Esame

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Sono passate tre settimane dall'intervento di Milano e oggi mamma è stata dimessa anche dalla clinica di Filippo,dove ci eravamo trattenute per ulteriori controlli di routine.
Anche se lo spettro del cancro vive dentro di  lei,ora a combattere non sarà da sola, perché l'aspirale che gli è stata inserita rilascerà delle sostanze  che lo attaccheranno.

So che non è una vittoria, e non mi illudo nemmeno che finalmente possa trovare la serenità, ma in cambio mi è stata data una possibilità quella di trascorrere più tempo possibile con mia mamma,ed è su quello che voglio concentrarmi.


È uno dei motivi per cui sono così impegnata in questi giorni è proprio perché voglio renderla  il più possibile felice.
Tra qualche giorno c'è il mio esame di stato per diventare a tutti gli effetti una  dottoressa iscritta all'ordine.
In effetti l'esame non è altro  che l'abilitazione all'esercizio della professione e quindi per l'iscrizione all'albo professionale (Ordine dei Medici Chirurghi).
Dalla prossima settimana anche io potrò scendere in sala operatoria non più come assistente,  anche se  ora dei dubbi attanagliano la mia mente,per anni mi sono ripetuta che era questo quello che volevo fare  e ora che sono a un passo dal traguardo ho tremendamente paura.


Non è l'esame che mi mette agitazione in questi anni ne ho fatti tantissimi ma il sapere che un capitolo della mia vita si sta chiudendo per iniziarne uno tutto nuovo che ho sognato per così tanti anni.


Ed è proprio il fatto di averlo sognato per così tanto tempo che mi fa avere paura, e se fosse diverso da quello che ho pensato?
E se non riuscissi a salvare delle vite?
E se mi bloccassi ? come  è già capitato quando ero una semplice assistente e  non riuscissi a dare aiuto?


Ancora una volta una valanga di domande mi sommergono, facendomi sprofondare nell'oblio profondo della paura.
Ma oggi devo essere più forte, devo guardare avanti non posso permettere che una distrazione impedisca di rendere felice mia madre, di inorgoglire il mio Filippo e di realizzare il mio sogno.
So che avere troppe aspettative alla fine non ti permette di concretizzare nulla ma non è il mio caso,a breve farò il mio esame inizierò la mia nuova vita e diventerò un medico.
Mentre vaneggio e rianimo le mie paure con certezze reali, sento la porta di casa aprirsi ed è davvero emozionante trovarsi  mamma di fronte dopo cosi tanti mesi.
Entrambe eravamo convinte che non sarebbe più tornata,ed ora invece è proprio qui scortata dal mio bel cavaliere.
Sul suo viso si legge esattamente la mia stessa emozione ma non abbiamo bisogno di tramutarla in parole, perché ci basta vivere quell'istante.
Filippo gentilmente scarica tutte le valigie che qualche giorno fa avevo preparato in ospedale in modo da poter essere già qui quando sarebbe arrivata.
Avevo ordinato  e pulito la casa proprio come piaceva a lei in più gli ho fatto trovare tantissimi fiori per colorare la sua vita, che in questi mesi era stata così grigia.
Avevo preparato anche il suo piatto preferito la parmigiana di melanzane e le polpette un binomio perfetto,proprio come era perfetto questo istante delle nostre vite.

 Per festeggiare, faccio rimanere anche Filippo che ormai non rinuncia alla nostra compagnia,
trascorriamo una giornata davvero fantastica,  anche se tutti noi sappiamo benissimo che forse non ce ne saranno tantissimi di questi giorni, ma quello che conta in questo momento per noi  e goderci questo istante è imprimere nella nostra mente quanti più ricordi è possibile.

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Il giorno tanto atteso dell'esame è arrivato, sono apparentemente tranquilla anche se l'agitazione di mia mamma e palpabile.
E entrata già dieci volte in camera per vedere se ero sveglia, inoltre è da ieri sera che organizza la mia giornata, ha anche deciso lei cosa dovevo indossare.
È bello vederla così entusiasta e questo mi dà la carica per affrontare questo giorno così importante.
Dopo essermi fatta una doccia veloce è indossato gli abiti che ieri aveva scelto per me, e aspetto che ci passa a prendere Filippo.
Io avrei preferito andare da sola ma come spesso accade ultimamente nella mia famiglia mia madre e il ragazzo della mia vita si coalizzano contro di me, quindi alla fine ho dovuto accettare che venissero.
Dopo qualche minuto sento il clacson della macchina di Filippo e ci accingiamo ad andare in università.
Se fino a qualche minuto fa ero tranquilla, entrare in  un Ateneo per me sconosciuto visto che gli studi li ho fatti a Milano,mi incute un po'di ansia.

Alessandra andrà tutto bene...

Alessandra devi solo disquisire davanti ai professori lo hai già fatto...

Alessandra prima finisci prima te ne torni a casa con il tuo Filippo e con tua madre...

Mentre  ripeto il mio mantra per tranquillizzarmi viene fatto il mio nome e mi accingo ad avvicinarmi sotto lo sguardo attento di Filippo e gli occhi orgogliosi di mia madre.
L'esame viene superato brillantemente,anche perché con il mio curriculum questo era solo un dettaglio amministrativo.
Con mia sorpresa mi dicono anche che ho già degli ospedali importanti che vorrebbero lavorare con me,a propormelo e uno dei professori con cui ho tenuto l'esame,devo dire anche un chirurgo molto conosciuto nell'ambiente,non solo per la sua avvenenza fisica ma anche per essere un ottimo medico.
Ma declino gentilmente l'offerta sapendo che a breve lavorerò con il mio amore,ed è proprio Filippo il primo a sorridere di queste parole.
Mi aveva sentito rifiutare gentilmente l'offerta visto che si era fiondato vicino a me  appena ha visto avvicinarsi, quel chirurgo che lui  conosceva.
Per festeggiare Filippo ci porta a mangiare fuori e con mia immensa gioia con noi viene anche Giovanni.
Dopo la clinica siamo rimasti tanto in contatto,ormai è diventato il mio migliore amico.
La giornata è meravigliosa sembra che il sole voglia sorriderci e darci  quel calore che oggi per qualche istante mi è mancato.
Ma sono sicura che se fosse stato qui anche mio padre sarebbe stato molto felice per avermi visto raggiungere il mio obiettivo.
Dopo aver passato diverse ore insieme, Filippo accompagna mamma a casa e le chiede il permesso di poter stare un altro po' con me. 
Dopo averla salutata mi porta nel suo appartamento, da quando sono uscita dalla clinica non ero più tornata lì, e la sorpresa è davvero tanta quando vedo le pareti tappezzate dalle nostre foto.
Quell'appartamento freddo da perfetto scapolo ora era pieno di ricordi.


"Alessandra ora fai parte della mia casa dei miei ricordi ma soprattutto fai parte del mio cuore"


Le sue parole mi lasciano spiazzata qualcosa di immenso è nato in una situazione surreale, tutto quello che sta dicendo  è esattamente quello che io sto provando.
L'unico modo per fargli capire che anch'io provo queste cose è quello di donarmi senza remore,senza paure e senza barriere,ed è proprio quello che la mia mente il mio cuore e il mio corpo fa.






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