/CAPITOLO 7/

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Clarissa's Pov
Arrivammo alla mia tenda, Peter scosto la porta s'ingresso, entrò e mi fece segno di seguirlo. Una volta dentro mi guardai intorno, era spartana, semplice: un letto basso, le coperte piegate sopra, una finestra, una specie di armadio (non sapevo bene cosa fosse in realtà) e un comodino vicino al letto.
"Bene, visto che per la colazione è tardi ormai, cambiati e indossa i vestiti che trovi sul comodino, poi per le 13 in punto servirai il pranzo" disse senza la minima emozione.
"Peter..." mi fulminò con lo sguardo, deglutii "Pan, io dovrei farmi una doccia..." non mi fece nemmeno finire di parlare che rispose: "Una volta fuori, giri a destra percorri il sentiero e ci sono le docce" "Ma, insomma, s-sono in comune?" "Si, è comunque un'Isola sai?"
Mh, se pensava che io avrei fatto la doccia, nuda con tutti i Bimbi Sperduti sbagliava di grosso.
"Okay" risposi col suo stesso tono privo di espressione.
Senza degnarmi di uno sguardo uscì dalla mia tenda, mi accertai che fosse lontano, così presi i vestiti, li squadrai e notai: un top con le spalline mimetico e dei pantaloncini corti dello stesso colore con una cintura.

Senza degnarmi di uno sguardo uscì dalla mia tenda, mi accertai che fosse lontano, così presi i vestiti, li squadrai e notai: un top con le spalline mimetico e dei pantaloncini corti dello stesso colore con una cintura

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Li presi e cercai nell'armadio un telo che sembrasse un asciugamano, con mia grande sorpresa lo trovai. Lo raccolsi e con estrema cautela uscii dalla tenta, per cercare un luogo più sicuro nel quale lavarmi.
Vagai per 10/15 minuti quando uno spettacolo a dir poco mozzafiato mi si presentò davanti: una laguna a dir poco spettacolare

 Vagai per 10/15 minuti quando uno spettacolo a dir poco mozzafiato mi si presentò davanti: una laguna a dir poco spettacolare

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L'acqua era limpida, sembrava un luogo incantato. Beh d'altronde eravamo sull'Isola Che Non C'è.
Un sorriso spontaneo mi spuntò sul viso.
Mi guardai intorno per assicurarmi di essere sola e una volta appurato, mi spogliai e mi tuffai nell'acqua cristallina. Era fredda ma piacevole, molto piacevole. Raggiunsi un senso di pace. Nuotai per un tempo che sembrava infinito, quando una voce alle mie spalle destò la mia quiete. La Sua voce.
"Mi sembrava di essere stato chiaro a riguardo no?! Le docce comuni."
Paralizzata dallo stupore, mi girai e cercai di coprirmi il più possibile, ma lo specchio d'acqua non aiutava.
"Esci, muoviti" disse con tono autoritario e quasi spazientito.
"Girati" sussurrai imbarazzata.
"Davvero?"rispose incredulo "Pf, okay" si girò.
Uscii, mi asciugai e indossai i vestiti mimetici alla velocità della luce, lui si voltò e iniziò a camminare verso di me "Sbaglio o sono stato chiaro a riguardo?" ripetè.
Raccolsi il coraggio che avevo in corpo e  replicai cercando di sembrare il più convincente possibile: "Senti Pan" dissi con disprezzo "Ho sopportato i tuoi modi maleducati per tutto il giorno. Quindi non vedo quale sia il problema se decido di non farmi vedere nuda mentre mi faccio la doccia da tutti i tuoi Bimbi Sperduti okay?" stavo urlando praticamente in faccia a Peter. Quando me ne accorsi, fu troppo tardi: la sua mano era intorno al mio collo e mi stava sollevando da terra. Che forza incredibile. Boccheggiai per un po' d'aria, che iniziava a mancarmi "Peter..." supplicai "Ti prego..."
L'espressione quasi angelica di lui si tramutò in una malvagia: "Qui ci sono delle regole e tu, se tieni alla tua incolumità dovrai iniziare a rispettarle. Sono stato chiaro?" Non riuscivo a parlare "Sono stato chiaro?" sbraitò, annuii con la testa, e lui disse: "Bene. Raccogli le tue cose e vai all'accampamento. È l'ora del pranzo" mollò la presa e caddi per terra in ginocchio davanti a lui. In un attimo era sparito.
D'istinto mi portai una mano alla gola, esattamente dove la sua mano l'aveva stretta.
La zona era calda, e dolente; me la massaggiai.
Guardai per un'ultima volta la laguna incantata, poiché riusciva a darmi un senso di pace. Raccolsi le mie cose e mi diressi verso l'accampamento. Arrivai alla mia tenda, poggiai le cose e uscii, pronta per servire il pranzo. Trovai e ciotole pronte e i Bimbi seduti in cerchio su alcuni tronchi. Cominciai a distribuire le ciotole: Felix, Oliver, Michael, Ben, John, Dustin e altri. Erano davvero tanti. Poi notai dei bambini, avranno avuto 8/9 anni circa; mi fecero tenerezza e accompagnai il piatto con un sorriso.

Take me to Neverland (Peter Pan Ouat)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora