Ormai sono settimane che rincorriamo una situazione che continua ad evolversi,e navighiamo in un oceano d'incertezza e di paure che ci sta portando a dimenticare il valore di quella che consideravamo la nostra vita.
Una vita messa in pausa dalla realtà,dove i sogni,i progetti e le speranze sono state sostituite da futili certezze.
La gente non socializza con gli altri ma riesce a preparare un innumerevole dosi di pizze e dolci da mostrare ai social.
Le persone sedute ai loro PC acquistano tutto ciò che li fa stare meglio pur di non pensare alla realtà che è fuori alle strade.
Ma questa pandemia ha stravolto la vita anche a migliaia di persone che si sono ritrovate all' improvviso senza lavoro, senza speranza e senza dignità.
Tutto è capovolto e da questa prospettiva non è facile gestire le cose nel modo migliore.
Qui in ospedale continuiamo a combattere, e a perdere ma non ci arrendiamo perché la posta è troppo alta.
La stanchezza è diventata qualcosa che ormai fa parte del nostro corpo e spesso mi capita di vedere medici,infermieri o addetti ai lavori addormentarsi anche su una sedia dopo aver fatto i loro tre quattro e anche cinque turni, di seguito senza sosta pur di non lasciare la loro postazione.
Il tempo non basta e ognuno di noi sta dando il suo meglio pur di non fermare la speranza di coloro che sono qui.
Anche il mio Filippo è eccezionale oltre alla sua professionalità in questa situazione sta dimostrando il suo grande cuore.
Da qualche settimana si è inventato la tenda degli abbracci che ha consentito ai pazienti che riuscivano a muoversi di incontrare i propri cari mediante incontri organizzati dal reparto tramite una apposita tenda sanificata.
Con tutte le accortezze del caso questo metodo ha davvero aiutato molti a non arrendersi, purtroppo dopo le scene che abbiamo visto in TV di camion militari che in fila indiana portavano i corpi senza vita di centinaia di persone, l'umore dei pazienti e dei loro cari era stato destabilizzato,ma Filippo gli ha dato una speranza,e molti di loro si sono aggrappati con una tenacia e una determinazione unica alla vita.
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Con un balzo temporale siamo arrivati già a Maggio,senza rendercene conto la prima ondata di questo virus sembra ci stia dando un po' di tregua,anche se continua a ricordarci che la vita ti porta temporali che non sempre riesci a prevedere e soprattutto che i danni a volte non sono quantificabili, nemmeno quando sembra uscire un arcobaleno.
I morti stanno diminuendo velocemente,ma psicologicamente nessuno di noi ha voglia di dimenticare.
Si vive aspettando il peggio da un momento all'altro e purtroppo il peggio accade proprio il 6 maggio 2020.
Ero in reparto con Filippo mentre con un briciolo di soddisfazione stavamo dimettendo dei pazienti covid ormai negatizzati.
Nella sua tuta super protettiva Filippo mi invita a cena,e vederlo così vestito mentre fa il romantico mi fa davvero sorridere,ma accetto volentieri ormai le restrizioni sono diminuite e ci meritavamo davvero di stare un po' assieme come coppia e no solo come colleghi.
Ci accordiamo per vederci alle 21:00 perché entrambi avevamo bisogno di toglierci il peso della giornata da dosso,ma da donna io dovevo anche prepararmi adeguatamente a questo appuntamento.
Da quando è salito a marzo non siamo più riusciti a vederci al di fuori di questo ospedale, entrambi non tornavamo a casa per dare la piena disponibilità visto che c'era un emergenza in corso.
Ma questa sera era nostra dovevamo parlare tanto ma soprattutto pianificare il nostro futuro.
Rimango per quasi un ora sotto la doccia pensando a quanto volessi nella mia vita Filippo e di come questa sera gli e lo dimostrerò.
Quando esco decido di indossare qualcosa di femminile, anche se ormai il mio corpo è in stato di decomposizione essendo stata in ospedale da gennaio,quando Giacomo mi chiamo a sé per quelle bronchiti sospette che poi si dimostrarono altro, fino a maggio senza mai uscire.
5 mesi che equivalevano ad un intera esistenza e che mi avevano cambiata profondamente.
Ma dovevo smettere di pensare quindi mi vesto e aspetto che Filippo mi chiami per scendere.
Al primo squillo di telefono mi fiondo a rispondere ansiosa di vederlo,ma la sorpresa che ne consegue cambia repentinamente i miei piani." Alessandra sono in ospedale,una febbre improvvisa e la tosse continua mi hanno fatto pensare al peggio"
Non riesce nemmeno di finire la frase che ricomincia a tossire e cerca in qualche modo di tranquillizzarmi.
"Filippo Tra un attimo sono da te"
Non aspetto nemmeno la sua risposta che esco velocemente.
I presupposti mi portano a pensare che si sia preso il covid ma come ha potuto farlo con tutte le norme di sicurezza che ci fanno avere,inoltre facciamo tamponi quotidiani come è possibile che sia sfuggito.
Quante domande nei due minuti esatti che mi portano in ospedale,ma soprattutto quanta ansia di saperlo in pericolo.
Dopo aver indossato tutte le precauzioni del caso entro in reparto e purtroppo Tutto ciò che temevo si è trasformato in realtà.
Il mio Filippo era già attaccato alla macchina dell'ossigeno e faceva fatica a respirare.
Con lui c'era già Giacomo che gli aveva dato le migliori cure possibili,ed è proprio a lui che chiedo spiegazioni su come stia Filippo.
La sua faccia è davvero preoccupata, ma mi rassicura dicendomi che Filippo non potrà mai andare via da me e che io devo tranquillizzarmi.
La vita prova ad accanirsi di nuovo contro noi,ma questa volta troverà un Alessandra determinata che non lascerà il suo Filippo.
Gli stringo forte la mano e abbassandomi verso il suo viso rivolto verso il basso gli gesticolo che non deve preoccuparsi perché avrei sconfitto anche il virus pur di farmi risposare.
Il suo sguardo si rasserena e nonostante la situazione sa esattamente che la sua Alessandra farebbe qualsiasi cosa pur di farlo rialzare da quel letto.
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Succede all'improvviso
Chick-LitUna diligente studentessa si trova dopo anni a combattere un dolore devastante che mina a distruggere tutto quello che ha costruito fin a quel momento. Ma la vita a volte ti porta delle persone che non avremmo mai cercato o notato ma che in un attim...