/CAPITOLO 59/

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Dopo aver sorvolato l'Isola Che Non C'è per l'ultima volta e aver raggiunto la seconda stella a destra... Londra fece capolino di nuovo agli occhi Clarissa dopo un anno e istintivamente si strinse a Peter.
Le lacrime le pungolarono gli occhi... non avrebbe mai più rivisto Neverland.. e si avvicinava l'ultimo addio da dover pronunciare, il più difficile...

Con grande fortuna la finestra di casa sua era aperta e ci entrarono.
Lì, in quella stanza, dove tutto era iniziato e tutto stava per finire.
Erano ancora abbracciati, come se entrambi non volessero lasciarsi.
<Peter..> mormorò sentendo il cuore battere forte e un blocco opprimente nello stomaco.
I due si allontanarono incastrando l'uno lo sguardo dell'altro
<Non so se ce la faccio...> sussurrò mentre una lacrima minacciava di scendere.
Voleva piangere e non lasciarlo più.
Non poteva crederci, dopo quello che era successo, stava davvero per finire tutto.

<Angelo mio> Peter le prese il viso tra le mani e sfioro le labbra di Clarissa con le sue, per poi dare vita ad un bacio pieno di amore e disperazione. Le mani del ragazzo corsero ai fianchi di lei, mentre ella immerse le dita tra le sue ciocche biondo cenere tirandole piano. Gli sfregamenti delle loro bocche si fecero più frenetici fino a che i respiri divennero affannosi e i baci si alternarono agli ansimi.
<Peter..> si trovò a mugolare Clary quando egli le morse il labbro inferiore per schiuderle le labbra e chiedere l'accesso per baciarla più profondamente.
Le loro lingue si intrecciarono e diedero il via ad una lotta per la supremazia, fino a quando Peter mise le sue mani dietro le cosce di lei e la prese in braccio, Clarissa strinse le gambe intorno alla sua vita per sentirlo più vicino e gli strappò un rantolo che si infranse sulle sue labbra.
Delicatamente la condusse verso il letto dove tempo addietro si erano baciati per la prima volta, e le fece adagiare la schiena sul materasso per poi sistemarsi in mezzo alle sue gambe.
I baci divennero più spinti e profondi come se stessero cercando di fondersi in un'unica bocca, fino a quando Peter scese delicatamente a baciarle il collo succhiando e mordicchiando la pelle per lasciare i segni.
Sua.
Questo pensava, non faceva che pensarlo.
E Clarissa sapeva che era così. Sarebbe sempre stata Sua.
<Ti amo> le mormorò lui sulla pelle del collo, scendendo fino alla clavicola mentre lei si ritrovò a boccheggiare in cerca di aria e stringere i suoi capelli tra le dita.
<Ti amerò sempre> pronunciò sussurrando mentre le morse la pelle <In tutti i mondi. Ovunque tu sia.>
Clarissa gemette inarcando la schiena istintivamente <Ti amo. Per tutta la vita> socchiudendo gli occhi.
<No. Guardami sempre Clarissa> le ordinò lui <voglio i tuoi occhi nei miei> continuò facendo incastrare i loro sguardi e ella annuì mentre si accorse che i loro cuori battevano ormai come uno solo.

<Facciamo l'amore Peter> mormorò sentendo la loro connessione mentale più forte che mai.
E lui sorrise. Quel sorriso di cui lei si era innamorata, così luminoso e sincero.
Si spogliarono a vicenda, lentamente e godendosi ogni momento fino a che a dividerli non ci fu solo pelle.
In un attimo i loro corpi si fusero, così cone le loro anime, tra gemiti e sospiri di piacere. Peter si allacciò le gambe di lei intorno alla vita <Sei perfetta> mormorò vicino al suo orecchio mentre con le mani le stringeva delicatamente i fianchi per poi puntare il suo guardo in quello di lei.
<Tu lo sei> ansimò Clary persa in quella bolla di amore mantenendo il contatto visivo.

Presto tornarono a baciarsi mentre le spinte si fecero più fluide e veloci, Peter prese la sua mano e la appoggiò sul cuscino di fianco alla sua testa intrecciando le loro dita e congiunse le loro fronti.
<Per sempre> sussurrò chiudendo gli occhi.
<Per sempre> Clarissa fece lo stesso.
Avrebbero voluto perdersi in quell'istante per sempre, e se lo giurarono mentre facevano l'amore.
Fino a che dopo un tempo che sembrava infinito si lasciarono entrambi andare, ansimanti e felici.
Eppure non tentarono nemmeno di separarsi, intendevano rimanere così, uniti, per quanto ancora potevano.

Purtroppo erano consapevoli che non rimaneva loro molto tempo, così delicatamente si allontanarono e si rivestirono. Restarono abbracciati tra le lenzuola, in silenzio <Clary... lo sai, devo tornare..> sussurrò piano Peter, nonostante fosse l'ultima cosa che voleva fare. Le sarebbe mancata come l'ossigeno, ma sapeva che doveva essere così, per la sua sicurezza.
Si alzarono e Clarissa sentì il magone formarsi alla bocca dello stomaco e invaderle la gola mentre i suoi occhi si fecero lucidi a causa del pianto che sopraggiunse.
<Vivi la tua vita e si felice okay Angelo mio?> lui le prese il viso tra le mani accarezzandole le guance asciugandole le lacrime e le lasciò un bacio sulla fronte <Non piangere ti prego... non ce la faccio ad andarmene se piangi> sussurrò Peter.
<Allora non andare> singhiozzò piano sentendosi annientata <ti prego non andare> mormorò implorandolo.
<Lo sai che devo, anche se non voglio> sussurrò lui ed ella potè notare il tremito nella sua voce e la lieve patina lucida che ricopriva i suoi bellissimi occhi verdi.
<Promettimi che vivrai la tua vita e sarai felice, col tempo sarai felice> chiese lui, sembrava quasi supplicare <Ho bisogno che tu me lo prometta>
<Si Peter> rispose piano con gli occhi lucidi e rossi dal pianto, nonostante pensasse che sarebbe stato impossibile essere felice senza di lui, ma sentiva di doverglielo promettere, ci avrebbe almeno provato. Per lui.
<Bene...> annuì il ragazzo e si allontanò lentamente dirigendosi verso la finestra.
<Conosci quel posto tra il sonno e la veglia, il posto in cui ricordi ancora quello che stavi sognando?>
Clarissa annuì <Si> rispose lievemente.
<È lì che ci incontreremo ancora, è li che ti amerò per sempre> disse lui guardandola voltando leggermente il capo.
Scavalcò il davanzale pronto ad andare quando...

<Peter> lo richiamò Clarissa e lui si girò immediatamente guardandola.
<Non dimenticarmi> sussurrò con voce spezzata.
<Io? Dimenticarmi di te?> chiese lui incrociando i loro sguardi per l'ultima volta <Mai> dichiarò accennando un sorriso e facendole un occhiolino.
<Succederà invece.. passerà del tempo e tu ti scorderai di me, di noi> singhiozzò tra le lacrime.
<Non c'è niente in alcun universo che possa mai farmi scordare di te o smettere di amarti. Niente.> asserì Peter deciso.
Niente avrebbe potuto sostituirla o indurlo a dimenticarla.

<Addio angelo mio> pronunciò voltandosi definitivamente e si liberò in volo.
Clarissa corse alla finestra <Addio Peter> sussurrò con lo sguardo fisso verso il cielo, verso la seconda stella a destra che risplendeva nella notte.

/spazio autrice/
eccomi qui. lo so, io stessa mentre lo scrivevo sono scoppiata in lacrime.
Montagne russe.
a mia discolpa, vi avevo avvisato di tenere dei fazzoletti con voi
non gettate la spugna però, il destino è sempre imprevedibile.
Xoxo la vostra bimba sperduta💚

Take me to Neverland (Peter Pan Ouat)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora