Clarissa's Pov
Non capivo da dove venisse tutta quella spensieratezza e quell'allegria, ma mi piaceva e non poco. Sentivo di averne bisogno.
Nonostante ciò, i miei pensieri mi condussero da Peter... mi mancava ed ero preoccupata per lui. Cosa sarebbe successo al suo arrivo?
Cercai di non pensarci troppo. Uncino non muoveva un passo, il famigerato capitano della Jolly Roger scrutava attentamente ogni mio movimento, ne sembrava estasiato. Sorrisi. Dio com'era affascinante, i suoi occhi, il suo sorriso sghembo e i suoi modi di fare intriganti.
Le mie fantasie vennero bruscamente interrotte da una voce, la Sua voce.
"A quanto pare c'è una festa in corso, come mai non sono stato invitato?" disse accompagnato da una risata maligna, quel pizzico di sarcasmo lo avrei riconosciuto ovunque.
Amava le entrate ad effetto.
"Pan, qual buon vento... sai io e la mia ciurma volevamo tanto invitarti ma dubito che tu avresti accettato o sbaglio?" Rispose il capitano.
"Oh" aggiunse fingendosi dispiaciuto "Caro Uncino, purtroppo hai ragione avrei declinato l'invito. Eppure adesso sono qui, sai perché? Beh tu hai qualcosa che mi appartiene e la rivoglio indietro" la voce era chiara, seria, ma di lui non c'era traccia.
"Mostrati Pan, metti fine ai tuoi sporchi giochetti"
"Come preferisci"
Eccolo lì. Sbucò da dietro una tenda e volando raggiunse il ponte.
"Finalmente" il capitano sorrideva "purtroppo sei abbastanza prevedibile caro Pan, sapevo che saresti venuto a salvarla." Fece un gesto con la mano e due braccia potenti mi circondarono "Lasciami!" Urlai. Ma il pirata non si diede segni di comprensione, anzi mi sollevò e mi porto al bordo, appoggiandomi sulla passerella. Mi legò le mani dietro la schiena e con un' altra corda avvolse le mie caviglie. Fece un fischio e la visione che mi si presentò davanti mi paralizzò. Sirene, una moltitudine di sirene che nuotavano affamate sotto di me. Mi vennero i brividi, volevo nasconderlo ma ero terrorizzata.
Guardai Peter, i nostri sguardi si incontrarono.
"Allora Pan, che te ne pare? Astuto per un pirata da una mano sola vero?" lo schernì Killian.
"Ah... Uncino Uncino, ti consiglio vivamente di lasciarla andare. Me ne andrò con lei senza ripercussioni su di te e la tua ciurma. Ma devi lasciarla ora" incuteva timore. Il suo tono sarcastico era sparito, ora parlava austero, inflessibile.
"Mh..." fece finta di pensarci Uncino, "No, non penso che lo farò" sorrise beffardo.
Dio non aveva idea di chi aveva davanti.
Peter si avvicinò ad Uncino
"Ricordi l'ultima volta che non mi hai ascoltato?" gli sussurrò all'orecchio
"Non penso tu voglia perdere anche l'altra mano, o peggio, la vita? Sbaglio?"
"Pan non sei in condizioni di dettare ordini. La tua cara ragazzina sta per diventare il pasto delle sirene. Ti conviene stare attento. Un ordine, un gesto o una sola parola e finisce in mare"
Era furente. I suoi occhi si tinsero di rosso, gli smeraldi ipnotici lasciarono il posto a due rubini infuocati pieni di rabbia.
Tutta la ciurma di Uncino si raccolse sul ponte. Lui e Peter vennero accerchiati. Era la resa dei conti.
"Bene capitano" sottolineando con disprezzo l'ultima parola "non mi lasci scelta."
Fischiò e in un attimo sulla nave si riversarono i Bimbi Sperduti. C'era anche Oliver.
Lui li aveva chiamati per me.
Il mio cuore fece un balzo, quando mi accorsi che Peter mi stava guardando. Mi girai verso di lui, e col labiale mimò "Stai pronta" senza rispondere annuii. Mi fidavo. Con tutta me stessa.
"Allora? Sei pronto Uncino?" Lo sfidò
"Oh sì Pan, è da tempo che aspetto questo momento"
Peter sfoderò la spada, lo stesso fece Killian e iniziarono a duellare.
I Bimbi Sperduti cominciarono a battersi con i pirati, alcuni di quest'ultimi finivano in mare e venivano sbranati dalle sirene, come anche qualche dei nostri. Oliver non se la cavava male.
Mi si strinse il cuore. Stavano combattendo per me. Non potevo rimanere lì senza fare niente.
L'adrenalina mi pervase, sentii un calore sprigionarsi sul mio viso. Un tuono squarciò il cielo, poi un altro, e un altro ancora.
Una forza si diffuse nel mio corpo. Con uno strattone riuscii a rompere le corde che mi tenevano stretta e con un'abile mossa buttai il pirata che mi teneva in mare.
Ero scioccata. Da dove veniva tutta questa forza? Il mio corpo aveva agito da solo... non capivo.
Peter e Killian continuavano a combattere senza tregua così come i rispettivi seguaci.
Sentii un fuoco bruciarmi dentro, dalle mie mani partirono sfere di fuoco che colpirono la ciurma. I Bimbi Sperduti colsero al volo il loro stupore misto dolore e li buttarono in mare o li colpirono facendoli svenire.
Uncino rimase sbalordito. Un'altra sfera comparve sul mio palmo e la indirizzai ad Uncino che la schivò. Peter sorrideva. Ne approfittò e lo spinse con forza nella cabina del capitano e chiuse a chiave.
"Goditi il soggiorno Uncino!" urlò.
Richiamò i Bimbi Sperduti che abbandonarono la nave per raggiungere l'Isola a nuoto. Oliver prima di tuffarsi mi rivolse uno sguardo accompagnato da un debole sorriso, poi si immerse.
Peter si diresse verso di me "sei stata fantastica" mi mormorò ad un orecchio, sorrisi ancora incredula e mi prese in braccio per poi liberarsi in volo.
Atterrammo sulla spiaggia, Peter mi lasciò e gli chiesi "C-che mi è successo sulla nave?"
"Oh, domani mattina ti spiegherò tutto ragazzina, adesso è tardi e devi riposare"
"Se non ti dispiace, la accompagno io" si intromise Oliver.
Peter lo fulminò con uno sguardo.
"Oliver..." tentai di rispondere ma Peter mi interruppe "Oh tu. Mi stavo dimenticando di te" lo schernì "tutto questo è stata colpa tua. Abbiamo perso dei ragazzi. Devi pagare per le tue azioni"
In un attimo gli fu davanti e con una mano gli trapassò le costole e in un attimo fu fuori con il suo cuore in mano. Gli aveva strappato il cuore. Gridai.
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Take me to Neverland (Peter Pan Ouat)
FanfictionEra notte e Clarissa, una ragazza di 16 anni, era sotto le coperte quando un sospiro di vento la destò dal sonno... aveva lasciato la finestra aperta e un attimo dopo un ragazzo dall'aspetto quasi angelico giaceva nella sua stanza. Ella non era cons...