17 Capitolo

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Nonostante fosse circondata da amici, quella sera non riusciva proprio a divertirsi. Osservava con indifferenza la vecchia comitiva, scherzare e ridere, senza riuscire a prenderne parte. Annunziata, festeggiava il suo fidanzamento ufficiale e l'aveva obbligata a prendere parte alla sua festa, sebbene avesse inventato ogni scusa possibile per declinare l'invito.

Erano trascorsi due settimane che non vedeva Leon e l'ansia iniziava sul serio a torturarla. Non l'aveva mai trascurata per così tanto tempo, nemmeno a Londra che pur di sapere ogni suo movimento, le aveva addossato quei due. E sebbene non l'avesse ritenuta colpevole dell'episodio di cui Beatrice si era macchiata, da quella mattina in cui aveva lasciato casa sua, non l'aveva più visto, né sentito. Alessandro l'aveva giustificato, informandola che era occupato in un grosso affare.

Solitamente trovava sempre il tempo di chiamarla o di farle una visita, e la cosa iniziò a insospettirla. Il discorso di Annalisa l'aveva fatta riflettere e anche tranquillizzata ma, a quel punto si chiese se avesse distorto la realtà, rasserenandosi quando non avrebbe dovuto.

Le sue ragazze...

Odiava quella parola e la imbestialiva solo ipotizzare che si trovasse nel letto di qualcuna.

Avrebbe dovuto accettare di restituirgli il denaro, nella maniera che aveva scelto e non lasciare ad altre la maniera di compiacerlo, sottraendoglielo dalle mani.

Tentò di non pensarci per non ricadere nell'amarezza e cercò di distrarsi.

Si guardò attorno, Annunziata aveva scelto la sala più lussuosa che potesse esserci al "The Luxury Hotel", per festeggiare. Il padre non aveva di certo badato a spese. Considerando il lusso che vi regnava, comprendeva perché anni addietro, i pezzi da novanta, avevano scelto quel luogo per un meeting.

Osservò nello specchio di fronte a lei, ciò che accadeva alle sue spalle. C'erano diverse coppie, seduti ai tavoli che si gustavano, una cenetta romantica. Ne provò un po' invidia ma, compiaciuta nel vederli innamorati e felici. Si chiese se anche lei, aveva dato la stessa impressione quando Leon anni prima, l'aveva portata a cena in quel meraviglioso castello.

Rievocò sorridendo alcuni momenti della serata, in particolar modo, quando condivise la sua stessa stanza per timore del temporale per poi finire a dormire stretta a lui.

Gli mancavano tanto quelle attenzioni.

Tornò a guardare nello specchio osservando, una coppia entrare e prendere posto ad un tavolo.

Un tonfo al cuore quando si rese conto, che si trattava di Leon.

Si voltò incredula, osservandolo con più attenzione, mentre si chiedeva che facesse lì con una donna appariscente come quella.

Cercò di non congetturare una situazione equivocante. Lo sperò più che altro ma, ipotizzare che fosse qualcuna con cui condivideva degli affari era inconcepibile. Il comportamento adottato, evidenziava un rapporto più intimo. L'ira crebbe in lei smisuratamente, nell'osservarlo sorridere spesso, mentre quella stronza gli faceva gli occhi dolci.

Li osservò tutto il tempo, mentre le budella le si aggrovigliavano all'interno. Non sopportava che Leon le parlasse fissandola negli occhi e tanto meno apprezzava lei, che gli sorrideva continuamente, annuendo su chissà quale discorso.

E quelle attenzioni? Riempiva il suo bicchiere nel momento in cui si svuotava, neanche le fossero cadute le braccia e quando lei si allontanò dal tavolo, lui si alzò anche dalla sedia. Già, il seduttore e il buon galateo, lo rispecchiava.

Continuò a fissarlo speranzosa che si accorgesse di lei e invece, lo osservò tirar fuori il cellulare e comporre un numero. Parlò sottovoce tornando serio in viso, pochi minuti e richiuse, deponendo il telefonino nella tasca interna della giacca. Si stava guardando intorno e Claudia assottigliò lo sguardo nel vederlo voltarsi verso lei, ma quella donna riapparve proprio in quel momento coprendogli la visuale nella sua direzione.

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora