24 Capitolo

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Attraversava il corso determinata a proseguire i suoi acquisti quando notò un uomo sulla sessantina, affiancato da un altro più giovane, all'altro capo del marciapiede. Si arrestò a fissarlo curiosamente, aveva un volto famigliare ma, non ricordava dove l'avesse visto.

Mentre lo fissava cercando di ricordare, vide un bambino correre sbattergli contro e cadere a terra. L'uomo lo aiutò ad alzarsi e sorridendo gli donò un pacco di caramelle. A quel punto non ebbe dubbi.

Lo zio Aleandro!

Era stato un grande amico di suo padre. Quando andava a trovarli, le donava sempre un pacchetto di caramelle. Per quel che ricordava, era un uomo buono e molto generoso e suo padre, più che amico lo considerava un fratello. Diceva sempre che si fidava di lui, perché molto leale.

Viveva nel nord d'Italia e i pezzi da novanta, come lui, raramente si spostavano se non per qualcosa di grosso e ciò la portò a considerare sospettosamente, il motivo della sua presenza in città.

I suoi pensieri furono interrotti bruscamente da alcuni colpi di pistola che la spaventarono. Si creò il panico più totale. La gente fuggiva urlando e lei a sua volta si riparò all'interno di un vicolo ma, senza perdere di vista lo zio Aleandro che correre alla cieca in cerca di un riparo sicuro.

Era chiaro che la vittima designata doveva essere lui e non il giovane uomo che giaceva a terra con il torace forato in vari punti. Si sentì in obbligo ad aiutarlo. Scrutò con attenzione la strada principale, notando che i due esecutori sulla moto, si allontanavano.

Adesso o mai più!

Velocemente uscì dal suo riparo e corse nella sua direzione, speranzosa che nessuno la notasse e che lo riferisse a Leon. Lo afferrò e lo trascinò in una stretta stradina poco distante.

"Chi sei? - le chiese- Che cosa vuoi?"

Quando Claudia si voltò, si ritrovò con una pistola puntata in faccia. Lo fissò come se la cosa non la disturbasse poiché sapeva, che se avesse avuto intenzione di ucciderla, l'avrebbe fatto subito.

Non rispose e sporse la testa in strada nel sentire una moto avvicinarsi. Due uomini con i visi coperti e armati sino ai denti, osservavano ogni direzione in sua ricerca.

"Se vi è cara la vita, vi consiglio di seguirmi - disse voltandosi verso lui – alla svelta!"

Velocemente Claudia lo precedette e si avviarono in direzione dell'agenzia di Niko, che distava solo pochi isolati. Sperò con tutto il cuore che il suo amico si trovasse in sede, poiché non aveva altro posto sicuro dove nascondere lo zio e francamente imbattersi nei suoi aguzzini e rischiare di essere ammazzata a sua volta non era nei suoi intenti.

L'uomo la fissava chiedendosi il perché si stesse fidando di una ragazzina ma, stranamente qualcosa gli suggeriva di farlo.

Raggiunta l'agenzia di Niko, questo nel vederli entrare velocemente, gli andò frettoloso incontro. Spiegato quello che era successo, li lasciò accomodare nell'altra stanza, sicura da qualsiasi occhio indiscreto.

"Non so chi siete ma vi devo la mia vita – disse fissandola- ed io non dimentico"

"Lo so – rispose Claudia sorridendogli – avete sempre posseduto una buona memoria"

"Chi sei?"

"Sono Claudia, Claudia Morione"

L'uomo la fissò sbalordito dall'alto in basso e contento continuò: "L'ultima volta che ti vidi, eri alta meno di un metro" disse abbracciandola.

"E voi, ringraziando Dio, non siete cambiato affatto"

"Ma fatti vedere – disse staccandola da lui – che bedda femmina diventasti, identica a tuo padre sei"

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora