Non comprendeva perché Leon, preferiva distruggersi per Claudia e non generare un piano, anche azzardato, per riportarla al suo fianco. Tra le varie ipotesi immaginò, che attendesse una sua sottomissione, Claudia attendeva lui e l'orgoglio impediva ad entrambi una riconciliazione malgrado era ciò che volevano entrambi. A quel punto, la situazione richiedeva un aiuto esterno e chi meglio di lui poteva creare un piccolo putiferio per riavvicinarli?
Tornò ad osservare Leon, mentre un'improvvisa idea gli balenò in testa.
Si alzò e lasciò la stanza. Suo fratello era così intontito dall'alcol che nemmeno se ne accorse. Afferrò il giubbino e afferrando le chiavi dell'auto raggiunse la dependance.
"Claudia – disse mentre rapido indossava il giubbino – devo correre in città, ho un problema che devo risolvere subito, ti prego, occupati di Leon"
"Non capisco" disse fissandolo preoccupata nel vederlo allontanarsi con passo veloce.
"Si trova nel mio salotto, è un po' sbronzo"
"Ha bevuto ancora! – chiese irritata mentre afferrava il cappotto – Questa volta mi sente, sempre se è nelle condizioni di ascoltarmi – si voltò verso Filippo, un uomo di Alessandro – Potete stare attento qualche minuto al mio bambino, Signor Filippo?"
"Certo signora" Disse avvicinandosi alla porta con passo veloce.
Giunta in casa di Alessandro, vi entrò, raggiungendo il salotto. Vedere Leon, silenziosamente turbato e immobile sulla poltrona, la preoccupò.
A quanto pare i sensi di colpa non ti danno pace mio caro. Infondo te li meriti, anche se ti amo voglio vederti soffrire quel tanto che basta, per non
cadere più in tentazioni.
Sospirò e con coraggio avanzò nella sua direzione. Le diede l'impressione che dormisse profondamente e si concesse qualche secondo per guardarlo. Malgrado il viso splendido e l'espressione crucciata emanava una certa timorenza, il corpo muscoloso e possente contribuiva a darne la certezza.
Qualunque donna ne sarebbe rimasta affascinata, poiché anche in quello stato, effondeva la sicurezza che ogni donna cercava.
Comprendeva il motivo per cui tenesse molte amanti. Uomini della sua stazza erano sempre ben ricercati, e nel saperlo anche un ricco uomo di potere, erano ben lungi a mollarlo.
Diversamente da me, che come un idiota lascio alle altre la facilità di conquistarlo, discostata dai propositi originari. Sei davvero un grande genio Claudia Morione!
Tornò a fissarlo da capo a piedi, bramando dal desiderio di toccarlo e di ricevere a sua volta attenzioni. Una frenesia, che avrebbe giovato a entrambi dopo tante angosce se solo avrebbero voluto.
Scacciò quei concetti e si concentrò unicamente su lui.
Sfiorò la sua guancia e in quello stesso istante incontrò i suoi occhi.
"Claudia" esclamò cercando di ricomporsi.
"Ciao Leon" disse sorridendole.
"Ciao" rispose lui, fissandola come se stesse sognando.
"Hai bevuto di nuovo vero?"
Leon non rispose, troppo concentrato a comprendere se Claudia fosse un sogno o la realtà.
"Su, alzati, vieni con me" disse aiutandolo ad alzarsi.
"Sto bene" disse lui, cercando di schiarirsi la vista offuscata.
"Lo so ma, per precauzione preferisco tenerti sotto controllo"
L'aiutò ad alzarsi e a raggiungere lentamente la porta: "Dove stiamo andando?"
"In un posto sicuro dove potrai stenderti e riposare"
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Cuore di ghiaccio (Mafia-Love Story)
RomanceDopo la morte dei genitori, Claudia, fugge via. Teme che la stessa sorte prima o dopo colpisca anche Leon, che ne ha ereditato il potere. Per non provare lo stesso dolore e per proteggere la creatura che attende, decide di allontanarsi dalla famigl...