Peter's Pov
Odiavo tutto questo. Odiavo averle inflitto quel dolore. Ma perché? Perché?
Io non potevo provare determinate cose.
Non io. Non Peter Pan. No.
L'Isola era in subbuglio, tuoni, fulmini e saette squarciavano il cielo, un tremendo temporale si abbatteva sulla mia Isola, rispecchiava tutto ciò che avevo dentro.
Una tempesta. Un ammasso di distruzione e demoni interiori.
Tutto questo doveva finire al più presto.Clarissa's Pov
Passarono un paio di settimane. Furono giorni strani. Io rispettavo la noiosa routine: preparare la colazione, sistemare le tende dei Bimbi Sperduti, poi il pranzo, e così via.
Passavo gran parte del mio tempo a parlare con Felix, eravamo diventati una famiglia. Come fratello e sorella, gli volevo un bene immenso.Mi attenevo alle regole di Pan, niente di più. Ogni dialogo, momento tra noi fu smorzato. Niente di niente.
Le uniche parole che ci scambiavamo erano: ciao, buongiorno, entra pure.
Un completo gelo incombeva tra noi. Si stava formando un muro, un enorme e possente muro spesso, invaricabile.
Non so come mai, ma sentivo di averlo perdonato per quello che aveva fatto. Io non volevo, ma qualcosa si era smosso dentro di me.
Qualcosa di più forte della volontà.Mi svegliai presto. Era passata un'altra settimana di quella logorante routine, ebbi tempo per stare da sola e pensare, così ero giunta ad una conclusione.
Mi alzai, mi preparai e mi diressi sicura verso il Suo alloggio.
Mi feci coraggio e bussai "Chi è?" chiese con voce roca.
"P-peter posso?" risposi con una domanda e con voce dolce
"No. Vattene." disse lui brusco
Mi infuriai. E no! Dopo tutto quello che era successo come osava mandarmi via così.
Presi consapevolezza rispetto a cosa stavo per andare incontro, raccolsi tutta l'audacia che era in me ed entrai con un gesto deciso.
"Ehi" dissi. Lo trovai seduto sul letto
"Cosa non capisci della parola No ragazzina?" tuonò con rabbia "cosa vuoi eh? Il secondo round dell'altra volta? Eh è questo?" era fuori di sé. Non lo avevo mai visto in questo stato.
I capelli scompigliati, l'alloggio era tutto in disordine, così come la sua mente immagino...
Ero terrorizzata, non da lui bensì per lui.
Mi avvicinai cautamente.
Mi sedetti di fronte a lui "Io ti ho perdonato" dissi tutto d'un fiato "Ma la verità è che sono qui per chiederti una cosa..."
"Senti Sharp..." provò lui
"No. Ascoltami. Ho deciso di accogliere la mia vera natura. Io sono come te. Lo ammetto a me stessa, devo solo imparare a conviverci. E vorrei che tu mi aiutassi."
Lui che non aveva staccato lo sguardo da terra finalmente mi guardò negli occhi "Cosa? chiese incredulo. Notai le iridi che erano rosse farsi più chiare, fini a che non diventarono di quel verde smeraldo che amavo così tanto.
Doveva essersi calmato.
"Hai capito bene, voglio che tu mi aiuti a convivere con la mia vera natura, quindi anche con la mia magia. Insegnami. Per favore Peter. Me lo devi."
Ispirò e con immensa tranquillità disse "Come preferisci"
Gli rivolsi un debole e sincero sorriso colmo di gratitudine "Grazie" mormorai, lui ricambiò il sorriso.
Uscii dall'alloggio e mi accorsi che ormai era ora di pranzo, così lo preparai e poco dopo tutti i Bimbi Sperduti si radunarono intorno al fuoco.
Il sole splendeva sull'Isola Che Non C'è, non succedeva da tanto...
Sorrisi inconsapevolmente.
Ed eccolo lì "Buon pranzo a tutti!" arrivò volando e portando una ventata di buon umore... che fossi io l'artefice di tutto?
I nostri sguardi si incontrarono, e mi sentii avvampare.
Ecco l'effetto che Peter Pan aveva su di me. Nonostante tutto./Spazio autrice/
Ehiehii scusatemi il capitolo corto, ma è un capitolo di passaggio😉
Tra un po' avremo un bel colpo di scena!
Allora? Voi avreste perdonato Peter?
Cosa pensate accadrà??
Un kiss dalla vostra Ally💚
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Take me to Neverland (Peter Pan Ouat)
FanfictionEra notte e Clarissa, una ragazza di 16 anni, era sotto le coperte quando un sospiro di vento la destò dal sonno... aveva lasciato la finestra aperta e un attimo dopo un ragazzo dall'aspetto quasi angelico giaceva nella sua stanza. Ella non era cons...