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<<Io voglio tornare ad essere irritante, ma non posso. Se per dispetto ti lanciassi un cuscino addosso, finirei per sentirmi in colpa se non lo afferrassi per tempo. Oppure a giocare a schizzarci l'acqua nella vasca o a rincorrerci per casa. Mancano anche a me quei momenti, ma ora non mi viene spontaneo.
Vorrei veramente aiutarti. Vorrei che tu mi permetta di farlo.>>
Si sporse per scatenare l'ennesimo bacio, quando l'ennesima interruzione arrivò.
Visibilmente irritato aprì la porta del bagno.
<<Scopi mai con la tua ragazza o non ti si drizza? Beh, se vuoi saperlo tuo fratello è ben dotato, ma visto il cervello che ti ritrovi, forse non è così anche per te! Da domani ci trasferiamo in albergo. Nemmeno 5 minuti con mio marito posso stare!>> disse battendo i piedi per terra mentre si dirigeva in sala da pranzo, scatenando solo le risate di Natsuo per quel comportamento tipicamente infantile del biondo.
Fuyumi lo guardò arrivare con un sopracciglio inarcato, Rei si fece scappare un sorriso, mentre Enji trattenne una risata.
Una volta seduti tutti a tavola Fuyumi decise di continuare quella scenetta, faceva bene a tutti ridere un po'.
<<Quindi mio fratello è ben dotato?>>
Il viso del biondo si fece purpureo, mentre Natsuo rincarava la dose.
<<L'abbiamo sentito tutti.>>
Ecco!
Dovevano aspettare prima di fare cose in quella casa!
Ora tutti avevano sentito i suoi...
Fece per nascondersi dietro la ciotola del riso, trangugiando ogni cosa senza farsi vedere per un paio di minuti.


Ah...
Quindi, l'argomento della serata erano le sue performance?!
Beh, poco gli importava che avessero sentito tutti, anzi andava fiero di quelli che interpretò come complimenti, erano stati anche troppo discreti per i suoi gusti.
<<Natsuo, sei invidioso? Se vuoi consigli non devi fare altro che chiedere, sarò felice d'illuminarti sull'argomento>> canzonò il fratello.
Fuyumi si coprì il viso con le mani, imbarazzata per l'argomento che lei stessa aveva introdotto.
Enji e Rei guardavano i loro figli finalmente sorridere, scambiandosi un'occhiata d'intesa e intrecciando le loro mani. Quel momento di felicità, alleggerì il rimorso di non essere riusciti ad aiutare i due ragazzi in ospedale, ma a quanto pare: non sarebbe servito: Keigo e Touya sapevano come risollevarsi.
Natsuo si mise a ridere di gusto.
<<E sentiamo, da dove deriverebbe questa esperienza che decanti tanto, fratellone?>> chiese beffardo il minore, credendo che il maggiore di stesse solamente pavoneggiando, Touya un playboy?! Ma... quando mai?!
<<È un segreto, te lo dirò quando sarai più grande.>> ghignò sfrontato Touya.
La serata passò tranquilla, all'insegna del divertimento e delle risate.
Rei pretese di sapere come fosse andata la loro vacanza in Nuova Zelanda e Fuyumi volle nuovamente sentirsi ripetere come Keigo avesse chiesto la mano a Touya, dopo essersi fatta raccontare da Touya come ebbe inizio la loro relazione.
Ma... come ogni cena in famiglia, Keigo alzò troppo il gomito e Touya si ritrovò a doverlo portare a letto.


<<Touya, mi ami veramente tanto?>> domandò sdraiato scompostamente sul letto mentre osservava l'altro cambiarsi.
<<Ti avevo appena regalato un corpo nuovo, che non ho avuto nemmeno il tempo di memorizzarlo che te l'ho rovinato di nuovo. Una volta ero io il cicatrizzato e tu il bruciato. Ora le parti si sono invertite. Mi faccio schifo a guardarmi allo specchio, sai? Non solo per i segni, ma per quello che ti ho fatto passare. Sono un codardo. Ogni giorno che passa mi chiedo "Se fossi morto, lui non dovrebbe sopportare ancora questo mio comportamento infantile." Perché è così, sai? Non riesco ancora a crescere. Forse è un bene che non sia morto, almeno posso vivere accanto a te e cercare di rimediare, ma non ne sono capace. Insegnami di nuovo a ridere. È l'unica cosa che mi sono dimenticato e che non riesco a ricordare.>>
Si addormentò così, lasciando quegli biascichi nell'aria come se le parole non avessero totalmente peso. Ma si sa, Keigo era piuttosto sincero sotto l'effetto dell'alcol, quasi lo aiutasse a dire ciò che non riusciva ad esprimere apertamente.
Forse era un bene che avesse detto finalmente quello che lo preoccupava, o forse no, avrebbe nuovamente minato quella serenità che cercavano disperatamente di riafferrare.
Era piena notte quando si svegliò scosso dai soliti incubi, dirigendosi in bagno silenziosamente per sciacquarsi il viso. Il mal di testa di fece subito strada che andò in cucina per bere un bicchiere d'acqua insieme alla pastiglia.
Trovò Enji, seduto suL divano della sala a guardare il monitor del portatile.
<<Che fai in piedi?>> domandò notandolo sull'uscio.
<<Non dormi? È tardi.>>
Il sospiro dell'uomo accompagnò un cenno con la testa.
Keigo notò solo in quel momento le occhiaie che si facevano larghe sul suo viso.
Forse non era una cattiva idea sedersi accanto a lui.
<<Gli siete alle calcagna?>> chiese sedendosi.
<<Sparisce sempre. Non avrei mai creduto che potesse farmi questo. Te lo ricordi?>> domandò facendogli vedere una foto.
<<Perché?>>
<<Perché il capo della Tokkou era suo padre adottivo. Quel ragazzo ha un intelletto fuori dal comune, ma non avrei mai pensato ad una vendetta del genere. Se ci avessi pensato subito che poteva compiere gesti del genere, forse...>>
<<Non incolparti!>> lo interruppe bruscamente. <<È andata così. Stiamo bene, più o meno, ma siamo vivi. Conta questo. Ti faccio compagnia. Non ho più sonno.>>
Rimasero lì, su quel divano, ogni tanto ridevano e ogni tanto cercavano di capire i prossimi movimenti di quel ragazzo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 29, 2021 ⏰

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The 21 chimes of New Year's Eve ( DabiHawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora