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Quel sorriso era... Non era solo un sorriso, era come... Come... Il mare d'inverno, un fiore che sboccia, il sole all'alba, la luna che illumina la notte, era... Quell'immagine, unica e irripetibile, che quando t'investe rimani senza fiato, un sorriso da mille e una notte.
Sentì le guance in fiamme, il cuore tremare, le mani formicolare, si perse definitivamente in quel labirinto dorato.
Guardò l'altro curiosamente, come fosse il regalo che attendi da una vita e hai paura di scartarlo. Ascoltò attentamente ogni parola.
Si rilassò completamente sotto il tocco delicato, aveva trovato il suo posticino preferito.
Stava quasi per assopirsi quando sentì le parole del biondo, sbuffò divertito, avrebbe voluto uscirsene con la solita frase "Sta' zitto, Pulcino! Sei irritante", ma si trattenne.
Appoggiò l'indice sulle labbra del biondo, alzò la testa e lo guardò in viso. Doveva spezzare l'atmosfera, funzionava così tra di loro, alternavano momenti di pura dolcezza, alla passione sfrenata, a giochetti infantili conditi da qualche battibecco.
Doveva trovare un modo per fare arrossire il biondo, ghignò non appena congegnò la risposta, <<Sono af-fa-ma-to, Pulcino.>> scandì maliziosamente, lasciando al biondo una libera interpretazione del significato di quelle parole.
Non sarebbe mai stato sazio dell'altro.
Si alzò da lui ammirando il viso farsi purpureo, ridendo per la reazione.
Scese prendendolo in braccio dolcemente e dirigendosi verso il bagno. <<È inutile che ti dica che sto davvero bene, tu? Hai male?>> chiese leggermente preoccupato, appoggiando una guancia sulla fronte del biondo biondo per farlo sentire ancora più protetto.


Sempre a rovinare tutto.
Per una volta che potevano coccolarsi rilassati, il corvino trovava sempre un modo per metterlo in imbarazzo e scoppiare la bolla di sapone.
Davvero bene.
Sorrise appena.
Ne era felice.
<<Vedi che posso camminare da solo.>> borbottò.
Sentiva colare tra le natiche il seme del moro, quasi che se ne dispiacque: voleva che rimanesse lì, ad impedire a chiunque di fare anche solo un pensiero perverso nei suoi confronti.
Una volta in bagno posò i piedi in terra e si avvicinò al mobiletto con gli infiniti sali da bagno e bagnoschiuma.
Ne lesse alcuni, cercando quello più adatto a loro: voleva coccolare Dabi ancora un po'.
Infine scelse dei sali al sandalo, gli sembrava che quella fragranza fosse una perfetta combinazione tra i loro profumi.
Si avvicinò quindi alla vasca da bagno, riempiendola con acqua a temperatura calda e, una volta pronta, vi si immerse.
Fu lì che decise di ripagare l'altro della sua stessa moneta.
<<Non ti dirò se sto bene o meno. Scoprilo da solo visto che ti piace investigare.>> ghignò allungando di proposito le gambe per ridurre lo spazio all'altro.


Guardò l'altro sospirando, non era colpa sua se il biondo si metteva sempre in una posizione di svantaggio e lui aveva la vittoria facile.
<<Il tuo viso è talmente eloquente, che non occorrono parole, ma se proprio vuoi una prova...>> disse con il solito tono indifferente e scocciato.
Lasciò la frase in sospeso, prima afferrare una caviglia del biondo e strattonarlo a sé con forza, facendo attenzione che non sbattesse da qualche parte.
Lo catturò in un abbraccio inespugnabile e lo posizionò disteso di lato sopra il suo petto, in modo da avere facile accesso a entrambi i lati del biondo, facendogli appoggiare la testa nell'incavo del suo collo.
Spostò una mano dalla natica del biondo alla sua apertura, inserendo 2 dita e trovandola piacevolmente spalancata, con l'altra mano prese completamente in mano i testicoli stimolandoli con un sapiente massaggio. Sentiva sull'avambraccio il membro del biondo fremete ancora prima di essere toccato.
Attese pazientemente che l'asta fosse quasi completamente eretta, risalì la base con movimenti circolari delle dita, fino ad arrivare alla cappella. Stimolò delicatamente il forellino con il pollice, mente le altre dita si prendevano cura del resto.
La reazione del biondo non tardò ad arrivare quando cominciò a colpire la prostata e pompare con una certe energia entrambe le loro erezioni con la mano.
<<Abbiamo la prova schiacciante che le mie attenzioni ti piacciano particolarmente e che stai bene visti i gemiti  che stai emettendo, ma voglio sentirtelo dire chiaro e tondo! Io ti ho già detto che mi fai impazzire, ora tocca a te.>> gli sussurrò provocante all'orecchio.

The 21 chimes of New Year's Eve ( DabiHawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora