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Quella risposta fu peggio delle coltellate.
La realizzazione di non poter far qualcosa era peggio che non riuscire a realizzarla.
Non avrebbe mai potuto sostituire quel ragazzo con niente o nessuno.
Non poteva più separarsene.
Non poteva più vivere senza di lui.
Ma nonostante tutto non trovava giusto far sprofondare nelle sabbie mobili anche l'altro.
Non poteva approfittare di quelle attenzioni solo per amare e sentirsi amato.
<<Sono egoista.>> rispose quasi rimpicciolendosi per permettersi di godere appieno la stretta di quelle braccia.
Era un continuo susseguirsi di sbagli, uno dietro l'altro.
Probabilmente aveva assaporato la felicità talmente tanto che non voleva più separarsene.
"Sì, Keigo Takami, sei un egoista.
Non meriti questo ragazzo, eppure stringi sempre di più le catene che lo legano a te. Comodo far decidere agli altri."
Sapeva perfettamente che si era adagiato sull'ennesima decisione presa da altri, ma se dovesse nuovamente accadere qualcosa che coinvolgesse il corvino, avrebbe reciso quel legame definitivamente.
Avrebbe voluto dire ancora qualcosa.
Avrebbe voluto convincere l'altro a ripensarci.
Eppure quelle braccia lo riportarono sopra le nuvole, il battito del corvino era placido e calmo, quasi parlasse al suo posto.
All'interno di quell'abbraccio aveva trovato casa.

Finalmente si era calmato, si gustò quella tranquillità dopo tempo.
Gli era mancato soprattutto il suo calore, ogni volta che prendeva la mano era fredda, senza vita.
Scivolò con una mano lungo il suo braccio e gli prese la mano per sollevarla, guardandola curiosamente intrecciarsi con la sua.
Ci giocò per diversi minuti, forse il biondo lo stava prendendo per stupido, ma quel contatto era piacevole, lo aveva desiderato a lungo e finalmente poteva sentire una mano viva.
Finì con intrecciare definitivamente le dita, portandole sulle sue labbra e baciando quella del biondo.
Sorrise di nuovo divertito, era bello farlo in un modo così spontaneo.
Assaporò quel rilassante silenzio forse per ore, finché decise che era tempo di rientrare, o l'altro si sarebbe ammalato.
Si era addormentato, sorrise bonariamente osservando quel visino da bambino.
Lo sollevò portandolo nella sua stanza. Si sdraiò e adagiò il biondo sopra di lui, quella notte non aveva nessun compito particolare da svolgere, quindi spense il telefono.
Per una volta non voleva essere disturbato, voleva dedicarsi completamente all'altro.
Si svegliò la mattina dopo, forse aveva addirittura sognato! Trovò il biondo serenamente adagiato sopra di lui, avrebbe atteso pazientemente il suo risveglio, lo spettacolo che aveva davanti era incantevole, avrebbe potuto guardarlo all'infinito.
Accese il telefono, non trovando nessuna chiamata in particolare, forse la sorte iniziava a sorridergli.
Lo avrebbe lasciato solo lo stretto necessario, non vedeva l'ora di fargli vedere la nuova casa.
A dire il vero l'avrebbero scoperta entrambi, perché lui aveva usato solo l'armadio della camera da letto e il bagno.
Sorrise a quei pensieri, per una mattina il biondo si sarebbe svegliato trovandolo di buon umore, ed era tutto merito di Keigo se Touya si sentiva al settimo cielo.

Non voleva svegliarsi.
Era stato un lungo mese perché lui non voleva svegliarsi.
L'Inferno lo perseguitava, due occhi rossi nel buio lo osservavano continuamente, la risata macabra che spezzava il silenzio.
Sangue ovunque.
Freddo.
Touya era appeso accanto a lui, pallido che le scottature sembravano vivide.
La gola recisa.
I cristalli ormai vitrei.
Strinse inconsciamente la maglia al corvino, due lacrime solitarie scivolarono dai suoi occhi chiusi fino alla stoffa che stava stringendo nei pugni.
Non era crollato.
Non ancora.
Probabilmente gli serviva ancora il colpo di grazia per rialzarsi.
Non gli bastava tutto quello che era successo?
Evidentemente no.
Eppure bastò la stretta del moro farsi più intensa a riportarlo alla realtà.
Gli occhi dorati si aprirono, sollevando poi appena la testa e sorridendo appena.
<<Sei ancora qui.>>
Tomura era morto, non doveva più pensarci: ora aveva solo da pensare a Touya, giusto?
Ora doveva cercare di essere all'altezza delle sue aspettative.
Doveva solo amarlo, no?

The 21 chimes of New Year's Eve ( DabiHawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora