/CAPITOLO 55/

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Era la resa dei conti, tutti ne erano consapevoli. Clarissa, Peter, Malefica, Killian e Felix si lanciavano sguardi carichi di preoccupazione, non sapevano cosa aspettarsi. D'altro canto, Ade e Zelina si sorridevano con tutta l'aria di chi aveva già la vittoria in pugno. Il dio alzò la mano sinistra, il dito medio e l'indice uniti e sollevati, un semplice gesto che avrebbe scatenato il vero e proprio inferno. Il suolo cominciò a tremare, le pareti sembravano crollare e il panico si diffuse tra i presenti nella sala del trono. Il pavimento fatto di roccia iniziò a sgretolarsi, creando veri e propri crateri, ma non erano vuoti... da essi spuntarono delle braccia, scheletriche e rotte, seguirono delle teste coi capelli dismessi e la pelle consumata, poi i corpi deperiti e ossuti... i quali si ersero formando una vera e propria legione, l'esercito dei morti. L'atmosfera era puro gelo, il silenzio li avvolgeva come una densa nube soffocante. Il ghigno malvagio di Ade riempiva la stanza e ruppe quella quiete devastante. Esso presto mutò in una vera e propria risata disumana, il dio gettò il capo all'indietro abbandonandosi alla sensazione di trionfo. Si sentiva invincibile. D'altronde davanti ad una legione del genere, il primo pensiero era la disfatta. Malefica strinse i pugni, agitarsi non serviva a nulla, avrebbe solamente messo a rischio la vita di sua figlia e degli altri, e non aveva assolutamente intenzione di farlo. Dovevano trovare un'altra situazione e alla svelta, non c'era più tempo.
La legione rimaneva lì immobile, in posizione, gli occhi vuoti e scavati, pronta ad attaccare e seminare distruzione.

"Vi avevo avvertiti" sibilò con cattiveria "adesso subirete la disfatta che meritate e tu Clarissa" indicò la figlia con decisione "siederai e regnerai al mio fianco su questo trono" il suo sguardo era pura ferocia, l'espressione di qualcuno che per raggiungere il proprio scopo avrebbe fatto di tutto e superato qualsiasi impedimento. Clarissa assottigliò gli occhi con atteggiamento di sfida, non avrebbe ceduto, mai. "Te lo scordi padre" rispose con disgusto, la sola idea di abbandonare tutti e potersi sedere su quel trono le faceva contorcere lo stomaco. Sentiva i suoi poteri accendersi in lei, e la vicinanza di Peter non fece che aumentare quella sensazione, anche lui provava la stessa cosa, la magia che si svegliava, come se fosse stata dormiente per troppo dentro il suo corpo, e ruggiva con veemenza minacciando di uscire. Malefica si scrocchiò il collo, era ancora intorpidita a causa del lungo tempo di prigionia, ma anche la sua energia cominciava a ridestarsi, era pura distruzione "Caro" si rivolse al dio, la voce ferma e con una punta di crudeltà "lasciamo i ragazzi fuori da tutto questo, vediamocela io e te, come ai vecchi tempi" accennò un sorriso, soltanto di circostanza. Il suo portamento era fiero ed elegante, emanava potere tanto quanto il dio. Aveva voglia di distruggerlo, pezzo per pezzo e fargliela pagare per tutto, questo desiderio prometteva vendetta.

"Avanti Malefica" si intromise la strega dell'Ovest, con una voce melliflua e un sorriso tirato, accarezzando di sfuggita il braccio del dio, questo gesto non sfuggì a nessuno "finirà come è finita tanto tempo fa" sorrise anche lei, il suo sguardo lanciava una sfida "non vorrai rischiare vero?" una provocazione dietro l'altra, sottili e affilate come lame, lanciate apposta per provocarla. L'intendo della strega era quello di farle perdere la pazienza e innescare la guerra che li avrebbe sopraffatti. "Zelena" a quel punto fu Peter a parlare, richiamando l'intera attenzione su di lui, egli sfoggiava il suo ghigno impertinente e nel modo teatrale che solo lui possedeva, camminò allargando le braccia con finta disinvoltura compiendo passi in avanti "sai, ho sentito che sei perfida" sibilò guardando la strega dell'Ovest con intrinseco odio, poi una pausa, seguì una breve risata amara che fece quasi tremare la sala, poi tornò serio e il suo viso assunse un'espressione gelida come la morte "beh, io sono molto peggio". Zelina impallidì, ma tentò di mantenere un atteggiamento neutrale, di non sembrare colpita dalle sue parole. Clarissa avvertì i suoi occhi tingersi di rosso, il famigliare formicolio sulla punta delle dita, la sua magia gridava di essere liberata, le mandava vibrazioni per tutto il corpo . Peter le prese la mano, i loro sguardi si incrociarono e valsero più di mille parole <fino alla fine > sembravano suggerirsi, annuirono come per confermare l'uno il pensiero dell'altra <qualsiasi cosa succeda>. I loro palmi coincidevano, come fossero due parti, due metà della stessa essenza, come le loro anime. Al contatto qualcosa scattò, una scintilla tra loro due, calda e luminosa...

Il dio e Zelina parvero notarlo, la tensione che era rimasta immobile fino a quel momento si spezzò e in un attimo la guerra ebbe iniziò.

//spazio autrice//
buona sera e buona vigilia della viglia
ecco il capitolo taaanto atteso, lo ammetto in questi giorni trovare del tempo per scrivere è davvero difficile... quindi non so quando riuscirò ad aggiornare, ci proverò.
ormai siamo quasi alla fine💚
buona serata
la vostra bimba sperduta

Take me to Neverland (Peter Pan Ouat)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora