Nazim Hikmet

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"Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto".
Ma se mi abbracci, se mi abbracci forte, lo capirai, lo capirò."

Nazim Hikmet

Nella mia pausa pranzo avevo scelto di starmene in disparte nel mio studio,a reprimere la mia gelosia e a far accrescere la mia depressione per averlo perso di nuovo.
La poesia che ho appena sentito era proprio adatta a noi,quante cose non dette e non fatte sono state rimaste incompiute tra noi,e la colpa è stata spesso la mia.
Il soffermarmi su questi pensieri non mi ha fatto sentire nemmeno la domanda che mi è stata posta dal vulcano di energia di Arianna.

"Pianeta terra chiama Alessandra, mi sentite?"
"Alessandra tutto bene, perché ascolti poesie così tristi?"

Una mano svolazzante a due centimetri dalla mia faccia e un viso buffo che mi prende in giro fanno da cornice ad una ragazza davvero molto buona a cui in questi mesi mi sono affezionata molto.
Se dovessi pensare a cosa ho in comune con lei probabilmente perderei delle ore a decidere,infatti abbiamo caratteri totalmente diversi, per rendere l'idea siamo il bianco e il nero, la luce e la notte, eppure è stata l'unica dopo Filippo a farmi aprire con il mondo.
In ospedale solo lei sá che io e Marco non stiamo davvero insieme, purtroppo per quanto nei mesi ho cercato di nasconderlo Lei è troppo intelligente per non averlo capito e con l'andare del tempo anch'io mi sono fidata di lei e gli ho raccontato tutta la verità, sa esattamente cosa provo per Marco ma soprattutto conosce tramite i miei racconti l'amore profondo e sincero che nutro per Filippo.

"Allora dimmi perché sei così triste oggi, è ancora il tuo bel Filippo che ti tiene sulle spine?"

"Dai Arianna oggi non è giornata mi sento davvero giù"

"Dimmi che ti ha fatto quel troglodita e gli vado a dare una lezione"

"Semplice mi ha chiesto di sposarlo e io ho rifiutato quindi la troglodita sono io,e la lezione dovresti darla a me.Anzi no ce n'è bisogno ho perso per sempre l'uomo che amo e non puoi fare null'altro per farmi male, quindi nessuna lezione "

"Dai Alessandra raccontami con calma che è successo?"

Se qualcuno mi avesse chiesto due anni fa di parlare di un argomento così privato probabilmente mi sarei chiusa a riccio, ma la persona che sono oggi ha bisogno di portare fuori il dolore e le paure, e non c'è modo migliore se non di parlare con un'amica di cui mi fido.
Infatti come un fiume in piena lascio trasportare ogni piccolo sasso che appesantisce il mio cuore raccontandogli tutto.

"Fammi capire Filippo per organizzarti una serata così splendida ha chiesto aiuto al suo migliore amico quello che scommise su di te"

"Esatto" 

Gli rispondo

"Quindi è fatta. "

Mi dice dopo aver pensato per un attimo, e poi prosegue come un treno freccia rossa.

"Rivolgiamoci direttamente a lui, con la scusa che lo vai a ringraziare e magari perdonarlo andiamo in clinica e scopriamo qualcosa di più su Filippo"

"Non posso tornare in clinica non ce la faccio, e poi metti il caso che Filippo sta lì? Cosa gli dico?"

"Alessandra gli dici la verità che sei lì per ringraziare quel suo amico"

"Non credo di poterlo fare mi verrebbero meno le gambe al solo pensiero di vederlo"

"Vorrà dire che ti sostengo io,  dai ti accompagno tanto il turno è finito per entrambe"


La guardo interdetta per qualche istante,ma tanto già so che farò esattamente come ha detto, per due motivi basilari, il primo è perché tanto non si arrenderebbe mai e secondo forse è quello più motivante e che ho tanto bisogno di vedere Filippo mi manca tantissimo.

Entro mezz'ora ero in clinica sotto braccio della mia guerriera,salgo direttamente in reparto guardando e sperando almeno per un secondo d' incontrarlo,ma il corridoio e semi deserto.
L'unico che mi riconosce subito e il barista probabilmente è ancora traumatizzato per tutta la cioccolata che ho comprato da lui.
Chiamo l'ascensore e per un attimo entrando nell'abitacolo mille pensieri si affacciano alla memoria, cerco di scacciarli via perché devo rimanere lucida sono venuta per perdonare Giovanni e per ringraziarlo della serata che ci ha organizzato ma comunque voglio dirgli quanto sono rimasta delusa dal suo comportamento.
Appena scendo dall'ascensore mi ritrovo in quel reparto in cui per tanti mesi ho sognato ho sperato ma ho provato anche tanto dolore e paura.
Un posto in cui ho vissuto la quotidianità ma che ora mi sembra così lontano.
Per un istante ho addirittura pensato che forse anche con Filippo un giorno sarebbe potuto succedere.
Fra qualche anno forse ci saremmo rivisti ed entrambi non ci saremo riconosciuti i nostri occhi non si sarebbero più cercati e le nostre anime non avrebbero sentito la necessità di appartenersi.
"Impossibile"

urla la mia mente, e il mio cuore in quell'istante si tranquillizza.

"Non ci posso credere il mio Angelo è tornato?
Quanto mi sei mancata?"

La sua voce la riconoscerei dappertutto mi giro per salutarlo anche se volevo rimanere un po' più distaccata, ma con Giovanni non è possibile infatti si fionda ad abbracciarmi.
Mentre mi chiede come mai sono li vedo i suoi occhi catturati,imbambolati e per la prima volta imbarazzati mentre osservano Arianna.
E anche la mia amica e collega e al quanto scossa, la sua adrenalina la percepisco addosso ma forse la percepisce anche chi sta a km distanza.

"Giovanni ero venuta per ringraziarti,Filippo mi ha detto che hai organizzato tu la serata è stato tutto molto bello"


"Alessandra non è nulla dopo tutto quello che hai dovuto subire per la nostra stupidità,ma spero davvero che un giorno riuscirai a perdonarci, perché le nostre intenzioni non erano cattive ma solo stupide ti ho sempre voluto bene e Filippo..."

"Non preoccuparti fa parte del passato"

Non gli lascio finire la frase mi fa troppo male ascoltarlo, ci siamo voluti davvero bene, e abbiamo passato un sacco di momenti felici, nonostante le circostanze sfavorevoli,ma ora a cosa serviva ricordare il passato visto che non si poteva tornare indietro.
Mentre sto cercando di mantenere la calma e trovare un modo per sapere qualcosa di più su Filippo,mi accorgo che è proprio dietro di me.

Chiedo al mio cervello di inventarsi un mantra per rimanere calma ma al momento non ne vuole sapere, sono quasi paralizzata.

Le uniche parole che mi escono sono le più banali e stupide.


"Ciao Filippo sono venuta a ringraziare Giovanni per la sorpresa di ieri sera"


Lo sento mugolare dicendo

 "Sorpresa andata male"

Ma si riprende subito presentandosi ad Arianna.
Naturalmente la mia dolce e cara amica non perde occasione per mettermi in imbarazzo, e aggiunge dopo essersi presentata che conosce molte cose di Filippo e di Giovanni perché io non facevo altro che parlare di loro.
Giovanni coglie subito l'occasione dicendo che visto che avevano un po' di tempo libero potevamo andare tutti e quattro a cenare fuori così potevamo parlare di cosa gli avevo raccontato.
Immediatamente mi irrigidisco e dico di no inventando la prima scusa plausibile, ma che viene smentita immediatamente da Arianna.
Filippo Coglie subito l'occasione per fare un un'annotazione non proprio piacevole.


"Ormai la nostra dottoressa Alessandra sa solo dire di no alle cose belle che gli vengono proposte,quindi mi aspettavo un suo rifiuto"


Impertinente sfrontato acido ho provato a chiamarlo tutta la giornata non mi ha più richiamato mi ha fatto rispondere dalla sua segretaria e ora si permette di prendermi in giro, vedrà che so dire si.
"Ok Arianna mi faccio sostituire come mi hai consigliato andiamo pure a cena"
Lo sguardo di Giovanni e di Arianna sono molto complici ma il mio interesse è vedere la faccia divertita di Filippo mentre accetto di passare qualche ora con lui.
La serata sarà lunga e intensa obiettivamente sapere di rimanere qualche ora con lui però mi fa davvero felice.



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