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Doveva fare uscire il biondo per poter accedere ai server segreti della Tokkou. Se il ragazzo avesse visto tutto, avrebbe avuto parecchi sospetti in merito.
Quella faccenda gli puzzava troppo, aveva un terribile presentimento.
Fece rimbalzare il segnale del computer in giro per il mondo, in modo che non si potesse rintracciare l'ubicazione di quella casa e accedette ai database per cercare quello che gli interessava.
Quell'edificio era stato adibito ad appartamenti per le nuove reclute delle forze di polizia e, caso strano, quel ragazzo lavorava a un caso di omicidi seriali in cui l'assassino aveva lo stesso modus operandi della bionda.
Per quale motivo dopo aver ucciso il ragazzo, sarebbe dovuta tornare nel suo appartamento? La prima volta si era introdotta quando il ragazzo era in servizio.
Certo! Stava cercando qualche prova che la incastrasse! Quel ragazzo doveva avere qualcosa a suo carico.
Riguardò il video, questa volta attivando l'audio. Prima che la ragazza impazzisse alla vista del sangue, il ragazzo si rifiutò di ammettere dove si trovasse qualcosa, purtroppo il video era partito troppo tardi.
Controllò il segnale della bionda per capire dove fosse, triangolò il segnale della cimice con una visuale 3D. Non era nell'appartamento del ragazzo, stava scendendo i piani dell'edificio fermandosi ogni tanto, per poi riprendere. Il problema è che non aveva senso quello che stava facendo.
Ormai era arrivata al piano terra.
Prese una decisione.
Aveva solo un sospetto, ma non sarebbe accaduto nulla se il suo istinto si fosse sbagliato.
Furono una manciata di minuti in cui tenne il fiato sospeso, ma accadde esattamente ciò che più temeva.
Si lasciò andare stanco sulla sedia, dopo aver cancellato dal computer ogni traccia di ciò che aveva fatto.
Per fortuna non c'erano vittime.
Toga stava di nuovo viaggiando senza meta per la città.
Sentì entrare il biondo e sospirò esausto.
<<Ho fatto qualche ricerca su quell'edificio. Se un poliziotto qualunque commettesse una serie di omicidi, anche a fin di bene, credi che chiuderebbero un occhio? No, la bionda è un agente segreto.
Se tu fossi una spia, entreresti in un edificio che appartiene alla tua agenzia?>> la domanda era retorica.
<<Precisamente.>> girò lo schermo del computer che mostrava le immagini dal satellite di quell'edificio raso al suolo.
<<Mi era sembrato strano che lei si fosse recata due volte in quell'edificio e la seconda volta dopo aver commesso un omicidio.
Ho fatto ricerche su quel ragazzo. Era un poliziotto, sulle tracce del colpevole di una serie di omicidi commessi dalla ragazza, lui viveva in quell'appartamento.
Credo che la prima volta si fosse intrufolata per cercare qualcosa che la incastrasse.
Ha minacciato e ucciso il ragazzo che non gli ha rivelato la posizione di ciò che cercava e lei è tornata a piazzare delle bombe per fare sparire qualunque cosa. Ho attivato gli allarmi prima che saltasse in aria, 150 persone sono sane e salve, non mi andava di fare morire innocenti.>> spiegò.
Si alzò e fece qualche passo verso il biondo
<<Grazie per la cena. Dopo torno a farti un po' di compagnia.>> gli posò un bacio sulla guancia uscendo dalla porta.

Annuì sedendosi sulla poltrona e guardando gli schermi.
Nella lista di Endevoar c'erano sia il nome di Tomura, che quello della ragazza.
Perché far saltare in aria un appartamento e uccidere un suo collega?
Quella storia puzzava sempre di più.
Si appoggiò con le braccia sulla scrivania, affondando le mani nei capelli.
Benché lui e il corvino componevano un duo perfetto, gli sembrava sempre che l'azzurrino fosse passi davanti a loro.
Ci doveva essere qualcosa che gli sfuggiva.
Cosa?
Riguardò all'infinito la scena.
Fece anche delle ricerche sull'uomo, sulla sua vita privata, su quella lavorativa.
Ogni indizio banale poteva essere la chiave per capire qualcosa di più.
Un momento.
Un momento.
Perché andare nell'appartamento e non contattare il proprio superiore?
Scoppiò a ridere.
Una risata isterica interrotta poi da mille imprecazioni e i pugni battuti sulla scrivania.
<<Quel lurido figlio di puttana!>>
Si fermò improvvisamente, la mano tremante sul viso e il telefono nell'altra.
<<Endevoar, barricaci qui dentro. Tomura è davanti al cancello.>> sussurrò vedendo l'azzurrino che salutava sorridente la telecamera posta all'ingresso.
Toga era il diversivo, quello che serviva a Tomura per trovarli.
C'era cascato in pieno.

The 21 chimes of New Year's Eve ( DabiHawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora