9 Capitolo

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Durante il percorso, Claudia non si rese nemmeno conto che Annalisa e Alessandro proseguirono per un'altra direzione, tanto meno era al corrente che Leon aveva già pianificato ogni cosa.

"Dove siamo diretti?" chiese voltando lo sguardo e sorprendendolo a fissare suo figlio con un sorriso sulle labbra.

"A casa mia"

"Cosa non hai capito, quando ti ho detto, che non voglio vivere con te?" chiese irritata.

"Chiariremo tutto, quando arriveremo" rispose alzando lo sguardo dal bambino a lei.

Cos'era un modo per dirle, adesso stai zitta? Oh, non riusciva a crederci!

Giunti nei pressi di un maniero, si chiese sbalordita se fosse quella la casa in cui abitava, se così poteva chiamarsi, considerata l'enorme vastità. Varcarono il cancello e si addentrarono in un viale alberato proseguendo per una ventina di ettari di terreno.

Vive in un maniero! Cavolo!

La sua nuova casa era un sogno, si ergeva su due elevazioni. Tutta ricoperta in pietra, con infissi in legno scuro. Il viale alberato era stupendo ma, non come l'immenso giardino arricchito di varie statue mitologiche, di fiori e piante di ogni genere. Nell'aria vi era un profumo gradevole e in lontananza un fitto boschetto che circondava per tre quarti l'edificio. Al centro del cortile, una fontana con la statua del Dio Nettuno, fissava chiunque entrasse nella proprietà.

Sembrava a prova d'infiltrazione, per lo meno da terra.

Non riuscì a guardare altro che senti lo sportello aprirsi e Leon afferrarla ad un braccio e trascinarla in casa, sotto lo sguardo indifferente di alcuni uomini presenti.

All'interno si presentò un'immensa scala centrale, costituita interamente da marmo pregiato il "Perlato di Sicilia" dal colore avorio chiaro e dalle venature marroni, che risaliva sicuramente alla prima costruzione del maniero e coperta da una passatoia rossa che si affacciava su due corridoi, uno a destra e l'altro a sinistra.

I corridoi erano eleganti, e si congiungevano all'atrio grazie a degli archi. Le colonne, dividevano i corridoi, arredati in stile classico. I dipinti, vecchie scene di caccia o paesaggi, erano incorniciati in massicci cornici color oro; tappeti persiani erano sparsi un po' ovunque di qualsiasi dimensione e varie statue di marmo si ergevano su colonne in marmo.

Tutto in marmo! Wow! Suppongo che hai tempi lo regalassero o vi era una grande offerta del tipo, prendi tre e paghi due.

Non vide altro poiché continuò a trascinarla in un corridoio, sino a raggiungere una porta a due ante che aprì, spingendola all'interno.

Era il suo studio. Un elegante studio, con tanto di camino di recente costruzione, con mobili in mogano e due grandi vetrate che si affacciavano: una su un cortile interno e l'altra sul cortile esterno.

"Mettiti comoda, mentre faccio una telefonata"

Claudia obbedì e sedette nella poltrona di pelle marrone, davanti la scrivania. Era troppo sconvolta dal lusso che lo circondava e delle meraviglie sparse ovunque ma, in particolar modo dell'essenza del suo profumo che aleggiava in casa. I suoi sensi stavano sul serio andando in estasi.

Lo osservò di sott'occhio liberarsi della giacca, posarla su un attaccapanni e poi allentare la cravatta sino a toglierla. Sbottonò la camicia e rivoltò le maniche prima di giungere dietro la scrivania dove sedette e compose un numero di telefono.

Presumibilmente ha caldo ma, non può dannazione mettermi in mostra quel petto scolpito! Tra il suo profumo e i pettorali mi sento sul serio svenire!

Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora