35 Capitolo

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Alzò lo sguardo su Leon che continuava a tamponarle, il sangue che le fuoriusciva da un taglio al sopracciglio. Non le aveva detto nulla da quando avevano lasciato l'imbarcazione di Elvira, anzi da quando aveva messo fine a quel pestaggio che aveva mandato all'aria, quello che sin da principio si era presentato come un ricevimento di gran classe. Era stato Leon e il suo amico Angelo a fermarle e anche Don Giovanni si era messo in mezzo per calmare i loro spiriti bollenti, mentre l'alta aristocrazia si era limitata a guardarsi lo spettacolo. Claudia per lo meno aveva subito ferite lievi, poiché aveva molta dimestichezza nell'arte dell'autodifesa, contrariamente ad Elvira, che le aveva buscate di santa ragione.

Incontrò lo sguardo di Leon in quello stesso istante. Stava per parlare quando il cellulare gli squillò. Lo osservò afferrarlo e rispondere. Poche parole, non comprese chi fosse l'interlocutore, tanto meno ne afferrò il discorso.

L'osservò tornare al suo fianco e riprendere la disinfettazione della ferita. Aveva un viso accigliato e il fatto, che non le avesse ancora rivolto parola, la inquietava. Sapeva bene che era una bomba ad orologeria e che bastava una piccola scintilla per farla scoppiare ma, era giusto che facesse le sue scuse considerato che il suo affare era andato a monte, per causa sua.

"Mi dispiace. Non volevo farti sfigurare – disse dopo aver fatto appello a tutto il suo coraggio – Mi ha provocata, offesa e non sono riuscita a controllarmi"

Leon continuava a fissarla silenziosamente, sapeva già com'era andata, i ragazzi di Don Giovanni l'avevano informato nei minimi dettagli, tuttavia conoscere la sua versione era il minimo che potesse fare considerato che le avevano attribuito metà della colpa.

"Sul serio, sono mortificata" ammise

Riconoscendo la sincerità delle sue parole, prese parola: "Le hai rotto una costola e il setto nasale"

"Avrei dovuto strapparle la lingua" disse a denti stretti.

Un pensiero detto ad alta voce che causò più irritazione in lui.

"È stata appena ricoverata in clinica"

"Con questa scusa si rifarà anche il naso – scattò furiosa – Mi ha dato della puttana davanti a quelle tre! Mi ha offesa! Che cosa avrei dovuto fare?"

"Tutto, tranne colpirla"

"Le ho voluto lasciare di proposito un mio ricordo. Così tutte le volte che si guarderà allo specchio si ricorderà a chi ha dato della puttana, per non replicarlo in futuro!" scattò furiosa.

Leon proseguì a fissarla, senza mostrare che la sua spiegazione lo avesse esaltato. Più cresceva, più evidenziava il suo attacco alle regole di famiglia. Una piccola donna d'onore che lo rendeva fiero, anche se ciò gli aveva provocato, un epilogo dell'affare contrastante alle sue aspettative. Tuttavia, preferì guardare il lato positivo della cosa. Gli aveva tolto dai piedi Elvira. Una liberazione che auspicava da quando avevano deciso di unificare il loro interesse, con tutte le chiamate giornaliere, seguiti da messaggini del buon giorno e della buona notte, che l'ho avevano portato all'isterismo totale nonostante la ignorasse.

"Dare della puttana a me! – continuava Claudia furiosa – E lei che ha fatto tutti quegli interventi chirurgici solo per mettersi in mostra? Ha dei seni che sembrano l'esatta copia del davanzale della mia finestra, il posteriore che dà l'impressione di guardare il didietro di un cavallo e labbra sembrano quelle di Joker di Batman... Chi l'operata Victor Frankenstein a questa?"

"Mi sembra che ti abbia risposto di no, quando gliel'hai chiesto, urlando" disse Leon ripensando che l'aveva oltremodo offesa davanti a tutti, dichiarandola la copia esatta di un cartone animato. Elvira in cuor suo, era certo, non si era mai sentita più imbarazzata. Ripensandoci la cosa lo divertiva, soprattutto quando tentò di colpirla dopo quell'insultò ed era scivolata a terra a gambe in aria.

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora