Asse terrestre

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Se il mondo potesse all'improvviso girare al contrario, e il suo asse diventasse perpendicolare la nostra vita cambierebbe radicalmente da come la conosciamo.
Non ci sarebbero più le stagioni, perchè il sole colpirebbe ogni luogo sempre con la stessa inclinazione, quindi dovremmo dimenticarci delle foglie gialle in autunno, della cioccolata calda bevuta in una giornata fredda dell'inverno, delle risate dei bimbi sulla spiaggia mentre costruiscono quei castelli che da grandi capiranno fatti solo di sabbia e infine la mia stagione preferita la primavera fatta di profumi e colori in cui la natura vuole a tutti costi dipingere il quadro più bello dell'universo.
Penso che non dovrei pensare troppo a ciò che non può capitare,l'asse terrestre è così da sempre ma a preoccuparmi dovrebbe essere
il mio equilibrio che è notevolmente inclinato essendo costantemente messo alla prova.
Tutto sembra colpire senza pietà la mia esistenza ed ora anche il mio Filippo è entrato in questo vortice negativo che sembra inseguirmi fin da quando ero una bambina.
Non ricordo più cosa significa essere sereni,essere felici,essere spensierati e non avere questa Costante paura di perdere le persone che amo.
Ma ora ho una sicurezza in più, in questo abisso di negatività non ci voglio rimanere e farò di tutto per riprendermi ciò che mi spetta.
Sono già due settimane che quella mascherina copre il viso sofferente ma bellissimo di mio marito.
Già mio marito perché prima di me è stato lui a credere in un <noi> ed ora devo dimostrargli che aveva pienamente ragione a non firmare quelle carte Perché nemmeno la pandemia il dolore la paura ha fatto cessare l'amore che proviamo l'uno per l'altro.
Ho chiesto a Giacomo di non lavorare per qualche settimana, ormai l'emergenza è cessata,e in ospedale sono arrivati finalmente gli aiuti di cui avevamo bisogno.
Se questo Virus ha dimostrato di essere spietato e senza sentimenti di sicuro gli esseri umani hanno fatto uscire il loro lato positivo e così paesi come la Cina,Albania America,
Qatar,Kuwait,Norvegia,Romania,Emirati Arabi e tanti altri hanno tenuto per mano quell'Italia ferita che piangeva i suoi figli,donandogli un po'di speranza e un po'di sollievo.
E mentre il mondo si occupa del coronavirus il mio cuore la mia mente è il mio corpo si dedicano completamente a Filippo.
Ormai sono giorni che vivo in questa stanza e non c'è nulla che mi potrebbe portare via da qui.
Per anni è stato lui il mio eroe Ed ora vederlo così inerme mi paralizza.
Se solo penso che la sua vita è in pericolo un nodo mi sale in gola e mi impedisce di trovare la forza di essere razionale.
"Niente panico"mi ripeto mentre stringo più forte dei suoi mani e mi concentro sui lineamenti del suo sguardo addormentato per gli innumerevoli medicinali che servono a rilassare la tensione respiratoria.
Lo abbraccerei per sentire il battito del suo cuore che mi è mancato tanto in questi mesi, ma con tutto ciò che indosso per proteggermi da questo virus non riuscirei nemmeno a sentire il suo calore, il suo profumo, il suo cuore.
Quindi mi limito a fissare quella flebo gli antibiotici che scendono lentamente nelle sue vene e pregare quel Dio con cui ho litigato così tante volte ma che ancora cerco di imbrogliare.
Non conosco le preghiere tradizionali quelle che si dicono ogni domenica in messa, perché fin da piccola ho creduto che Dio dovesse essere un amico con cui parlare liberamente, ed eccomi ancora oggi a battibeccare su cosa dovrebbe fare.
"Non so se mi ascolterai Ma ti prego non farmi più del male,Sono stata un mezzo nelle tue mani per aiutare le innumerevoli creature che tu hai creato, con alcune ci sono riuscita con altre no..ma io ci ho messo il massimo, quindi ti supplico ora fai il tuo massimo per salvare il mio Filippo.
Prometto inoltre che non sprecherò un'altra possibilità se me la darai."
Senza rendermene conto la stanchezza di innumerevoli notti insonni si presenta come un conto da pagare e mi addormento tenendo ben salda la mia mano nella sua.
Non so quanto tempo abbia dormito ma vengo svegliata da una voce rauca e flebile che quasi stendo a riconoscere che mi dice con una nota di sarcasmo:"In queste settimane mi hai promesso tante cose che spero manterrai"
È il mio Filippo, sono ancora stordita e con l'aiuto dei miei occhi cerco di focalizzare le sue parole.
Ma l'unica cosa che riesco a dire è una serie di affermazioni tecniche e sconclusionate.
"Come ti senti?
Misuriamo l'ossigeno?
Non ti affaticare rimetti la mascherina.
Dobbiamo chiedere una radiografia dei polmoni e un elettrocardiogramma."

"Alessandra, Alessandra fai un passo verso di me, è un respiro profondo, guardami il brutto è passato sono ritornato da te ora ci accetteremo anche del resto tranquilla."
La tensione la preoccupazione la paura l'adrenalina mi stavano impedendo di pensare emotivamente e di fare l'unica cosa giusta, ringraziare quel Dio che aveva fatto il massimo riportandomi il mio Filippo.
Le dosi massicce di cortisone e antibiotico non hanno fatto perdere la memoria al mio bellissimo principe azzurro quindi mi ripropone come se non fosse successo nulla la stessa domanda iniziale:
"Manterrai tutte le promesse fatte al capezzale di un uomo che stava morendo?"
Mi avvicino sorridendo perché davvero vedo dal suo volto che sta meglio, e gli dico senza mezzi termini che in questo momento non vedo nessun moribondo ma solo un furbetto che mi stava facendo morire di paura, è che di quelle promesse ne avremmo riparlato appena si sarebbe rimesso in piedi.
Ma c'era qualcosa che non avrebbe dovuto aspettare di sapere perché il suo cuore stava già ascoltando le dolci parole che i miei occhi e la mia anima gli stavano sussurrando.




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