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E quella richiesta da dove usciva?
Mai e poi mai!
Non si sarebbe mai messo un solo grembiule per soddisfare le sue fantasie!
Si discostò per cercare di capire se scherzasse o meno e no, non scherzava affatto, il ghigno era una prova inconfutabile.
Si sedette dall'altro lato della vasca, incrociando le braccia ed imbronciandosi come un bambino.
<<Magari dopo qualche bottiglia di vino. Rifiuto.>>
Perché assecondare quella fantasia, quando sapevano entrambi come sarebbe finita poi la serata?
Voleva vivere il rapporto con l'altro creando benessere in ogni gesto, senza poi finire a letto a scatenarsi.
Era sbagliato?
<<Stai con me solo per il sesso? Non è che hai confuso le cose e invece di essere innamorato di me, sei attratto solo fisicamente da me? Ogni scusa sembra buona. Se mi metterò nudo con un solo grembiule, finirà che mi salterai addosso o io ti provocherò fino allo sfinimento. E poi sarebbe imbarazzante! Fallo tu se ci tieni.>>
Ormai era un borbottio unico.
Non smetteva un minimo di fare ragionamenti infantili scatenando la risata dell'altro.
<<E ora che ridi?! Sono serissimo!>>
Certo, Keigo: credibile come un asino che vola.

Era divertente vederlo in difficoltà, il viso imbronciato e quella parole borbottate. Lo irritò appena l'insinuazione che il corvino amasse solo l'aspetto esteriore del biondo, ma sapeva anche che se lo era meritato, era la richiesta di un pervertito.
Dopo essersi calmato da quella risate, riuscì a parlare.
<<Rilassati.
Era una semplice provocazione, anche se non ti nascondo che sarebbe una mia fantasia vederti in quelle vesti, volevo solo fartelo sapere. Tu non hai fantasie su di me?>> chiese beffardo.
Poteva intuire cosa volesse il ragazzo, glielo aveva detto diverse volte.
Scattò verso di lui, imprigionandolo e facendo uscire una parte di acqua dalla vasca, arrivandogli in parte all'orecchio.
<<Inoltre se vuoi che giri nudo per casa, devi solo chiedere.>> sussurrò.
Ormai aveva le dita raggrinzite e decise che era ora di uscire.
Prese il suo accappatoio, porgendo l'altro al ragazzo.
<<Comunque stasera voglio anch'io godermi un po' le tue coccole, non ti salterò addosso.
Per scusarmi del mio piccolo giochetto, ti preparerò una cena con i fiocchi!>> terminò con l'occhiolino.
Mise un asciugamano sopra la pozza d'acqua creata.
Quella leggerezza lo faceva star bene, stava continuando a sorridere.

<<Sappi che prima o poi me la pagherai. Appena avrò totalmente libertà, ti comprerò il pigiamone di un cane e ti porterò a guinzaglio per l'isolato. Ti obbligherò ad abbaiare e a fare tutte le cose che fa un cane.>> disse annuendo convinto della sua perfetta vendetta.
Ci rifletté un istante e poi dissentì.
<<Meglio di no: faresti conquiste anche così. Che palle!>>
Si mise l'accappatoio e si diresse a passo spedito verso la cucina.
<<Accontentati di questo. Cucinare è compito mio.>>
Quella natura infantile gli stava uscendo fin troppo spontanea, doveva darsi un minimo di contegno, anche se sarebbe stato difficile.
Aprì gli stipetti e il frigo, prendendo poi tutto quello che gli serviva per preparare una cena perfetta.
Attese che l'altro arrivasse nella stanza e gli lanciò addosso l'accappatoio, ma sicuramente avrebbe evitato il grembiule.
Era un uomo, non una donna sposata.
Rimase totalmente imbarazzato per tutto il tempo, evitando di incrociare anche solo una volta lo sguardo dell'altro, benché si sentiva due cristalli piantati addosso costantemente.
Ora voleva testare la resistenza dell'altro, piegandosi totalmente per infornare il suo arrosto con le patate, stando ben attendo di mettersi completamente a disposizione dell'altro, indugiando qualche minuto davanti all'elettrodomestico.

Era appena uscito dalla camera rimanendo a petto nudo, quando si ritrovò tra le mani l'accappatoio del ragazzo.
Inutile dire che quell'apparizione divina lo estasiò e non poco!
Si sedette in cucina e si godette lo spettacolo, sarebbero andati avanti a suon di provocazioni.
Guardare, ma non toccare.
Quello sarebbe stato il suo motto per la serata. Era stupito che il biondo avesse accettato senza nemmeno aver toccato una goccia d'alcool.
Lo osservò per tutto il tempo, quel ragazzo aveva appena dato seguito a una delle sue fantasie erotiche.
I pantaloni strinsero per tutto il tempo, soprattutto quando il ragazzo indugiò in quella posa.
<<Davvero un bel panorama!>> si complimentò faticando a rimanere seduto, in quel momento lo avrebbe violentato.
Si morse il labbro fino a sentire un sapone acre il bocca, non gli avrebbe dato la soddisfazione di cedere.
Cambiò discorso per contenersi.
<<Domani mattina hai detto che vuoi andare a Wellington per il safari, dovremo partire presto!
Per raggiungere la città occorre prendere il traghetto.>>
Era una richiesta fatta dal biondo e avrebbe fatto il necessario per realizzarla.
<<Inoltre se il giorno dopo vuoi andare a vedere l'alba alla sorgente, ci conviene andare a dormire presto stasera...>>
Qualcuno interruppe il suo discorso suonando al campanello.
Chiunque fosse stato aveva appena firmato la sua condanna a morte.

The 21 chimes of New Year's Eve ( DabiHawks )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora