44 - 🔞

395 20 3
                                    

Stava solo cercando di controllarsi.
Ultimamente diventava sempre più difficile resistere all'altro, desiderava in continuazione di poter riassaporare quel frutto proibito.
Ma se all'altro andava bene, tolse tutti i freni che si stava autoimponendo.
Tornò alle sue spalle, appoggiò le mani ai fianchi facendo scontrare il suo bacino con il sedere del ragazzo, si poteva sentire tranquillamente il rigonfiamento sotto i pantaloni e si assicurò lo avvertisse per bene.
Inserì dirompente una mano dentro i boxer del biondo, trovando l'asta già discretamente eretta, forse a seguito di quel bacio.
L'altra mano risalì l'addome per arrivare a torturare il primo dei due capezzoli.
<<Potrei tranquillamente sbatterti 24h su 24, 7 giorni su 7, senza mai stancarmi, Pulcino.>> sussurrò iniziando a massaggiare quell'erezione.
<<Non posso fare a meno di te, stavo solo cercando di darti un po' di respiro, ma...>>
Gli sfilò la larga maglia presa in prestito quella mattina, senza interrompere il massaggio intimo.
<<Se vuoi annegare nella lussuria con me, ben venga!>> esclamò prima di avventarsi sul collo.
Lo stava tenendo stretto a sé per evitare che si bruciasse, stimolandolo e torturando quel collo fino a lasciare una scia rossa.
Il suo segno.
Lo voltò, lo prese in braccio e lo fece sedere sul marmo freddo del piano di lavoro della penisola, lontano dei fuochi.
Gli sfilò l'intimo, lasciandolo completamente nudo, mangiandolo solo con gli occhi.
Quel viso giovane già arrossato, la cicatrice sotto lo zigomo ormai poco visibile, gli occhi languidi e la bocca aperta a cercare aria. Era un controsenso della natura: il predatore che si innamora della sua preda preferita.
Si avvicinò al suo viso e lo incastrò in un bacio che di puro non aveva nulla, un amore quasi malato alla stregua di un bisogno essenziale, ma finché potevano godere entrambi di quella felicità palpabile, andava bene.
Lo fece distendere, mentre scendeva il suo corpo con dei baci, usò lo stesso tocco dolce della volta precedente, ma questa volta impresse anche quella sua natura disinibita.
Un diavolo che aveva imparato ad amare.
Vezzeggiò l'eccitazione dell'altro, dapprima usando la delicatezza, ma scivolando sempre di più verso la sregolatezza.
Ci mise tutto se stesso per portare l'altro a varcare le porte del piacere, reclamava il suo seme, era in astinenza di quella sostanza stupefacente.
Inglobò il suo membro aumentando le stimolazioni con la lingua e dettando lui il ritmo, le mani scivolando lungo il corpo apprezzandone ogni più piccola contrazione muscolare.
Si stava di nuovo scatenando, dopo quella notte passata in preda all'amore puro e cristallino, era di nuovo pervaso dal fuoco della passione.
Alzò lo sguardo per incontrare quello dell'altro e incendiarlo, per trasmettergli anche con gli occhi quanto lo volesse. Non gli avrebbe fatto del male, aveva sbagliato già una volta e non voleva rivedere quel viso spaventato.
Touya stava cercando ancora il suo equilibrio tra delicatezza e passione, aggressività e dolcezza, amore e bramosia. Avrebbe trovato la sua stabilità nel biondo, avrebbe continuato a calibrare perfettamente ogni sua sfumatura per Keigo. Era un diamante grezzo, emerso lentamente dalle tenebre del suo cuore e adesso si stava facendo levigare dal ragazzo di cui si era innamorato.

Purtroppo era stato proprio il corvino ad abituarlo a quel sesso sfrenato quotidiano. Non poteva far nulla, se non assecondare quell'istinto che caratterizzava entrambi in quei momenti.
Gli bastava sentire anche solo la voce dell'altro per iniziare a dar vita a qualunque fantasia poco pura. Inoltre era l'unico modo che conosceva per farsi amare dall'altro.
Si era scoperto innamorato, romantico e dipendente da quel ragazzo, che tornare ad una vita senza sarebbe stato peggio del periodo trascorso in astinenza dalla droga.
Probabilmente si sarebbe spento, lasciandosi abbracciare anche dalla morte se quel ragazzo fosse scomparso.
Non poteva permetterlo, ormai Keigo apparteneva a Touya come Dabi apparteneva ad Hawks, uno di proprietà dell'altro, anche se le persone condividevano fra loro solo il corpo.
Touya stava cambiando nei suoi confronti, cercava di usare sempre gesti poco rozzi, ma sapeva che non era la sua indole. Touya si faceva dominare dal diavolo in quei momenti e Keigo apprezzava di più quel senso di possessione che ne risultava.
Voleva farsi divorare, voleva sentire nuovamente quella prepotenza che lo faceva sentire vivo.
Portò una mano tra la folta chioma scura, iniziando a dettare lui il ritmo rapido, fino a raggiungere l'estasi mentre invadeva prepotente la bocca dell'altro.
Il respiro interrotto per l'orgasmo, che lo aveva scosso forse non avrebbe reso le sue parole credibili, ma almeno ci provò.
<<Ti stai rammollendo? Mi stai annoiando.>>

The 21 chimes of New Year's Eve ( DabiHawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora