/CAPITOLO 50/

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Continuò a camminare finché non vide uno spiraglio di luce e cominciò a udire delle voci che chiamavano il suo nome...
Si impose di aumentare il passo, man mano che si avvicinava il suono si faceva più forte, chiaro.
Quattro ombre giacevano a terra, e Clarissa riuscì finalmente a riconoscerle.
"Clary"
D'istinto guardò lui, il Suo Peter, gli zigomi scavati, gli occhi chiusi, la pelle biancastra, un'espressione stanca, sdraiato contro la parete della caverna.
Si precipitò da lui "Peter" sussurrò preoccupata, si accovacciò accanto al suo viso e delicatamente appoggiò una mano sulla guancia.
"Che ti è successo?" Clary era così angosciata, non lo aveva mai visto così; con l'aria affranta, le occhiaie che gli contornavano le palpebre.
"È la forza di Ade" pronunciò Felix "gli fa male, come se gli prosciugasse l'energia" continuò accovacciatosi anche lui di fianco a Peter.
"Com'è possibile?"
"Il debito"

A Clary fu tutto chiaro. Era ormai una corsa contro il tempo. Salvare Peter, chiudere il debito, trovare sua madre, e sconfiggere Ade.
La pressione iniziava a farsi viva, Clarissa poteva sentire l'adrenalina scorrerle nelle vene, così come la sua magia. Il vociare delle altre persone ormai era diventato uno sfondo, un semplice suono ovattato Fu Trilli a risvegliarla da questo stato di trance.
"Come.. possiamo fare?" disse la voce della fata, preoccupata. Da sempre Trilli aveva a cuore la sorte di Peter, da quando lo aveva salvato e portato sull'Isola, nonostante il tempo divisi da quel tradimento, l'affetto non aveva mai smesso di crescere. Trilli non poteva minimamente sopportare l'idea della morte di Peter, era disposta a tutto per salvarlo...

"Ho incontrato mio padre" affermò Clarissa, l'intera comitiva si zittì, per paura, per stupore, per incredulità. "so come salvare Peter, so come salvarvi tutti. Posso farlo." seguì un attimo di silenzio... la ragazza sapeva benissimo a cosa stava per andare incontro, tuttavia non si fermò "Lui... mi vuole al suo fianco, sul trono, qui" sussurrò quasi queste ultime parole. Erano dure da ammettere, soprattutto perché dirle a voce alta le faceva sembrare più reali, più vicine, possibili. "Non avrai mica pensato di accettare vero?" la voce di Uncino era puro sbigottimento, quando Clarissa non rispose ma si limitò ad abbassare il capo come per annuire silenziosamente e confermare la sua teoria, il pirata divenne rosso dalla rabbia "No" pronunciò solenne e serio come non mai, le meravigliose iridi azzurre parevano ormai il mare in tempesta. Anche Trilli e Felix cercarono di farle cambiare idea, ma invano. Ciò che più la scosse fu il comportamento dello sfregiato, i cui occhi si fecero lucidi per le lacrime causate dal dolore e dalla sensazione di impotenza. Lui avrebbe dato la sua vita per salvare Peter, era il suo migliore amico da sempre, suo fratello.

"Non è una tua scelta, nemmeno vostra" Clarissa si rivolse a loro; lo sapeva, sapeva il motivo di questo comportamento, ne comprendeva la ragione e razionalmente sapeva che avrebbe reagito ugualmente. Ma non aveva intenzione di rischiare. No, Peter non poteva assolutamente rischiare, non di nuovo. "Non ho in progetto di fare ciò che mi chiede, sarà un diversivo per convincerlo a salvare Peter, farlo guarire. Me l'ha promesso, sono sua figlia e per avermi al suo fianco farebbe di tutto. Voi però dovete aiutarmi." A queste parole una vaga sensazione di sollievo si propagò nell'ambiente. Clarissa continuava a tenere il suo amato tra le braccia, come spaventata che potesse scappare via e lasciarla effettivamente, gli accarezzava i capelli con una delicatezza unica, consapevole della sua momentanea fragilità.

"Come possiamo aiutarti?" il primo a chiedere fu proprio Killian, il viso quasi contorto in un'espressione di preoccupazione, il corpo proteso verso di lei e gli occhi piantati in quelli della ragazza, non avrebbe mai smesso di amarla, si rese conto, proprio come lei non avrebbe mai smesso di amare Peter... questa improvvisa consapevolezza gli fece male, ma decise di ignorare il dolore e concentrarsi su ciò che poteva essere davvero utile. Così Clary raccontò per filo e per segno i suo incontro con Ade, la proposta, i modi di fare del dio, e di sua madre... Malefica, la fata più potente mai esistita. Raccontò che era viva, che si trovava proprio lì nell'Oltretomba, da qualche parte, che le aveva parlato e che dovevano assolutamente trovarla per sconfiggere Ade.

Messo appunto il piano, il gruppo era pronto per separarsi. "Non si torna indietro" la voce di Clarissa ormai era diventata fredda e calcolata, poiché ella era pronta a ciò che stava per succedere. Ricevette solo occhiate e segni d'assenso. Fallire non era un'opzione.


/SPAZIO AUTRICE/
alloooooora... doppio aggiornamento per farmi perdonare. spero di esserci riuscita. come vi avevo predetto da qui le cose si complicano in una maniera incredibile quindi... nervi saldi, respiri profondi e via.

bacioni💚

Take me to Neverland (Peter Pan Ouat)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora