Durante quell'ora che seguì, non riuscì più ad afferrare una parola. Il loro tono di voce si era così attenuato, che sentirli divenne un'impresa. Cosa peggiore, non essere al corrente degli accordi presi.
Temeva la reazione di Leon, era intrattabile in certe circostanze e lo sguardo che le aveva rivolto, era una premessa di ciò che sarebbe accaduto in seguito.
Doveva aveva sbagliato? Aveva pensato e ripensato alle parole asserite ma, tornava sempre al punto di partenza, certa che non avesse affermato nulla che potesse risultare illogico, tanto meno disonorante.
Raggiunse la porta nel momento in cui, ascoltò un po' di confusione. I presenti andavano via e la sua ansia raggiunse il vertice, immaginandolo precipitarsi nella stanza come un forsennato. Non attese troppo e lo vide entrare. Il cuore prese a batterle a una velocità assurda mentre, lo sguardo infuriato rivelava le sue intenzioni.
"Non osare mai più, intrometterti nei miei affari!"
"Ho cercato solo di aiutarti"
"In che modo? Esonerandoli da ogni debito? Li tengo in pugno con tutto quello che devono alla nostra famiglia e arrivi tu con un accordo che ci avrebbe del tutto devastati, omettendo la mia posizione!"
Si sentì di colpo frustrata.
"Ti avevo esplicitamente chiesto di non intrometterti e non solo hai disobbedito, fingevi pure di non comprendere i miei tentativi di chiuderti la bocca – si avvicinò a lei e afferrandola a un braccio la trascinò verso l'uscita – Vattene a casa, mi hai arrecato già abbastanza danno"
"Leon aspetta...- diceva tentando di liberarsi dalla sua presa -lascia per lo meno che mi giustifichi""Ringrazia di essere una Morione perché altrimenti stavi già all'altro mondo – disse bloccandosi davanti alla porta – Nessuno mi aveva mai insultato in questo modo e mai, mi sarei aspettato che fosse un componente della mia famiglia. Offendermi davanti a tutti come se fossi un ominicchio di niente, questa non te la perdono – aprì la porta e la consegnò a Franco – riconducila a casa e assicurati che ci resti"
Lo sconforto la colpì nel momento in cui Franco la trascinò verso l'ascensore e la obbligò a entrare al suo interno. Ignorava che le sue parole avrebbero potuto causare un danno tanto elevato e se l'avesse solo immaginato non avrebbe di certo agito in quel modo.
Ho colpito Leon nel suo orgoglio e l'ho offeso involontariamente davanti a tutti. In meno di dodici ore gli ho fatto dei danni incredibili, senza contare che mancava poco e deterioravo l'intera famiglia. Perché non ne combino mai una giusta? Se questo è il modo di essere tra le sue fierezze, ho fatto sul serio centro, maledizione a me!
*****
Lo spiò giungere al maniero un'ora dopo il suo arrivo. Ad attenderlo c'era Alessandro e alcuni dei suoi uomini più fidati, che lo seguirono nel suo studio.
Con dispiacere costatò che la sua ira non si era placata. L'aveva manifestata in ogni modo possibile, dal tono di voce, dai suoi sguardi, dal suo modo di gesticolare e dai vari bicchieri di whisky che lanciava nel muro. Era così furente che l'unico che osava aprire bocca, era Alessandro.
Poco dopo li osservò andar via e Leon sedere sulla sua poltrona con aria accigliata e pensierosa. Che fosse lei la causa di tutto, la feriva profondamente ma, aveva agito in buona fede e mai per danneggiarlo.
Per sottrarsi allo sconforto quotidiano che Leon le inflisse nei giorni che seguirono, fu indotta a dedicarsi totalmente al volontariato. Non pretese nemmeno, come da contratto d'affitto, che condividesse i pasti con lui e ciò significò schiettamente che era intenzionato a tenerla a distanza per un pò.
STAI LEGGENDO
Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)
RomanceDopo la morte dei genitori, Claudia, fugge via. Teme che la stessa sorte prima o dopo colpisca anche Leon, che ne ha ereditato il potere. Per non provare lo stesso dolore e per proteggere la creatura che attende, decide di allontanarsi dalla famigl...