prego smettiamola di litigare,non siamo più adolescenti.
Ci siamo lasciati nel peggiore dei modi ma questo non cancella che abbiamo vissuto tanto,troppo per rimanere due nemici.
Ci stiamo distruggendo per non ammettere che qualsiasi sia la forma che tu sceglierai, abbiamo bisogno di viverci."


Anche se lui voleva che rimanessi stesa ho bisogno di guardarlo negli occhi, sta dicendo la verità e lo sta facendo assumendosi le sue colpe.


"Hai ragione,non serve litigare ma non è facile mettere una pietra sopra e ripartire da dove eravamo rimasti"


"Lo capisco inoltre so che stai con il bel primario e rispetterò qualsiasi decisione tu prenda, ma ti prego fammi essere partecipe della tua vita,come amico,come collega o come qualsiasi figura tu voglia che io rappresenti."


Gli tendo la mano per siglare un rapporto che ho desiderato ma che non avevo avuto la forza di cercare.


"Amici"


Mi sono dichiarata amica dell''uomo che amo e che ha rovinato tutto con una stupida scommessa,come posso stargli accanto come amica se l' unica cosa che voglio e baciarlo,stringerlo a me e non separarmi mai più da lui.


La testa è piena di contraddizioni e nessuna ovvia o con una soluzione,quindi dopo essere stati ancora qualche minuto mano nella mano per siglare questo nuovo approccio gli dico che andrò via e che non deve preoccuparsi perché ormai guido e arriverò subito a casa.


Ma Filippo insiste sull'accompagnarmi,e mi propone un giretto rilassante da buoni amici prima di tornare a casa.


Accetto ad una condizione guido io..


Dopo qualche sorriso incuriosito mi tende di nuovo la mano,e quando gli porgo la mia per accettare il patto,lui mi tira a se stringendomi in un abbraccio contenente  sei mesi di assenza,sei mesi di cose non dette,sei mesi di dolore... perché in quel abbraccio ho percepito tutto ciò che fin a quel momento non ci eravamo riusciti a dire con le parole.

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